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Le parole

Mourinho: "Non so come arriveremo contro la Lazio. Abbiamo fatto il minimo indispensabile"

Le dichiarazioni dell'allenatore giallorosso dopo la vittoria contro la Cremonese: "Andremo in campo con tutte le difficoltà. Onoreremo il club e tifosi"

José Mourinho Roma Cremonese

José Mourinho Roma Cremonese (GETTY IMAGES)

La Redazione
03 Gennaio 2024 - 23:14

Parte con una vittoria il 2024 per la Roma. I giallorossi, grazie al 2-1 rifilato alla Cremonese, approdano ai quarti di finale di Coppa Italia dove incontreranno la Lazio. Nel post partita, lo Special One ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sport Mediaset. Di seguito le parole di José Mourinho. 

Sulla partita.
"Abbiamo fatto il minimo indispensabile per non soffrire tanto. C'è Massimo Mauro in studio? (chiede alla giornalista, ndr)"

No, non c'è...
"Bisogna avere rispetto per le nostre difficoltà, per tutto quello che noi diamo. Penso che nessuna squadra in Italia abbia vinto una partita senza un unico difensore centrale, magari sì ma è difficile. Siamo tutti uniti e diamo sempre il massimo. Dopo il rischio è ovvio quando passi in svantaggio, però Llorente con giallo, Celik con giallo e non è un difensore centrale come Kristensen che è un ragazzo davvero veloce con grande fisicità. Dopo i cambi che ha fatto la Cremonese mi sono fidato della velocità di Kristensen. In fase realizzativa poi abbiamo messo più gente, con Dybala e Azmoun. Se fossimo usciti oggi saremmo usciti morti di stanchezza e soluzione, per fortuna abbiamo vinto meritatamente contro una squadra che non è di Serie B, non lo è l’allenatore”.

Avete regalato al vostro pubblico un altro derby.
“Non so come ci arriviamo, abbiamo una gara importante da giocare domenica e siamo questi. Siamo uniti, se bisogna giocare con i Lukaku in difesa gioca in difesa. Andiamo con tutto quello che abbiamo, con il cuore e con il rispetto per il club e per i tifosi. Adesso abbiamo ancora l’Atalanta. Azmoun andrà via la prossima settimana, Mancini è infortunato e diffidato, Paredes è diffidato, non so come arriveremo alle gare con Milan e Lazio. Arriviamo con tutto quello che abbiamo noi, quello ne sono sicuro. Non so quanti sold out abbiamo fatto, meritano tutto da noi i tifosi e noi diamo tutto quello che abbiamo. Anche io sono stanco”.

Complimenti Mourinho (Graziani, ndr)
“Complimenti per la carriera che ha fatto qui”.

Lei è contento come ha giocato la squadra dopo aver cambiato modulo?
“Sono contento però è dura, è un rischio che dovevamo prendere. Quando i ragazzi non sono difensori è meglio per loro giocare a tre, lo spazio così è più ampio. Siamo una squadra che difende 6 più 4 in due blocchi separati. Andiamo partita dopo partita, ora pensiamo all’Atalanta. Allenamento domani mattina e pullman tra dieci minuti”.

Cosa volevi dire a Massimo Mauro?
“Per un ex calciatore non rispettare gente che mangia dallo stesso piatto che siamo noi è brutta cosa. Ci sono commentatori e commentatori, chi capisce rispetta chi mangia nel tuo stesso piatto. Anzi, mi sembra che ancora da lì ci mangi... Verrà anche per soldi, oltre che per la sua bella faccia".

Le parole di Mourinho in conferenza stampa

Tanta differenza di qualità tra primo e secondo tempo, anche grazie al tridente Dybala-Lukaku-Azmoun che ha confezionato un gol di grandissima qualità. È possibile pensarlo non solo nei momenti di emergenza ma anche come terzetto titolare?
"Parliamo onestamente: se domenica iniziamo la partita con la squadra che ha terminata questa, dopo 20 minuti la partita è finita. Sei qua da tanti anni, dovresti capire qualcosina di calcio. Una squadra che difende con 6 giocatori più 4, a palla persa è 6 più 4, a palla persa ci sono due difensori centrali che non sono difensori centrali. Se giochiamo con questa squadra..."

