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De Rossi: "Non penso a smettere, voglio vincere con la Roma. Troppi giovani? Conta il talento"

Il capitano della Roma: "Ho accanto Gonalons che è un giocatore che ha avuto qualche difficoltà all'inizio ma ha chiuso il campionato in crescendo"

Foto LaPresse

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La Redazione
06 Agosto 2018 - 21:39

Giornata di vigilia in casa Roma. I giallorossi sono impegnati nell'ultima parte della tournée americana e domani (alle 2 di notte dell'8 agosto in Italia) affronteranno il Real Madrid nell'ultima sfida dell'International Champions Cup. Prima della seduta pomeridiana di allenamento hanno parlato in conferenza stampa Eusebio Di Francesco (qui la conferenza del tecnico) e Daniele De Rossi.  

Le dichiarazioni di De Rossi

Un bilancio di questa tournée?
"Esperienza positiva, c'è stato un grande miglioramento delle strutture dal punto di vista dei campi e delle strutture. La stanchezza e la fatica poi è quella classica del precampionato. Dovendole fare queste tournée devo dire che ci siamo trovati bene".

Come procede l'ambientamento dei nuovi?
"Sono arrivati giocatori di grande talento e ognuno si sta inserendo con i suoi ritmi. Alcuni possono avere difficoltà iniziale sul ritmo, altri con gli schemi del mister. Altri, tipo Coric, devo capire cose a livello tattico che non conoscevano. Ma Cristante, Pastore, Coric e anche gli altri sono giocatori pieni di talento".

Questo mix di giovani ed esperti pensa che possa bastare per competere in campionato?
"Non credo siano arrivati tanti giovani rispetto agli altri anni o rispetto ad altre squadra. È una squadra equilibrata anche rispetto alle nostre avversarie. Non conta l'età, l'importante è che siano calciatori forti. Queste sono cose che devono vedere il direttore e la società, nel calcio l'età contra sempre meno. Non mi sembra che siamo una squadra così tanto più giovane rispetto alle altre".

Sicuramente seguirà il mercato, c'è qualche pensiero rispetto ai giocatori che sono stati accostati al suo ruolo?
"Io leggo pochissimo siti e giornali. È giusto che io valuti i compagni che ho qui accanto, vedo tutto quello che mi circonda ed è giusto che guardi ai compagni che sono con me. Per ora ho accanto Gonalons che è un giocatore che ha avuto qualche difficoltà all'inizio ma ha chiuso il campionato in crescendo. È un ragazzo amato da tutto lo spogliatoio e un compagno da avere accanto a me e non dietro di me".

Questa è la sua diciottesima stagione in giallorosso, stai già pensando al rinnovo?
"Io mi sono sentito fino all'anno scorso fino a stamattina e lo dovrò dimostrare tutto l'anno. Non prenderò decisioni un anno prima. Monchi mi ha fatto sentire tutta la sua vicinanza e mi ha fatto capire che a livello umano ci tengono a me. Non ho parlato di futuro, mi avete fatto la stessa domanda anche l'anno scorso. Risponderò alla stessa maniera, sul campo facendo una bella stagione. Mi piacerebbe vincere qualcosa di importante con questa maglia. Fino a quando sarò forte giocherò, quando non mi sentirò più forte smetterò. Se non sto più in piedi non è che vado via da Roma e vado a rubare i soldi da qualche altra parte. Come ho sempre detto mi affascinerebbe qualche esperienza all'estero ma quando dimostri di poterci stare in una squadra come la Roma la voglia di continuare è tanta. Ne riparleremo più avanti".

"Si sta discutendo molto del ruolo di Pastore, lei che lo vede da vicino ci può dare un giudizio tecnico?
"Non entro nel merito di dove dovrebbe giocare. I giocatori che hanno la qualità di Pastore possono giocare in tutti i ruoli perché sono giocatori intelligenti. Ogni partita ha le sue esigenze e il mister saprà cosa chiedergli. È un ottimo trequartista e ha giocato anche esterno alto, non mi faccio troppe domande quando ci sono giocatori così forti".

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