Parla Pato Moure: "La coreografia un'emozione gigante. Sono stato ricordato da una Curva magica"
La voce di "Roma Gol!", la canzone citata dalla Sud nello striscione esposto nel derby: "Mi sono commosso. Mi è sembrato di vivere un sogno"

(GETTY IMAGES)

Intervistato dai canali del club giallorosso, Pato Moure (voce della canzone Roma Gol!, canzone scritta dall'indimenticato Alberto Mandolesi nella stagione del secondo Scudetto) ha raccontato l'emozione e la sorpresa della coreografia della Curva Sud al derby, in cui è stato citato proprio il ritornello della storica canzone.
Lei non sapeva nulla della scenografia?
"No, assolutamente niente".
E quindi l'ha vista in diretta.
"Mi è arrivato un messaggio da un caro amico romanista, che vive a San Paolo. Mi ha detto: Guarda che roba che hanno fatto in Curva Sud".
Già, perché a Porto Alegre erano le 7:30: immaginiamo che stesse dormendo.
"No! Avevo finito di vedere la partita! Siete matti? Posso pure non mangiare, ma non mi perdo mai una partita della Roma!"
Quindi, semplicemente, non si era accorto dello striscione.
"Esatto. Avevo visto tutta la partita, per carità. Alle sette e mezza di mattina... Mi sono svegliato e sono venuto a vederla. La Roma è la mia vita. Quando perdiamo, nella radio di Porto Alegre con cui collaboro (Radio Grenal, ndr), mi prendono in giro e allora io mi arrabbio. Non posso ammettere che qualcuno parli male della mia Roma. L'altro giorno mio figlio mi ha detto: Papà, dopo tre infarti comincio a pensare che è meglio che tu non veda più la Roma, sennò andrai incontro al quarto..."
Che sensazioni ha provato?
"Un'emozione gigantesca. Mi sono detto: non è possibile che qualcuno si ricordi ancora di me. Un premio del genere, una gentilezza così, un regalo così, è una cosa straordinaria... Sono stato ricordato da una curva che è magica. L'ho sempre amata, non esiste una curva migliore al mondo. Mi sono commosso. Mi è sembrato di vivere un sogno".
Come nacque quella canzone?
"Per gioco. Un produttore discografico molto astuto vide che la Roma stava per vincere lo Scudetto (stagione 1982-83, ndr) e propose a me e ad Alberto Mandolesi di parodiare Chi chi chi co co co di Pippo Franco, che era in testa alle classifiche. Pensai che fosse pazzo: io non avevo mai cantato in vita mia. Però lui mi spiegò che grazie all'elettronica non ci sarebbero stati problemi. Alberto si sarebbe occupato del testo. Credevo che il disco sarebbe stato acquistato solo dalla mia famiglia. Invece, ne furono vendute più di 40 mila copie. Fu un autentico boom".
Si sarebbe aspettato che 42 anni dopo quella canzone sarebbe entrata in una scenografia della Curva Sud?
"Sinceramente no, anche se all'epoca, come vi dicevo, ebbe un successo clamoroso. Le radio la mandavano continuamente".
Ha inciso una canzone nella stagione del secondo scudetto e una dopo il terzo. Se la Roma vincesse il quarto, se la sentirebbe di incidere dal Brasile una nuova canzone dedicata alla Roma?
"Ma subito, è chiaro! Io per la Roma faccio qualunque cosa. Sono innamorato. Perché a Roma sono stato trattato sempre molto bene dalla gente: è come se io fossi nato a Roma. Farei 40 canzoni per parlare di Roma e della Roma. Vi posso chiedere però un ultimo favore?".
Certamente.
"Vorrei ricordare con amore Alberto Mandolesi. Stavamo sempre insieme. Per me è stato un fratello. E se non fosse stato per lui, se non avesse scritto le parole, Roma Gol! non sarebbe mai nata".
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