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Kolarov: "Spero di vincere con Fonseca. Nel derby la mia punizione preferita"

Il serbo ha rilasciato una lunga intervista in occasione del suo rinnovo di contratto: "Voglio dimostrare che posso migliorare e non vedo l'ora di farlo"

, di LaPresse

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La Redazione
07 Gennaio 2020 - 13:46

Aleksandar Kolarov è stato intervistato da Roma TV in occasione del suo rinnovo di contratto. Di seguito le sue parole.

Come si riparte dopo la sconfitta di domenica?
"Non è stato il modo in cui volevamo iniziare l'anno nuovo. Volevamo fare la partita e non ci siamo riusciti. C'è grande rammarico, ma non possiamo trovare scuse tipo che la palla non voleva entrare. Dovevamo fare di più ed ora dobbiamo andare avanti. Contro la Juve e in tutto il girone di ritorno. Abbiamo fatto un campionato buono ma dovevamo fare qualche punto in più. Il nostro gioco è stato sempre buono. Abbiamo dominato molte partite e dobbiamo fare così anche con la Juventus".

Una fiducia costruita coi risultati. Dopo il Torino i tifosi hanno applaudito e questo non è scontato affatto. C'è un punto di fiducia con il pubblico. Voi la sentite questa fiducia?
"Sicuramente quando uno ti applaude quando non vinci è sempre importante. I tifosi hanno apprezzato quello che abbiamo fatto. Sono sicuro che dovevamo fare di più. Dovevamo cominciare più forte e non ci siamo riusciti, poi abbiamo preso gol nel finale di primo tempo e si e messa male. I tifosi devono sempre stare con la squadra, è giusto che dicano quello che pensano, anche che critichino, ma se stiamo tutti uniti insieme è meglio. Chiedo ai tifosi più supporto perché noi ne abbiamo bisogno, soprattutto in casa dove dovremmo fare di più. Li sentiamo molto fuori casa dove abbiamo i migliori d'Italia. Ovvio che poi dobbiamo accendere anche noi l'ambiente, insieme a loro. Dobbiamo farlo a vicenda".

In questa costruzione della fiducia in questi mesi è stato importante conoscere ed apprezzare Fonseca, che parlando poco e facendo tanto ha conquistato i tifosi. Come è stato il primo impatto e poi, come come si è trovato con il gruppo?
"Devo dire che dal primo giorno ci ha fatto capire chi era e quale fosse la sua idea. Abbiamo sempre fatto quello che voleva lui. Non era facile cambiare il modo di giocare, ci serve ancora tempo a noi e a lui. Il mister sta però dimostrando il valore acquisito in Europa. Ho cambiato tanti allenatori e non lo dico perché sta qui. Ma perché a 34 anni posso dire le cose, e cioè che può fare molto bene e mi auguro di vincere con lui qui".

De Rossi si ritira, tu ci hai giocato insieme e contro, che calciatore è stato?
"Su Daniele è inutile parlare della sua carriera, ha vinto il mondiale che è  il massimo che un calciatore può fare. Sono importanti anche i titoli di club, ma non come il mondiale. Sul resto, i tifosi l'hanno visto solo di domenica e di mercoledì. Io per ben due anni come compagno e tanti anni come avversario. Il suo punto di forza era la sua personalità, è un ragazzo di uno spessore come pochi ne ho visti in carriera. Sapevo che voleva smettere, L'ha spiegato e ancora una volta ha dimostrato chi era veramente. Non era una decisione facile, L'anno scorso ci eravamo parlati e noi giocatori giochiamo a calcio solo una volta e quando poi smetti, smetti per sempre. Una cosa è giocare con gli amici a calcetto, una cosa è stare nello spogliatoio. Gli auguro il meglio e se reggo ancora lo aspetto come allenatore, magari".

Il rapporto con Dzeko. Lui è un giocatore importante, calcisticamente, come compagno, come ti trovi?
"Sì, siamo molto amici. Magari io non sono la persona giusta per dirti queste cose del campo, ormai da tanti anni gioco con lui e mi piace tanto dargli la palla tra le linee e poi, conoscendolo, so dove si trova in campo, gioco a memoria. In ogni caso, ha fatto capire il suo valore ed è inutile che io aggiunga altro. è un campione assoluto e mi auguro che possa giocare altri 3-4 anni a questi livelli".

Hai rinnovato il contratto con la Roma fino al 2021, sei contento?
"Sì, sono molto contento che posso continuare con la Roma, di migliorare ancora. Questo è un nuovo punto di partenza, voglio dimostrare che posso migliorare e non vedo l'ora di farlo. Questa era sempre la mia volontà ma già un paio di mesi fa avevo parlato con la società e abbiamo trovato l'accordo. Sono molto contento di poter continuare qui".

Su cosa lavori per migliorare?
Credo che con l'eta impari ad ascoltare di più. Ad ascoltare quello che dice il mister, guardi il calcio in un'altra maniera. Noi calciatori pensiamo di capire il calcio ma lo guardiamo in un'altra maniera, loro, gli allenatori, cercano di spiegarti le cose come devi fare. Per fortuna Fonseca è molto bravo a spiegare le cose e cerco sempre di ascoltare quello che dice. A 24 anni magari da una parte ti entra e dall'altra ti esce. Alla mia età sei consapevole che finisci e cerchi di ascoltare di più.Io cerco di migliorare la condizione fisica, il tiro, ma è fondamentale ascoltare quello che dice il mister come scendere in campo ecc. e Fonseca sa tutto di questo. Tutto quello che dice a quest'età è molto importante". 

Qual è la punizione preferita segnata con la Roma?
"Al derby 1-1 vinto poi 3-1 quella è quella che ricordo volentieri. ricordo tutte comunque non essendo un attaccante".

Qual è l'avversario più forte affrontato in carriera?
"Messi".

Hai qualche attenzione in particolare sull'alimentazione?
"Sì, da un paio di anni ho sempre cercato di mangiare bene ma in particolare negli ultimi anni sono attento a quello che mangio, ho anche qualche nutrizionista che mi segue cercando di alimentarmi nella maniera giusta.Mi piace mangiare tutto, carne rossa non la mangio da 7-8 anni non la mangio. Mangio tanto pesce".

C'è un piatto preferito tra quelli romani?
"Sicuramente cacio e pepe ma me la posso permettere una volta ogni tre mesi".

Sulle punizioni ci dai tante soddisfazioni, perché non calci più spesso da fuori area?
Arrivo più sulla zona di cross ed è difficile tirare da fuori da lì".

C'è un luogo di roma a cui sei particolarmente legato?
"No, mi piace tutta la città".

Tiri tante punizioni, sui rigori un po meno. C'è stato più turnover.
"Anche in nazionale li tiravo io, prima era Daniele, Diego ed io. Ora solo Diego ed io e quando è stato infortunato li ho tirati io". 

Il momento più bello con la nazionale serba?
"Abbiamo sempre avuto giocatori di qualità senza pero essere mai riusciti ad accompagnarli con i risultati. Sicuramente le due partite di quando ci siamo qualificati ai mondiali sono state le gare più belle. Poi le gare contro i nostri vicini nei Balcani".

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