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Diawara: "Fonseca ha una mentalità vincente. Sono cresciuto ma voglio migliorare ancora"

Il centrocampista guineano: "Quando mi sono fatto male il primo messaggio che ho ricevuto è stato del mister. Contro il Torino non sarà una partita facile"

Il centrocampista Amadou Diawara, di LaPresse

Il centrocampista Amadou Diawara, di LaPresse

La Redazione
03 Gennaio 2020 - 17:42

Amadou Diawara sta vivendo in crescendo il suo primo anno da giocatore della Roma. Il centrocampista guineano ha rilasciato una lunga intervista nel "Match Program" per parlare dei suoi primi mesi in giallorosso, del rapporto con il tecnico Fonseca e delle sue ambizioni. Ecco le sue parole.

Partiamo dal primo di gennaio e dall'abbraccio dei tifosi che avete vissuto al Tre Fontane…
"Sì, è stato molto importante per noi iniziare il 2020 con i tifosi, loro ci sostengono sempre e sono fondamentali per noi".

Sono passati sei mesi dal suo arrivo in giallorosso. Vuole fare un primo bilancio?
"Io direi che sta andando abbastanza bene, ma posso fare ancora meglio e ho voglia di farlo. Ho tutto a disposizione per rendere ancora di più".

Che cosa le ha trasmesso il lavoro con Fonseca e il suo staff in questi mesi? Quanto l'ha aiutata?
"Sicuramente tanto, mi hanno dato una grande mano perché all'inizio non era semplice. Ho avuto bisogno di tempo per arrivare al massimo e dare continuità alle prestazioni. Sono perfetti con me, ogni volta che sbaglio mi correggono, sento la fiducia dell'allenatore e non voglio deluderlo. Il primo messaggio quando mi sono fatto male è stato quello del mister, mi ha fatto tanto piacere".

Dopo l'infortunio poi ha trovato grande continuità. Fisica e di conseguenza anche nelle prestazioni…
"L'infortunio mi ha aiutato perché ho lavorato tanto anche grazie al lavoro fatto con lo staff medico e il mister. I miei compagni, tutti mi hanno dato fiducia e ora sto bene sia mentalmente che fisicamente. L'allenatore è un signore, mi aiuta e io voglio dare una risposta positiva in ogni partita".

In poco tempo è cresciuto anche un gran feeling con Veretout?
"Sin dall'inizio, ci siamo incontrati alla visite mediche, dividiamo la stanza, insomma ci siamo trovati bene e lo facciamo vedere in campo".

Quanto è maturato Amadou Diawara dagli inizi della carriera al San Marino?
"Sicuramente sono cresciuto tanto come calciatore ma anche come persona. Al Bologna ho trovato giocatori di esperienza come ad esempio Antonio Mirante che ho ritrovato qui a Roma. Anche al Napoli ho trovato giocatori molto importanti che mi hanno aiutato tanto come Koulibaly, Hamsik e Jorginho. Adesso sono in una squadra importante ma devo migliorare ancora, ho solo 22 anni".

E quanto è cresciuta invece la Roma in questi sei mesi?
"Credo che in questi mesi siamo cresciuti tantissimo. C'è un grande lavoro dell'allenatore, che ha una mentalità vincente. E poi i compagni più esperti aiutano noi più giovani. Siamo un grande gruppo ed è tutto semplice. Giochiamo con lo stesso obiettivo".

Napoli, Milan, Inter, tra poco affronterete anche la Juventus. Questa Roma ha dimostrato però finora di essere all'altezza delle prime posizioni.
"Sì, sul campo abbiamo dimostrato di poter stare in alto in classifica, era molto importante vincere i confronti diretti. Ma non è finito il campionato, dobbiamo sempre essere concentrati e non dobbiamo mollare niente".

La Roma riparte dopo un periodo positivo prima della sosta, arriva all'Olimpico il Torino, una buona occasione per continuare la striscia positiva.
"Sarà una partita difficile, dobbiamo stare attenti. Adesso tutti verranno a fare partita della vita a Roma e noi dobbiamo stare sul pezzo e iniziare bene l'anno, con un bel risultato".

Vi aspetta un gennaio ricco di appuntamenti importanti, tra cui l'esordio stagionale in Coppa Italia.
"Sì, adesso dobbiamo concentrarci sul Torino e poi facendo bene con i granata avremo la carica per le altre partite che verranno".

Il 2020 è appena iniziato, cosa desidera per lei e per la Roma?
"Mi auguro di continuare a fare belle prestazioni. Alla Roma auguro di vincere qualcosa".

In questi mesi abbiamo vissuto, purtroppo, molti episodi legati al razzismo. Tanti suoi colleghi coinvolti hanno denunciato questi episodi. Qual è il suo pensiero?
"Non dobbiamo pensare al colore della pelle, ma alla persona. La giudichi quando la conosci, non dal colore della pelle. Che sia nero o bianco, ci sono cattivi e buoni. Il razzismo è una brutta piaga, dobbiamo risolvere questa situazione".

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