ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Le risorse

La panchina d'oro

Professionalità, disponibilità e personalità, i punti di forza delle seconde linee. Contro il Monza Celik è entrato subito nel vivo della gara e ora tocca a lui

Celik in azione con la maglia della Roma

Celik in azione con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

Iacopo Mirabella
05 Marzo 2024 - 08:42

In Europa ci sono tante squadre che possono tranquillamente schierare due rose in campo senza perdere nulla in termini di qualità e tecnica, facendo ampi turnover nei momenti più complicati della stagione con i doppi o tripli impegni tra campionato e Coppe. Ora l’organico della Roma è al completo (in attesa del rientro in gruppo anche di Tammy Abraham) ed è un fattore che nella seconda parte di stagione potrebbe fare la differenza, con i giallorossi che possono vantare una panchina di livello. In molte occasioni uno dei principali temi di dibattito, era legato alla qualità delle seconde linee e alla lunghezza della panchina, ma Daniele De Rossi sa di poter contare su ogni uomo a sua disposizione e di come, anche chi spesso non viene schierato in campo  dal primo minuto, può aiutare la squadra nel corso delle partite.

«Quando parlo delle prestazioni dei singoli, mi riferisco a situazioni in cui un giocatore si fa male, ti giri ed entra un nazionale turco come Celik, che non gioca quasi mai e che si allena sempre al massimo e fa una prestazione del genere», queste le parole di DDR al termine della gara contro il Monza, in cui Celik è entrato al posto di Kristensen (uscito per infortunio) al 27esimo e ha fatto registrare una grande prestazione. Con gli infortuni di Karsdorp e del danese, ora il turco prenderà possesso della corsia destra e le risposte date a Monza fanno ben sperare. Il tecnico giallorosso ha tenuto ad evidenziare l’importanza di ogni singolo componente di questo fantastico gruppo e di come, nonostante lo scarso minutaggio, le seconde linee siano al centro del progetto.

Fiducia

De Rossi ha piena fiducia in ogni pezzo della sua scacchiera. Nicola Zalewski ne è il massimo esempio: nella gara di ritorno all’Olimpico contro il Feyenoord, il classe 2002 è subentrato all’inizio dei tempi supplementari e nonostante una prestazione insufficiente nei minuti avuti a disposizione, è stato incaricato dal tecnico giallorosso di calciare il quinto rigore, una mossa rischiosa però vinta da tutti. Destro di potenza e pallone sotto l’incrocio dei pali, la bolgia dell’Olimpico e la gioia di tutti, dimostrazione di personalità, grinta, voglia e professionalità, stessi elementi mostrati anche da Sardar Azmoun. Essere l’alter ego di Romelu Lukaku non è di certo il compito più semplice del mondo, ma l’iraniano ogni qual volta scende in campo, non fa rimpiangere il centravanti belga. Contro il Frosinone è partito dal primo minuto alle spalle di Big Rom, ma nella ripresa è stato spostato nel ruolo di prima punta trovando anche la rete del raddoppio.

Prospetti futuri

Oltre a giocatori di una determinata esperienza, anche grazie all’età e alla carriera, la panchina della Roma può vantare anche giovani talenti pronti ad esplodere. Tommaso Baldanzi è stato catalogato come uno dei più grandi prospetti del calcio italiano e solo poco più di un mese fa, i giallorossi lo hanno acquistato a titolo definitivo. Con l’Empoli ha fatto vedere grandi cose, con la maglia della Roma è diverso, ma ha la grande possibilità di imparare da campioni come Dybala. Per far respirare la Joya è proprio lui il primo nome per sostituire l’argentino sulla trequarti. Tra questi prospetti futuri c’è naturalmente anche Huijsen, il difensore classe 2004 che ha stupito tutto il popolo giallorosso grazie alla sua personalità e carattere. De Rossi può contare anche su di loro, la rosa della Roma è al completo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: