Roma-Inter: curva e squadra mai domi, ma c’è il terzo dolore in casa
La Sud resta ancora in silenzio per i primi 15 minuti, poi tifo incessante. Emozioni fino al 95’, poi applausi

(GETTY IMAGES)
La serata è di quelle ai limiti dell’inizio del freddo all’Olimpico. Domina l’umidità, ma i 65.849 spettatori che contribuiscono al settantaquattresimo sold out dell’era Friedkin non sono per niente scoraggiati. L’attesa è tanta, il Napoli per altro è caduto a Torino (allo stadio arriva la notizia del pareggio degli azzurri ma arriva subito dopo il boato - fanno festa anche gli interisti - per l’annullamento del gol). In Tevere (che ricorda Luisa Petrucci con uno striscione) scenografia a led luminosi, sponsorizzata, per l’annuncio della formazione dei giallorossi. La Sud resta in silenzio come al solito per 15’ ancora per protesta dei fatti di Nizza. A proposito: sono stati rilasciati su cauzione sette dei tredici tifosi fermati, mentre gli altri sei rimangono ancora in custodia in Francia dopo i fatti dello scorso settembre.
Poi inizia il canto incessante. Anche perché la Roma è già in difficoltà: la curva Sud cerca di scuotere l’Olimpico e soprattutto la squadra, ingessata dopo lo shock del gol di Bonny arrivato dopo 7 minuti. Ma il coraggio vero lo stadio prende nella ripresa, sono diverse le emozioni con la Roma che cerca di recuperare il risultato. L’Olimpico s’indispettisce per i fischi continui dell’arbitro Massa e dalle più o meno velate perdite di tempo degli interisti che aumentano con il passar del tempo. Tuttavia non si arrende nessuno, ma non cambia il risultato.
Finisce comunque tra gli applausi del pubblico, che ha incoraggiato la generosità della squadra fino alla fine. La delusione c’è, ma anche la consapevolezza che la Roma non si arrende mai. Ma, certo, in casa con tre sconfitte su cinque partite ora è in debito.
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