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De Rossi, dal litorale all'ansa del Tevere: una vita in centro

I vicini: "Di giorno si vede poco ma quando può va in giro con i bambini". Il portiere: "Una persona come lui non meritava l’addio, quando l’ho visto ho pianto tanto»

Il dettaglio del tatuaggio di Daniele De Rossi che ritrae la cupola di San Pietro ben visibile dal terrazzo di casa sua, di LaPresse

Il dettaglio del tatuaggio di Daniele De Rossi che ritrae la cupola di San Pietro ben visibile dal terrazzo di casa sua, di LaPresse

23 Maggio 2019 - 14:21

Poco meno di trenta chilometri separano via delle Baleniere, indirizzo della casa natale di Daniele De Rossi a Ostia, dal palazzo all'incrocio tra corso Vittorio Emanuele II e il Lungotevere, dove il Capitano della Roma si è trasferito alcuni anni fa insieme alla seconda moglie Sarah.

Un attico con terrazzo da cui si ha una vista unica su uno spicchio di città eterna: a sinistra la cupola di San Pietro e a destra Castel Sant'Angelo, un panorama che sente talmente suo che se lo è tatuato sull'avambraccio destro.

«All'inizio avevo paura ad andare a vivere in centro - aveva confessato il centrocampista a Daniele Adani in un'intervista del 2017 a Sky Sport - ma il fatto che ci siano tanti turisti stranieri mi lascia molto tranquillo. È diventato il mio quartiere, a misura d'uomo». In effetti le strade di questa zona sono affollate da persone di tutto il mondo che in ogni periodo dell'anno vengono ad ammirare le bellezze della Capitale e le serrande sono quasi tutte occupate a negozi di souvenir, minimarket e locali a vocazione turistica: l'habitat perfetto per chi non vuole farsi notare.

Il quartiere

Il quartiere permettere anche a un personaggio come De Rossi di vivere la quotidianità con serenità: «Daniele il quartiere lo vive - ci confida Alessio, che lavora al bar "La mela stregata"- ma esce soprattutto di sera per fare un giro con i bambini».

Circostanza confermata anche dal portiere del palazzo che, tenendo fede alla deontologia non scritta della professione, ci tiene a restare anonimo e a non rivelare altri dettagli sulla vita privata del Capitano. Viene dalla Transilvania, regione della Romania famosa per la leggenda del Conte Dracula, ma vive da anni in Italia e tifa Roma.

Circostanza che con un po' di insistenza gli fa rompere il muro di silenzio: «Sono triste per quello che è successo a Daniele, non è giusto - dice scuotendo la testa - Non solo per le qualità da calciatore ma soprattutto perché è una persona fantastica. Un grande uomo».

Poi ci racconta un aneddoto: «Quando è tornato a casa dopo la conferenza del suo addio io non sapevo ancora niente di quello che era successo. L'ho saputo solo la sera attraverso i vari media. Quando il giorno dopo l'ho visto ci siamo abbracciati e ho pianto - e anche ora gli occhi si velano di tristezza - Lui mi ha rassicurato dicendomi che era solo un trasferimento e ci saremmo rivisti, non sarebbero mica spariti».

La faccia è quella di uno che si è appena ricordato di aver subito un torto ma alla fine ammette: «Domenica sarò al mio posto allo stadio per salutarlo».

Serate intime

Di giorno, tra gli allenamenti e gli impegni da genitore (è lui spesso ad andare a prendere le bambine a scuola), non ha molto tempo per vivere la città. Di sera può concedersi qualche ora di relax con la moglie Sarah e la famiglia.

Tra i suoi ristoranti preferiti c'è "Pierluigi" a Piazza de' Ricci, una vera istituzione della gastronomia romana. «Qui riesce a trovare la sua intimità, la nostra clientela non lo disturba mai», dice Alessandro, uno dei direttori del locale, che poi ci svela qualche curiosità sui gusti del Capitano: «Gradisce molto i nostri carpacci e le tartarre di crudo. Ma il suo piatto preferito tra quelli che abbiamo in menù è l'insalata catalana con gamberi, rughetta e pachino».

Non è però goloso di dolci: «Quando vuole proprio festeggiare ordina una pasta con l'astice». Non molto lontano c'è "Retrobottega", un locale moderno e dall'arredamento minimal che è stato scelto dai coniugi De Rossi per festeggiare il terzo anniversario di matrimonio (Daniele e Sarah si sono sposati alle Maldive nel 2015). «Gli abbiamo riservato una stanzetta privata lasciandogli grande intimità - racconta il caposala Lorenzo - Abbiamo scambiato qualche battuta e Daniele mi è sembrato una persona semplice». Lo chiamo tutti per nome, come uno di famiglia. Chissà se nella sua nuova avventura gli mancherà l'aria di casa.

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