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Giovani, bravi e romanisti: Mou si gode i suoi ragazzi

Il gol di Pisilli e l’esordio di Mannini confermano il feeling tra José e il settore giovanile. Ora salgono a 13 i ragazzi lanciati dal portoghese

Pisilli, incredulo, esulta dopo la rete allo Sheriff

Pisilli, incredulo, esulta dopo la rete allo Sheriff (GETTY IMAGES)

16 Dicembre 2023 - 09:07

Quelle mani sulla testa dopo il gol - quel gesto che richiama tanto l’incredulità di un bambino che ha appena compiuto un’impresa impensabile fino a poco prima - unite alle lacrime a fine gara di Niccolò Pisilli, classe 2004, sono la perfetta rappresentazione di ciò che Mourinho ha spiegato a parole dopo la vittoria con lo Sheriff. «Ho fatto esordire tanti giovani nel corso della mia carriera - le parole del portoghese - ma tutti questi ragazzi che ho qui a Roma, tranne Joao Costa che è arrivato dopo, sognavano di vestire questa maglia e di fare gol davanti a questa Curva magica. Sono romanisti, che venivano allo stadio con il papà e il nonno, e ora realizzano il loro grande sogno». Figli di Roma, che sognano - chissà, un giorno... - di diventare Capitani e bandiere. Come Pellegrini e come tanti altri prima di lui, in un filo giallorosso che li lega idealmente a De Rossi e Giannini, a Totti e ad Ago. 

Non solo Niccolò Pisilli: nella schiera dei cosiddetti “bimbi di Mou” andrebbero conteggiati di diritto anche Zalewski e Bove (quest’ultimo fresco di rinnovo), che avevano già debuttato con Fonseca, ma che con José hanno trovato continuità e oggi possono essere ritenuti dei veri e propri titolari. Tra quelli che invece hanno debuttato durante il regno dello “Special One”, c’è Pagano, di Tivoli come Zalewski, che di spezzone in spezzone si sta rivelando l’equivalente del Bove di due anni fa; ci sono Cherubini, D’Alessio, Joao Costa e Mannini (all’esordio assoluto proprio giovedì sera), ragazzi che dalla Primavera si stanno affacciando soltanto ora in Prima squadra, raccogliendo scampoli di calcio “vero”, mentre continuano comunque a lavorare con Guidi. Mou li studia, li tiene perennemente sotto controllo, proprio come farebbe un padrino con i propri figliocci. E, quando loro se lo meritano, li coccola: non solo in senso figurato, dando loro la possibilità di assaggiare la A e l’Europa, ma anche in senso letterale, con pacche, buffetti, sorrisi. Come quello rivolto a un Pisilli incredulo, al termine di Roma-Sheriff. «Sono dovuto andare via - ha detto in merito alle lacrime di Niccolò - altrimenti avrei pianto anche io». Se a dirlo è uno che conta oltre 1.000 panchine in carriera e 26 trofei, qualcosa vorrà pur dire. 

Gli altri
In tutto sono 13 i ragazzi lanciati da José nei due anni e mezzo alla guida dei giallorossi. C’è chi è andato a cercare fortuna altrove, come ad esempio Felix Afena-Gyan (Cremonese), Tahirovic (Ajax),  Faticanti (Lecce), Missori e Volpato (Sassuolo). C’è chi la fortuna invece la sta trovando pian piano a Roma, come Keramitsis (14 presenze e 3 gol in questa stagione con la Primavera), il già citato Joao Costa (12 gare e 2 reti) o Luigi Cherubini (15 gare e 7 gol). Alcuni diventeranno talenti, altri magari no, ma nel frattempo pensano a vivere il loro sogno. E lo fanno sotto la guida migliore che potesse capitare loro: un tecnico spesso accusato di non essere propenso a lanciare i giovani, e che invece ha smentito coi fatti queste dicerie in tutto l’arco della sua carriera. I “bimbi di Mou” crescono bene: ragazzi fatti cor pennello, che José sta svezzando con maestria e con la necessaria accortezza, per evitare che si brucino.

Mannini: «Serata unica»
Se Pisilli ha provato la gioia del primo gol, Mattia Mannini (centrocampista classe 2006, in grado all’occorrenza di adattarsi anche come terzino) ha fatto il suo esordio assoluto. Un’emozione commentata con un bel post sul suo profilo Instagram: «Non è semplice trovare le parole giuste per descrivere le emozioni - ha scritto - trovarmi di fronte allo stadio pieno, sentire il calore della gente, confondere in un tutt’uno i cori con i rumori del campo… è stato un sogno! Ringrazio la Società, mister Mourinho, lo staff e la squadra per l’opportunità e la vicinanza che mi hanno trasmesso. Ovviamente il mio pensiero va al Settore Giovanile, ai miei compagni e allo staff della Primavera con cui sto crescendo giorno dopo giorno e a tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto. Spero di essere solo all’inizio di un percorso, ma già so che la serata di ieri mi resterà dentro per sempre».

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