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L'intervista

Spinazzola, i suoi primi allenatori: "Leo è corsa, piede e cuore"

Ranucci e Romagnoli lo hanno allenato alla Virtus Foligno dai 5 ai 12 anni: "È generoso in campo e fuori. Roma è piazza passionale, l'ideale per lui"

Uno dei primi cartellini di Leonardo Spinazzola

Uno dei primi cartellini di Leonardo Spinazzola

09 Luglio 2019 - 14:33

Il campo della Virtus Foligno dista pochi chilometri dal centro e si trova nella parte nord della città. Qui Leonardo Spinazzola ha iniziato la carriera di calciatore. Il suo primo allenatore è stato Federico Ranucci: «È arrivato che aveva 5 anni. Fin da subito si è capito che era calcisticamente molto dotato ma sopratutto dal punto di vista umano era fantastico, sempre incline ad aiutare i compagni. Spesso lo mettevamo a giocare con i ragazzi più grandi ma faceva comunque la differenza, era sempre il più bravo». Alcune caratteristiche che aveva da calciatore in fasce si possono rivedere anche nello Spinazzola di oggi: «Era molto bravo a dribblare ed è sempre stato velocissimo. Credo che anche oggi la sua miglior caratteristica sia quella di fare giocate molto tecniche ad alta velocità». A distanza di anni i due si sentono ancora: «L'ultima volta gli ho scritto dopo il trasferimento a Roma per fargli un in bocca al lupo, sembrava molto felice di essere arrivato in giallorosso. È una piazza molto passionale e credo che questo posta dargli la spinta definitiva per farlo sbocciare».

All'età di 12 anni Leonardo passa nelle mani di mister Angelo Romagnoli: «Si vedeva che era nato per giocare a calcio. Per le sue qualità lo facevamo giocare soprattutto in avanti, spesso come trequartista. Ricordo che un anno in coppia con un altro attaccante riuscirono a segnare oltre 100 gol». Nonostante questo è sempre stato con i piedi per terra: «Era molto umile, anche se era il più bravo della squadra, e per questo si faceva voler bene dai compagni. Era molto altruista anche in campo, cercava sempre di favorire il compagno». Doti umane e calcistiche che gli sono valse la chiamata del Siena: «Aveva 14 anni e già qualche altra squadra di Serie A si era fatta avanti ma i toscani sono quelli che lo hanno cercato con più insistenza. Non è stato facile per lui all'inizio perché a quell'età non è semplice lasciare tutto e più di una volta è andato in crisi. I genitori sono stati bravi a intervenire». Tra le tanti lodi però il mister gli fa un appunto come faceva quando era un ragazzino sui campi della Virtus: «Lui ha questa grandissima capacità di corsa ma tutte le volte che lo sento gli dico che deve cercare il gol più spesso. Lui mi risponde sempre che è contento anche di far segnare i compagni». Spinazzola non ha ancora realizzato il primo gol in Serie A, magari può sbloccarsi a Roma: «È la piazza giusta per lui», conclude il mister.

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