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Da Di Bartolomei a Conti ripercorrendo il mito del campo Omi

Presentato ieri al teatro Vittoria il libro di Franco Seguiti intitolato "Speranze, successi e miseria del calcio dilettantistico e non solo"

11 Aprile 2019 - 11:18

Cosa hanno in comune Giancarlo De Sisti, Agostino Di Bartolomei e Bruno Conti? Tre lettere: O.M.I. L'Ottico Meccanica Italiana è stata una delle realtà più rilevanti del panorama calcistico giovanile romano e nazionale, una delle società dilettantistiche principali, dove hanno dato i primi calci al pallone alcuni tra i calciatori più importanti della storia della Roma. «Ma è stata più di una società calcistica», ci dice Franco Seguiti, 91 anni e ancora tanto entusiasmo e tanta passione per quella che è stata la sua vita e la sua casa. Perché l'Omi e Franco sono un binomio indissolubile: Franco è stato il factotum dell'Omi, ha fatto da direttore generale, da manager, è stato il responsabile dell'area personale ed è stato lui a creare nel 1957 il vivaio giovanile della squadra.

Il libro

Il dottor Seguiti siede sul palco del teatro Vittoria e sta presentando il suo nuovo libro, "Speranze, successi e miseria del calcio dilettantistico… e non solo", una raccolta di aneddoti e ricordi che attraversa quasi 50 anni di vita passata nel microcosmo del mondo del dilettantismo giovanile. Un libro che ripercorre le storie di chi è passato per l'Omi nella sua strada verso la grandezza, proprio come Di Bartolomei e Conti, ma anche dei ben più numerosi ragazzi che hanno potuto solo sognare il successo, costretti a rimanere ai margini del professionismo.

«Più di una società di calcio», quindi «Perché l'Omi non era solo un'opera calcistica, non era volta solo a tirare fuori i campioni - anche se qualcuno ne è venuto fuori - è stata una scuola. Abbiamo tirato su degli uomini che a loro volta avrebbero insegnato ai propri figli e nipoti come si sta nello sport. Ora purtroppo il mondo del calcio è cambiato parecchio, la gente non ha più la cultura sportiva di un tempo», spiega Seguiti. «Il libro evidenzia anche quello, mostra la differenza tra il mondo di una volta e quello di ora, fatto di genitori che strillano alle partite e che insultano i giovani avversari dei loro figli. Non c'è più educazione, si trasmettono valori sbagliati».

Picchio De Sisti

Dalla platea a turno si alza qualche ex giocatore o collaboratore dell'Omi per omaggiare Franco e raccontare la propria esperienza nella squadra di Tor Marancia. Tra chi ripercorre grandi partite e epiche vittorie nei tornei nazionali si alza un signore che per l'Omi non ha mai giocato, ma che sul finire degli anni '50 è stato a un passo dal rifiutare le giovanili della Roma per accasarsi alla corte di Franco Seguiti. È Giancarlo De Sisti, che rivela: «La Roma mi voleva ma io ero affascinato dall'Omi, perché anche se era una società dilettantistica mi avrebbero dato un piccolo contributo di 30mila lire e io volevo poter dare una mano in famiglia. Mio padre però voleva che studiassi, e alla Roma avrei potuto farlo, e scelsi la Roma». Ma nonostante gli abbia detto di no, De Sisti ha parole al miele per Franco: «È stato un competente porta fortuna per me. Ha svolto un ottimo lavoro con il vivaio dell'Omi, ha fatto uscire tanti ragazzi che hanno fatto parte di importanti rappresentative oltre ai migliori che sono diventati campioni».

E poi un lungo applauso: tutti attendono già il prossimo lavoro di Franco Seguiti. A 91 anni non ha nessuna intenzione di fermarsi, il nuovo libro è già in elaborazione. 

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