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Pallotta: "Con lo stadio saremo grandi. La tecnologia può scovare, se esiste, il nuovo Messi o Totti"

Pubblicato il video della conferenza del presidente della Roma al MIT di Boston. Parole dure: "A Roma le radio gettano merda su di noi 24 ore al giorno, per questo abbiamo creato la nostra"

La Redazione
01 Marzo 2018 - 13:10

La scorsa settimana James Pallotta è intervenuto alla Sloan Sports Analytics Conference del MIT di Boston nell'ambito della conferenza "The Beautiful Game's Global Reach". Ieri sera è stato pubblicato il video del suo intervento integrale in inglese. Ecco i punti salienti del suo discorso nel corso dell'evento.

Il machine learning al servizio del club

"Circa 9 mesi fa ho deciso con Alex Zecca, con cui lavoro da 25 anni, che avremmo provato a individuare i calciatori tramite i big-data. Magari il prossimo Messi, se mai esiste, il prossimo Ronaldo o il prossimo Totti, o comunque qualcuno di simile. È un qualcosa davvero difficile da fare. Se guardi  6000 giocatori, ma se vuoi precise caratteristiche, bisogna guardare ore e ore di video. L'unico modo in cui avremmo potuto farlo era attraverso il machine learning. Siamo stati fortunati, perché abbiamo incontrato alcune persone e abbiamo creato il gruppo del machine learning. Se il direttore sportivo Monchi dice che vuole vedere alcuni giocatori, possiamo costruire un sistema che identifica quei calciatori filtrandoli tra i 6000 giocatori iniziali. Stiamo provando a fare un sistema che filtri. Potete pensare che è facile, ma non lo è. Bisogna capire di quanta potenza dei computer c'è bisogno per tutti i video. Pensiamo di aver trovato qualcuno che può risolvere il problema, questa è la direzione che vorremmo intraprendere".

Il nuovo stadio

Sul futuro impianto di Tor di Valle, del cui Convivium è recentemente uscito un video inedito in 3D, il presidente Pallotta ha detto: "In tre anni speriamo di avere un nostro stadio, perché non possiamo competere col Barcellona in nessun modo se faranno un miliardo di dollari di ricavi nei prossimi due-tre anni, mentre noi abbiamo a che fare con 220-240 milioni di euro. Parte di questo deriva dalla storia vincente, ma non solo. Stiamo costruendo uno stadio su 80 ettari a Roma, abbiamo avuto l'approvazione. Avrà una capacità di 54mila persone: non grande come quello del Barcellona, ma attorno allo stadio ci saranno più di 23mila metri quadrati dedicati all'entertainment. Il nostro stadio sarà l'impianto più utilizzato dell'Europa meridionale. Ci saranno anche gare di college football americano, il Michigan già ce l'ha chiesto. Io e Charlie Stillitano abbiamo già parlato della sfida tra Boston College e Notre Dame, la Holy war, con il Papa a lanciare la moneta prima della partita. Ci stiamo mettendo un po', abbiamo avuto un ritardo nell'approvazione finale dello stadio che è arrivata soltanto 2 mesi fa, ma poi potremo iniziare a produrre ricavi doppi o tripli rispetto ad ora. Io non ho molta pazienza, ci stiamo mettendo tanto, ma ci arriveremo".

Radio, televisione e studios

"Nella Capitale c'erano nove stazioni radio che parlavano della Roma 24 ore su 24, almeno fino a tre-qauttro anni fa. Ora siamo l'unica squadra in Europa che ha una sua stazione radio ufficiale, a cui abbiamo dato vita circa due anni e mezzo fa. Credo che nel frattempo ne abbiamo mandate due in bancarotta, ora ce ne mancano altre sette. Abbiamo bisogno di spiegare la nostra versione dei fatti". "Per i primi 2 due anni abbiamo risolto alcuni problemi con le banche. Era una situazione difficile, ma abbiamo visto nella Roma la possibilità di costruire un brand sportivo internazionale perché, appunto, c'è Roma. Io e gli altri proprietari abbiamo molta esperienza nel mondo dello sport. (...) Tre anni e mezzo fa abbiamo costruito Roma Studio per produrre contenuti come ogni altra squadra in Europa. Contemporaneamente è nata Roma TV, che ora produce 7 ore di contenuti originali al giorno, e stiamo iniziando a distribuirli anche nel resto del mondo. Abbiamo costruito anche un nostro sistema interno di dati. Non avevamo informazioni sui nostri tifosi. (...) C'è ancora molta strada da fare per capire chi sono i propri tifosi. Quindi l'abbiamo fatto con la tv, e come ho già detto abbiamo comprato una nostra radio per dare la nostra versione, perché abbiamo a che fare con nove stazioni radio a Roma, e se le ascoltassi tutti i giorni, mi butterei dal Tobin Bridge perché sparano merda tutto il giorno su quello che facciamo o su quello che faccio io".

L'area digital della Roma

Poi sull'area digital: "Tre anni fa Paul Rogers è arrivato dal Liverpool e con lui ho iniziato a lavorare sul sito internet che volevamo costruire, sulla nostra presenza sui social. Non volevamo avere un sito su cui vai e trovi scritto subito cose come 50% di sconto sul merchandising. Abbiamo sviluppato il nostro sito dove molti dei nostri tifosi, che sono decisamente creativi, mandano i propri contenuti. Poi è arrivata la nostra app. Lo scorso anno il nostro sito è stato eletto miglior sito internet sportivo, per cui bravo Paul Rogers".

Le Academies negli Stati Uniti

"Negli States abbiamo 12 Academies della Roma, Zecca e altri collaboratori le hanno create negli ultimi anni. In queste strutture ci sono 20mila ragazzi, e ne stiamo aggiungendo delle altre. Tra i 12 e i 15 anni vedremo che il talento dei ragazzi americani è uguale a quello dei ragazzi italiani. La Roma ha uno dei migliori vivai in Italia, ma il gap tra gli Usa e l'Europa si crea quando si arriva all'età della Primavera. Qui in America non si gioca a calcio così tanto come si fa in Europa a quell'età. Abbiamo questo calciatore, Cengiz Under, che ha 20 anni e ha segnato 5 gol nelle ultime 4 partite. Qui in America non è possibile, c'è un gap in cui i ragazzi americani di 18-19-20 anni non giocano così tanto".

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