Gasperini: "La Roma ha una sua identità. Ferguson? Può creare quelle situazioni"
Parla il tecnico dopo la sfida col Kaiserslautern: "In questo momento non si può chiedere intensità. Qualche indicazione dai ragazzi c'è comunque stata"

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Al termine della sfida contro il Kaiserslautern, Gian Piero Gasperini ha parlato in zona mista, commentando la partita giocata e vinta dalla Roma grazie alla rete segnata da Evan Ferguson. Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Si sente soddisfatto di questa partita?
"Sì, chiaramente è una partita di preparazione, ma abbiamo tenuto il campo bene. La squadra ha già una sua identità, ma è tutto migliorabile così come la condizione. Abbiamo fatto indubbiamente delle buone cose. Nel finale sono entrati tanti ragazzi ed è chiaro che nei secondi tempi cambiando tutta la squadra diventa un altro tipo di partita. Ma qualche indicazione da questi ragazzi c'è comunque stata".
Cosa chiede di più ai giocatori? L'intensità? In alcune occasioni durante il primo tempo si è messo le mani nei capelli...
"Ora l'intensità non si può chiedere, siamo solo a due settimane di lavoro con i carichi. Questa era la prima partita vera e abbiamo giocato in un ambiente difficile, c'era tanta gente e i tifosi avevano molto entusiasmo. Non si può chiedere molto su quello aspetto, ma dobbiamo avere sempre l'ambizione di sbagliare poco quando siamo vicini l'area di rigore. Lo stop, l'ultimo passaggio e il tiro sono fondamentali e queste cose cambiano le partite. Quando siamo lì dobbiamo essere più precisi, ma siamo sulla buona strada".
Il gol di Ferguson è l'emblema di ciò che chiede?
"Oggi non avevamo intenzione di pressare il portiere avversario. Loro giocavano molto con il portiere, noi solo qualche volta perché è dispendioso. Ferguson è un attaccante da pressing e può creare queste situazioni. Se si ruba palla così in alto è chiaro che si hanno possibilità di fare gol".
Ferguson è un attaccante in grado di legare il gioco...
"Dobbiamo conoscerlo e sfruttarlo in profondità, in alcune situazioni potevamo cercarlo di più. Dobbiamo abituarci a far giocare un po' di più la punta, ma questo fa parte delle cose a cui cerco di rimediare durante la partita".
Siamo in ritardo sul mercato?
"Welsey sbarca domani ma poi riparte, quindi passerà del tempo...".
Quanti giocatori mancano?
"Non lo so, ditelo voi stavolta (ride, ndr). Io faccio la conta da maggio, da quando è finita la stagione e si fa in fretta".
Se dico 4/5 esagero?
"Questo non è un alibi, questa è la fotografia. E noi non possiamo essere ipocriti. In questo momento basta prendere chi è andato via e chi è assente... L'aritmetica non è un'opinione, basta contare (ride, ndr). Gli allenatori vogliono sempre le cose fatte, perché sennò la preparazione che la facciamo a fare se mezza squadra va via? Questo riguarda tutti, ma di fatto è così. Io spero che quello che abbiamo nella testa si possa realizzare. So che ci vuole più di un mese, ma non so quando perché i tempi del mercato non sono mai quelli degli allenatori. Sarebbe bello realizzare quello che io e la società abbiamo nella testa".
Ai canali del club
"Abbiamo giocato una buona amichevole. Dopo 15 giorni di preparazione, siamo venuti qui in un ambiente caldo e abbiamo giocato con personalità per buona parte della gara. Abbiamo tenuto bene il campo. Poi è chiaro che usciamo con indicazioni positive. Si lavora".
Catena di destra e di sinistra hanno funzionato abbastanza bene. Si sente soddisfatto?
"Mettiamo già in pratica buone manovre e idee. Abbiamo bisogno di continuare a lavorare e giocare, ma le indicazioni sono tutte positive".
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