Un mediano in più però...
"Quando non sei nel tuo habitat naturale, sei più a tuo agio con più gente che con meno gente. Se vado nella giungla dell'Amazzonia, se andiamo da soli sono più in difficoltà rispetto a quando siamo in 10 o 15. Per un difensore centrale, che non è difensore centrale, giocare a due è molto più difficile che giocare a tre. Cristante non è difensore centrale, Kristensen non è difensore centrale e Celik non è difensore centrale. Per loro giocare a quattro è molto difficile. Nel secondo tempo abbiamo giocato due contro due a uomo, in una situazione di fuorigioco se Cristante perde in profondità uno dei due attaccanti avversari. Kristensen ha giocato lì per fisicità e velocità, non per conoscenza del ruolo. E lo abbiamo fatto contro una squadra che stava vincendo 1-0, si è messa dietro, ha cercato di rompere il ritmo della partita, si è difesa bene e ha aspettato una situazione di contropiede. Ma contro una squadra che ci attacca veramente siamo in grandissima difficoltà. Dybala non è un'ala, che può chiudere da ala, Azmoun e Lukaku sono due attaccanti fisici che praticamente non si abbassano. È molto molto dura, abbiamo rischiato tutto e le cose sono andate bene. Potevano andare bene anche prima, perché nel primo tempo abbiamo sbagliato un doppio gol davanti la porta e all'inizio della ripresa abbiamo avuto grandissime occasioni per segnare. È andato tutto bene. Adesso, dopo la tua domanda, tutti diranno che il problema della Roma è non la mancanza dei difensori ma che devono giocare sei attaccanti. Grazie della domanda, è bella".

Prima della partita si è battuto la mano sul cuore verso i tifosi, anche a fine partita era emozionato. C’è un messaggio particolare? Si è parlato di un rifiuto al Brasile. Inoltre che effetto le fa sentire altri nomi di allenatori accostati alla panchina della Roma?
“Non ci sono parole per le gente, la nostra maggiore responsabilità è verso i tifosi. Se perdi contro una squadra contro cui devi vincere, in tutti gli stadi vieni fischiato e ti mette insicurezza. Oggi stavamo perdendo 1-0 contro la Cremonese e la gente è sempre stata lì. La gente è di una tenerezza incredibile, mi emoziono. Ho vinto in tanti club, ma in nessuno di questi club ho avuto il livello di rispetto che ho qui, è ovvio emozionarsi. Il Brasile? Non so se sia vero, con me non ha parlato. Al mio procuratore ho detto che fino al momento in cui un club non è interessato non deve parlare con nessuno finché sono qui. Può essere vero o bugia quella del Brasile. I nomi degli allenatori? Non credo siano veri perché non ho nessun motivo di pensare che i Friedkin non siano onesti come lo sono io. Mi fido al 100% della loro onestà, ma questo non significa che loro mi vogliano. La prossima settimana ci sarà un documentario su Netflix su di me, è sulla mia carriera e inizia giovedì. Ci saranno cose mai dette e tu scoprirai che sono un pazzo totale. Non avevo ancora firmato con la Roma, ma avevo già dato la mia parola. Un club mi voleva e voleva che rompessi il compromesso con la Roma. Io ho rifiutato nonostante non avessi ancora firmato, tutti mi hanno dato dello stupido. Quando mi ha chiamato il Portogallo il primo a saperlo è stato Dan Friedkin, così come per l’offerta dell’Arabia Saudita. Ecco perché non penso che i Friedkin stiano cercando altri allenatori, mi fido della loro onestà. Per me non sono voci vere”.

Un giudizio su Pellegrini, anche questa sera in difficoltà. Che momento sta passando?
“Il momento che sta passando è quello che voi analizzate da fuori. Nella mia carriera non ho mai puntato il dito contro un giocatore che si allena bene e che vuole fare bene. Dentro il campo dà il massimo, se ha qualche difficoltà dal punto di vista fisico, del ritmo o dell’intensità, io non critico mai un giocatore per queste cose. È un grande giocatore e noi ci aspettiamo sempre di più dai grandi calciatori, è ovvio. Non sono capace di essere critico o deluso, ho sempre grande rispetto per chi dà tutto. Con il Napoli ha fatto un grande gol, tre punti importanti per noi. Contro la Juve è andato in panchina ed è entrato con grande professionalità. Oggi ha giocato prima nel suo ruolo naturale, poi al fianco di Paredes dando il suo massimo. Non ha fatto una cattiva partita, nemmeno stratosferica. Chi ha fatto una partita stratosferica è Kristensen, in base alla sua fisicità, alla sua concentrazione, in una posizione che non conosce. Ha giocato difensore centrale con il Leeds, ma da terzo in una linea a 5. Per me ha fatto molto bene, ha aiutato la squadra a rispondere al loro contropiede”.

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