AS Roma

La nostra storia dice Europa

Per il 12° anno di fila nel 2025-26 giocheremo le coppe continentali. Dal 2014-15 in Italia nessuno come noi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
21 Maggio 2025 - 06:00

Una sola giornata al termine e la Roma deve ancora capire quale sarà il suo destino. Manca il verdetto definitivo per capire se sarà Champions, Europa o Conference League, con mille incastri all’ultima giornata può ancora succedere di tutto. Battendo il Milan però, Claudio Ranieri ha regalato alla sua squadra una certezza inamovibile, una costante di prestigio e importanza storica: comunque vada col Torino, i giallorossi disputeranno una coppa europea nella prossima stagione e sarà la dodicesima volta che accade consecutivamente. È chiaro ed evidente che giocare l’una o l’altra competizione farà tutta la differenza del mondo, ma già il semplice “esserci” ha valore, soprattutto se si considera anche che dall’annata 2014-15 nessuna squadra italiana ha avuto la stessa frequenza pur ottenendo risultati a volte più altisonanti.  La striscia delle dodici stagioni non è nemmeno la più lunga nella nostra storia, perché il vero record sono le 13 stagioni tra il 1998-99 e l’annata 2010-11, che diventano 14 contando anche il 2011-12 quando arrivò l’eliminazione al preliminare di Europa League contro lo Slovan Bratislava. Ampliando il focus agli ultimi 30 anni, per solo tre volte la Roma non si è trovata a giocare un impegno infrasettimanale in giro per l’Europa, casa nostra.

Gioie e dolori

Le varie notti europee hanno regalato grandi dolori, come gioie enormi, prestazioni memorabili e contro ogni pronostico come debacle altrettanto (ma tristemente) memorabili, è normale che sia così. Se si pensa solo agli anni duemila, per esempio, ci sono state le sciagurate notti di Manchester, di Bodø, di Monaco, ma anche le vittorie al Bernabeu, quella contro il Lione che dominava in Francia, Roma-Barcellona 3-0. C’è stata pure quella finale di Coppa dei Campioni del 30 maggio 1984 in casa nostra col cuore pieno d’orgoglio e un sogno (non solo quello) distrutto dai rigori. C’è stata anche Budapest, quando c’è stata tolta una corona che meritavamo dalle nefandezze di chi non doveva essere lì, come però c’è stata e ci sarà sempre Tirana, quando Pellegrini (lui per tutti) ha alzato al cielo la Conference League, la prima di sempre, la coppa che snobba e sminuisce soltanto chi per un motivo o per un altro non è mai riuscito a vincere. Gioie e dolori, sì, ma cose che capitano soltanto a chi ha la forza e la continuità di arrivare sempre a quel livello, a conquistarsi il diritto di ad andare in giro per il continente a difendere i due colori più belli del mondo.

Dallo Slavia all’Athletic Club

Il 7 luglio 1931 in casa dello Slavia Praga la Roma ha giocato la sua prima gara europea in quella che si chiamava “Coppa Europa”: da lì fino al ko di quest’anno a Bilbao che ha chiuso troppo presto il nostro percorso, in tutte le competizioni sono passate 395 sfide, con 160 vittorie, 79 pareggi e 102 sconfitte, 629 gol fatti e 469 subiti. E ora Ranieri ci ha dato la certezza di superare quota 400 gare, ci ha garantito il 12° anno  anche se a un certo punto sembrava impossibile. Ci ha ribadito che, comunque vada, la nostra storia dice Europa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI