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Pastore: "Fonseca è stato fondamentale. Ora ho il piacere di allenarmi"

L'argentino ha risposto alle domande dei tifosi: "Adesso mi sento bene e posso fare ancora meglio. Zaniolo è forte e non deve guardare quello che succede fuori"

Javier Pastore in azione a Parma, di LaPresse

Javier Pastore in azione a Parma, di LaPresse

La Redazione
14 Novembre 2019 - 12:44

Javier Pastore ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi dalle frequenze di Roma Tv, ecco le sue dichiarazioni:

Come stai?
Mi sento molto bene, felice per il mio momento personale. Sto giocando molto di più dell'anno scorso, peccato per le ultime due sconfitte. Al rientro dopo la sosta faremo sicuramente cose positive, stiamo lavorando per questo.

In che percentuale di forma di senti?
"Direi 80-90%, aver giocato sei partite di fila ti da la forma fisica. Mi sento molto bene. Non mi aspettavo di farcela. Gli infortuni degli altri mi hanno concesso spazio, lo staff mi ha gestito bene in allenamento e sono contento di avercela fatta".

Cosa è cambiato rispetto all'anno scorso?
È stato molto importante il cambio con Fonseca, il rapporto che ha con i giocatori. Mi ha aiutato tanto per arrivare al livello di oggi. Un giocatore gioca anche con la testa e in questo momento mi trovo in una buona situazione e ho tanto piacere a giocare e ad allenarmi.

A che età hai iniziato a giocare a pallone?
"Da quando avevo quattro anni mi piaceva fare solo quello. Ho cominciato ad allenarmi in un club a 9 anni e andavo tutti i giorni. E da sempre ho pensato a diventare professionista, sognavo di andare in prima squadra. Era un pensiero che avevo tutti i giorni. Dopo scuola mi allenavo e quando tornavo a casa continuavo a giocare a calcio con i miei amici. Nel mio quartiere erano in tanti a giocare a calcio e avevamo una squadra di quartiere molto forte".

La tua sfida più grande passando da Parigi a Roma?
"Io avevo paura di lasciare Parigi e di non trovarmi bene con la mia famiglia. Dopo due mesi a Roma ci siamo trovati molto bene e siamo molto felici. Il passato in Francia è stato bellissimo ma qui si vive molto bene".

Quando arriva il gol?
"Ultimamente ho tirato tanto in porta ma non sono entrati. L'importante è che sono arrivate delle vittorie. Mi allenerò di più e spero di sbloccarmi. Ripenso ancora alle parate del portiere del Parma e a quella di Donnarumma. Io non vivo di gol ma mi piacerebbe cominciare a segnare perché mi sento bene, con i gol sale anche l'autostima. Sono convinto che arriveranno".

Qual è il tuo gol preferito a parte quelli con la Roma?
"Quello contro il Chelsea con il Psg in cui ho dribblato 3 o 4 giocatori e ho fatto gol".

L'assist ti fa piacere come un gol?
"L'assist mi piace tantissimo, per me è come un gol. Se la squadra poi vince sono molto felice"

Gol di tacco contro Atalanta e Frosinone, quale ti è piaciuto di più?
"Entrambi molto simili, forse il primo contro il Frosinone mi è piaciuto di più"

Il tuo giocatore argentino preferito che ha giocato con la Roma?
"Batistuta, da piccolo era il mio idolo. Per la mia generazione è stato un simbolo. Ha fatto tanti gol, un giocatore molto bello da ricordare".

Sai giocare a golf?
"Qualche volta ho giocato ma ci ho messo 30 tiri per arrivare a una buca".

Alcuni tifosi ti chiedono ancora di più.
"È giusto perché i tifosi chiedono sempre di più. Lo faccio anche io con la mia squadra del cuore in Argentina. Per noi è uno stimolo importante, se non abbiamo stimoli saremmo una squadra piatta. Questa squadra vuole arrivare in alto e migliore. I tifosi ci hanno trattato molto bene a Parma, ci hanno applaudito e sono gesti che ci danno forza".

Ci spieghi la rabona con il Napoli?
"Ero stanco e per non calciare di sinistro ho pensato che facendo la rabona sarebbe passata più lontana dall'avversario. L'ho fatta tante volte in partita, è una opzione per uscire da una situazione in cui non mi sentivo a mio agio a calciare di sinistro. Non è solo un fatto estetico".

Un giudizio su Zaniolo?
Zaniolo è molto forte, già l'anno scorso si vedeva in allenamento. Fisicamente ha tanta forza, ora ha iniziato a fare gol. È un ragazzo molto bravo e può arrivare molto lontano se continua a lavorare così, deve pensare solo a quello che fa sul campo. Ci sono passato anche io e quando gioco cerco di non guardare mai quello che accade fuori, era così anche da piccolo. 

Che musica ascolti?
"Un po' di tutto, non mi fisso. Ascolto tanto la radio, sento Radio Italia. Ma non ho playlist".

Il tuo momento migliore da quando sei a Roma?
"Questo mese per me è stato molto bello, ho giocato tanto e la squadra ha fatto risultato. Questa è la cosa più importante, se la squadra vince senti che stai facendo le cose giuste e dobbiamo continuare per questa strada".

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