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Ora De Rossi chiama tutti a raccolta

Il recupero di Udine e cinque gare decisive in 17 giorni, servono risposte dalle seconde linee

De Rossi e Pellegrini in campo insieme a Trigoria

De Rossi e Pellegrini in campo insieme a Trigoria (GETTY IMAGES)

24 Aprile 2024 - 07:00

Chiamatelo tour de force, sprint finale o con qualsiasi altra espressione spesso abusata nel mondo del calcio, ma il ciclo di gare che la Roma si appresta a vivere rappresenta una maratona degna di Filippide. Dopo la sconfitta, netta solo nel risultato finale ma non per quello che si è visto in campo, rimediata l’altro ieri contro il Bologna, la squadra di Daniele De Rossi approccia ad una serie di impegni che partiranno domani per finire nel fine settimana di domenica 12 maggio - la Lega Serie A ancora non si è pronunciata su date e orari dalla trentaseiesima giornata in poi. Diciassette giorni in cui Pellegrini e compagni scenderanno in campo sei volte, partendo domani, quando al Bluenergy Stadium si completeranno i 18 minuti più recupero che mancano al termine di Udinese-Roma, fino ad arrivare allo scontro diretto di Bergamo contro l’Atalanta, destinato ad indirizzare definitivamente la corsa al quinto posto, l’ultimo valido per l’accesso diretto alla prossima, nuova e ricchissima Champions League.

A dividere Udine e Bergamo ci sono circa 340 chilometri, non due città limitrofe, ma una distanza percorribile in auto con 3 ore e mezza, traffico permettendo. Ma tra Udine e Bergamo, tra domani e il 12 maggio, la Roma è chiamata a fare, se non il giro del mondo, quantomeno quello del Vecchio Continente, provando a conquistarla l’Europa, in campionato e in coppa. Tra giovedì prossimo - 2 maggio - e quello dopo ancora - il 9 -, infatti, andrà in scena anche il doppio confronto con l’imbattuto Bayer Leverkusen - andata all’Olimpico, ritorno in Germania -, per la semifinale di Europa League. In palio la finale di Dublino, del 22 maggio.

Come se non bastasse, prima, in mezzo e dopo le due sfide ai campioni della Bundesliga, De Rossi dovrà affrontare nell’ordine: Napoli, Juventus e, come detto, Atalanta. Tutte gare, in media, a distanza tre giorni l’una dall’altra. Insomma, senza retorica, un calendario proibitivo.

Sì, ma quanti siete?
Non serve possedere chissà quali doti divinatorie per immaginare che queste cinque gare - e un quarto, considerando l’appendice di Udine - consecutive non potranno essere disputate sempre dagli stessi, dai titolari ormai individuati da De Rossi, ma ci sarà realmente bisogno di tutti. L’esempio più lampante è Dybala, sempre più leader tecnico di questa squadra, che ha dimostrato come faccia fatica a digerire al livello muscolare i tre impegni settimanali, figuriamoci se raddoppiati. A Baldanzi l’arduo compito di farlo rimpiangere il meno possibile. Dal talento ex Empoli a Bove, passando per Aouar e Zalewski, questa è l’ora de mostra’ quanto valemo, citando Lando Fiorini.

È arrivato il momento di rispondere all’atavico dubbio sulla profondità della rosa. Una profondità riscoperta in difesa, dopo il ritorno di Smalling e l’arrivo a gennaio di Huijsen e Angeliño, ma che ancora latita dal centrocampo in su. Fin qui, De Rossi ha scelto le gare in cui far ruotare i suoi ma, calendario alla mano, prima di Roma-Genoa - penultimo turno di campionato - DDR non potrà più godere di questo vantaggio. La gestione sarà più capillare e all’interno dei 90 minuti. Questa la sfida che attende Daniele e la sua Roma da domani. Alla ricerca di un futuro ambizioso e della felicità presente.

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