Mayoral: "La Roma voleva tenermi, Mourinho non mi diede nessuna possibilità"
L'attaccante spagnolo ha parlato della sua esperienza nella Capitale: "Il Real voleva che restassi, ma scelsi i giallorossi. L'addio di Fonseca cambiò tutto"


L'attaccante del Getafe Borja Mayoral ha parlato in un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Alla Roma dal 2020 al gennaio 2022, il centravanti spagnolo si è soffermato, tra i vari temi trattati, sull'esperienza in giallorosso:
"Venivo da due anni al Levante dove avevo fatto molto bene. Il Real Madrid voleva che rimanessi, ma quando il mercato stava per chiudere, il mio agente mi fa: ‘Hai un’offerta dalla Roma. Però, vedi tu… è una piazza difficile’. Non ho avuto dubbi: ‘Mi piacciono le sfide. Sono stato al Real, voglio giocarmela anche lì’. Mi sentivo pronto e poi desideravo con tutto me stesso una chance per scendere in campo con continuità".
Il rapporto con Fonseca e l'ambientamento a Roma
"Dalla prima chiamata mi ha convinto. Lui stava facendo bene, aveva bisogno di un attaccante con caratteristiche un po’ diverse da quelle di Dzeko. È stata un’esperienza unica, indimenticabile. In quella Roma c’erano tanti spagnoli: Pedro, Perez, Villar. Ci ritrovavamo spesso insieme per guardare le partite, mangiare o conoscere la città. E poi c’era gente come Dzeko, Mkhitaryan, El Shaarawy, Pellegrini: tutti ragazzi splendidi. Anche con Edin avevo un bel rapporto: parlavamo molto. Nella mia prima stagione ho fatto molto bene: giocavo pochi minuti, ma riuscivo sempre a segnare. È stato un peccato non aver vinto nulla, nonostante la semifinale di Europa League con il Manchester United. Poi tra infortuni e l’addio di Fonseca la mia esperienza è cambiata totalmente".
L'arrivo di Mourinho e l'addio alla Roma
"La Roma voleva che rimanessi anche perché dopo i 17 gol del primo anno volevano usare la recompra. Ma Mourinho ha preferito prendere altri rinforzi, scegliere i giocatori per la sua rosa: non ho avuto la possibilità di dimostrargli niente. Credo di aver giocato 3 partite. Io e Villar, anche lui in prestito, siamo andati al Getafe: avevo troppa voglia di giocare e dimostrare quello che potevo fare».
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