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In attesa dell’Uefa, l’estate della Roma è ancora variabile: tutti gli scenari

La preparazione estiva dipende anche dalle decisioni prese a Nyon: la squalifica del Milan eviterebbe i preliminari. Intanto a Pinzolo sono allertati

04 Giugno 2019 - 09:55

Tutto in una settimana. Ma ancora senza certezze. La Roma si prepara ad affrontare una delle estati più difficili degli ultimi anni con poco tempo a disposizione e molti dubbi. Troppe le variabili ancora sul tavolo per avere al momento un quadro preciso dei prossimi impegni. Prima fra tutte, la possibile esclusione dalle coppe europee del Milan, che permetterebbe ai giallorossi di accedere direttamente ai gironi di Europa League senza passare dai preliminari in programma fra luglio e agosto. La decisione della Uefa era attesa nella prima parte di giugno. Quindi a giorni.

Ma ogni ora in più potrebbe essere di troppo per la Roma, che si trova a fronteggiare fin da subito i due possibili scenari: con o senza impegni ufficiali. In caso di conferma delle posizioni occupate in classifica nel campionato appena concluso (Milan ai gironi, giallorossi ai turni preliminari), salterebbe sicuramente la tournée negli Stati Uniti: gli organizzatori della International Champions Cup sono già stati allertati. Così come da Trigoria si sono mossi per un eventuale ritiro in montagna: è stata sondata la disponibilità del Comune di Pinzolo a ospitare parte della preparazione, come già accaduto nel recente passato. Risposta positiva. Ora sta al club dare conferma, per la quale l'appuntamento con gli amministratori trentini è fissato a metà della prossima settimana.

Le tempistiche

Per quei giorni il quadro generale sarà più chiaro. Non soltanto quello che riguarda le possibili sanzioni della Uefa (che anche da Milano segnalano come molto probabili), ma anche perché difficilmente la panchina romanista sarà ancora senza il legittimo occupante. Dal prossimo tecnico arriveranno anche le indicazioni sul ritiro della squadra. La montagna è un'ipotesi, l'altra è la conferma della preparazione a Trigoria, come nella scorsa estate. Le strutture a disposizione sono senza dubbio più complete di quelle che potrebbero essere utilizzate fuori. E la stessa incognita climatica con possibili temperature sopra i livelli di guardia nella Capitale, potrebbe non essere considerata negativa. Un anno fa era stata valutata in senso contrario da Di Francesco, che riteneva più produttivo temprare la resistenza dei calciatori con allenamenti al caldo.

Ma per stabilire la sede del ritiro, la Roma dovrà in ogni caso attendere la sentenza della Uefa sul Milan. La federazione europea ha deferito ad aprile scorso il club rossonero per il mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario. Una decisione che segue quelle della scorsa estate e di dicembre, entrambe oggetto di appello al Tas da parte della società italiana. Riammessa dal Tribunale di Losanna alle coppe europee, nel frattempo ha dovuto far fronte al nuovo deferimento, relativo all'esercizio chiuso a giugno 2018 con un passivo di 126 milioni. Questa volta il club rossonero dovrebbe accettare senza ricorsi la sanzione, che molto probabilmente si tradurrà in una nuova squalifica dalla prossima edizione delle coppe europee. In questo caso la Roma eviterebbe i turni preliminari, che a scalare sarebbero disputati dal Torino, la prima delle escluse. Esiste poi un'eventualità contemplata dal regolamento internazionale. Se il Milan rinunciasse a partecipare alla prossima Europa League senza attendere la squalifica, il suo posto sarebbe colmato da una squadra non appartenente alla federazione italiana, scelta in base al ranking. Ipotesi senza precedenti e al momento da escludere, anche perché non "pulirebbe" la fedina del Milan (che si troverebbe fra un anno ad affrontare gli stessi problemi), levando al contempo un posto nelle coppe europee all'Italia, che porterebbe sei squadre anziché le attuali sette. Anche per la Roma non ci sarebbe alcuna "promozione" ai gironi. Ma è una possibilità che nessuno prende in considerazione. Entro una settimana sarà tutto più chiaro. Si spera.

 

 

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