Il crescendo di Bryan: il racconto della stagione di Cristante
Parte male, come il resto della squadra, poi si ferma per l’infortunio alla caviglia. Nel finale di campionato, però, il numero 4 torna al centro del campo e della Roma di Ranieri

(GETTY IMAGES)

Gli anni passano, i giocatori vanno e vengono, ma lui è sempre lì al suo posto, pronto a battagliare a centrocampo cercando di recuperare quanti più palloni possibili. Quella appena conclusa è stata la settima stagione in giallorosso di Bryan Cristante. Arrivato nel 2018, il centrocampista ha collezionato 318 presenze con la maglia giallorossa, condite da 19 reti e 21 assist, diventando uno dei senatori di questa squadra.
La stagione si apre con De Rossi in panchina e Cristante è uno dei giocatori chiave, tanto che fino alla gara con il Genoa parte sempre dal primo minuto senza mai essere sostituito, tranne che contro l’Empoli, dove abbandona il campo dopo 62’. L’esonero di De Rossi e l’arrivo di Juric portano a diversi cambiamenti nella stagione giallorossa: i risultati non arrivano e alcuni giocatori chiave vedono diminuito il loro minutaggio, ma non Cristante, che gioca subito 83’ nella vittoria contro l’Udinese e 90’ in EL contro l’Athletic. Nelle successive sette gare di campionato e tre di Europa, scende sempre in campo, partendo dal primo minuto in sei occasioni e subentrando a partita in corso in altre quattro. Sempre schierato davanti alla difesa, con il tecnico croato colleziona un totale di 720’ tra campionato ed Europa, andando a segno nella gara casalinga contro il Venezia vinta per 2-1 e servendo un assist a Monza.
L’esonero di Juric e l’arrivo di Ranieri in una Roma con il morale a terra, portano ad una gestione globale della rosa, ma lui rimane sempre uno dei più utilizzati: 90’ in campo nella prima gara contro il Napoli e 82’ ad inizio dicembre contro l’Atalanta nella partita persa per 0-2, quando fu costretto ad uscire dal campo a causa di un infortunio alla caviglia. Tra le due gare di Serie A, rimane invece in panchina in Europa contro il Tottenham. Inizialmente, quella accusata contro gli orobici sembrava essere una semplice contusione ma la diagnosi è più negativa: lesione ai legamenti della caviglia.
Quasi due mesi fuori, salta dieci partite, Coppa Italia compresa. Il 20 gennaio rientra in gruppo e rivede il campo per 9’ nella vittoria esterna per 1-2 contro l’Udinese sei giorni dopo, nella quale Ranieri lo schiera come difensore centrale. Quattro giorni dopo, raggiunge il traguardo delle 300 presenze in giallorosso contro l’Eintracht in Europa nella gara vinta per 2-0, in cui gioca per 29’ subentrando dalla panchina. Rientra dal primo minuto nella gara di campionato pareggiata per 1-1 contro il Napoli, in cui resta in campo per 64’. Resta tutta la gara in panchina nella sfida di Coppa Italia persa 3-1 contro il Milan. Da lì in poi, Ranieri lo gestisce ma senza mai privarsene: parte otto volte titolare in campionato e tre in Europa League. Sono quattro le occasioni in cui subentra dalla panchina. Salta solo due gare per squalifica: il ritorno con il Porto (espulso all’andata) e il Parma. Con Ranieri, la sua crescita è continua rispetto alla prima parte di stagione, così come il resto della squadra, riuscendo anche a trovare un assist nella trasferta di Lecce e facendo gol e assist contro il Monza (7,5 in pagella per “Il Romanista” e migliore in campo). Gli altri timbri arrivano contro Atalanta e Milan.
Chiude con 38 presenze complessive (30 in Serie A e 8 in Europa), 4 reti e 2 assist (tutte in Campionato), il tutto in 2543’. Cristante ha il contratto in scadenza nel 2027 e in una Roma che sta cambiando volto troverà una vecchia conoscenza: Gian Piero Gasperini. Allenatore che ha già avuto a Bergamo dal 2017 al 2018 e che lo schierò come trequartista. Da lì sono cambiate molte cose ma non è così remoto che il veterano giallorosso possa rappresentare, ancora una volta, uno dei pilastri della Roma del prossimo anno.
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