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Pelle cuce e ricama. Dzeko gol ed esultanza da capitano vero

Nessuna resa. Il 7 nel cuore della manovra dove pennella assist. Ibanez di personalità, Pedro prezioso e generoso

, di LaPresse

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27 Ottobre 2020 - 08:00

Mai doma. La Roma riprende tre volte la partita contro il celebratissimo Milan, rifilando tre reti a una squadra che finora ne aveva subita solo una, e uscendo ancora una volta imbattuta sul campo (la 13ª consecutiva) e rinfrancata nello spirito.


7 MIRANTE Anticipato in occasione dello 0-1, si supera su tutti i tentativi avversari da distanza lunga e ravvicinata, prodigandosi per i fotografi su Romagnoli e ringraziando il palo su Kjaer. Concede un brivido in pieno recupero quando esce a vuoto sull'ultimo corner. Ma a giochi fatti Antonio resta deterMirante.

6,5 IBANEZ Riesce a reggere lo scontro a sportellate con Ibrahimovic, uscendo anche palla al piede fino all'area avversaria. Il ragazzo ha personalità da vendere.

6 MANCINI Costretto agli straordinari sul gioco aereo come palla a terra, con interventi sempre al limite del rischio: su uno di questi subisce il grottesco fischio da compensazione di Giacomelli.

6 KUMBULLA Sfida un mostro sacro come Ibra, che lo doppia come età e lo brucia dopo due minuti. Si riprende il maltolto nel finale, replicando il gol di coppa che vale il pareggio.

5 KARSDORP I cilindri alti di cui dispone convincono Fonseca ad affidargli un doppio (ingrato) compito. Opposto a Leao e Hernandez, a seconda delle fasi. Nel duello a tutta velocità col primo gli inizi dei due tempi sono da incubo. Quando si propone costringe il secondo a restare sulle sue, ma su di lui pesano come macigni le azioni da cui nascono le prime due reti degli avversari.

7 PELLEGRINI Decisivo nella genesi dell'1-1, quando in due minuti pennella per Micki e Dzeko: dal primo assist nasce il corner che lo stesso numero 7 calcia sulla testa di Edin. Poi resta sempre nel vivo del gioco, tamponando con grinta e ripartendo con qualità. Pelle e asso.

6,5 VERETOUT La battaglia col suo omologo Bennacer è a suon di tigna e corsa. Infallibile come sempre dal dischetto col centro numero 4, che ne fa il capocannoniere giallorosso. Colpito durissimo da Hernandez, lascia il campo dopo poco.

6 SPINAZZOLA Da lui ci si aspetta sempre lo sprint, ma è meno prorompente del solito sulla corsia di competenza, anche per la doppia opposizione preparata per contenerlo.

6,5 PEDRO Tocca a lui venire a prendersi il pallone nelle retrovie quando il Milan pressa alto e serve personalità e tecnica necessaria per uscire: ogni tocco è una delizia, ma soprattutto risulta prezioso. E ancora di più lo è il rigore conquistato con l'ennesimo guizzo. Generoso nei ripiegamenti, rimedia anche un giallo nel finale, quando cala.

6,5 MKHITARYAN Nel trio extralusso d'attacco è quello che si accende più tardi, ma quando lo fa è risolutivo, come nello spunto da cui nasce il rigore.

6,5 DZEKO La sfida a distanza con Ibra lo carica e lui si carica la squadra sulle spalle. Suo il primo squillo dopo lo svantaggio, frutto di un triangolo con Micki sulla sinistra. Pochi minuti dopo sovrasta il malcapitato Romagnoli e sfodera il colpo di testa vincente, il terzo su 5 gol ai rossoneri, numero 109 da romanista. Sfiora il bis nella ripresa e sul 3-3 sfoggia una triplice esultanza bella e rabbiosa, degna della fascia.

5,5 PERES Rileva Karsdorp nell'ultima parte di match, ma sfrutta poco la freschezza e rischia di combinarla grossa nel finale, quando un fuorigioco lo salva dal rigore-beffa per un tocco di mano senza senso.

S.V. CRISTANTE In campo per un quarto d'ora, il tempo di farsi ammonire e prendere una testata da un compagno.

S.V. VILLAR Entra nel finale per Veretout.

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