AS Roma

Mourinho chiama, la Roma risponde

Nei suoi due anni e mezzo in giallorosso, raramente il tecnico portoghese ha criticato pubblicamente la squadra. Ora vuole una reazione immediata

José Mourinho in conferenza stampa a Praga

José Mourinho in conferenza stampa a Praga (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
11 Novembre 2023 - 09:36

Il Mourinho furioso. Dopo la sconfitta di Praga, che ha tolto alla Roma il primato del gruppo G di Europa League, lo Special One si è reso protagonista davanti ai microfoni di un duro sfogo diretto ai suoi calciatori. In modo particolare, a chi in sala stampa chiedeva se l’imminente derby potesse aver distolto l’attenzione dei giocatori che vivono quotidianamente la città: «Non è possibile vivere la città, anche se sei nato qui. La mia professionalità è tale che nessuno può vivere il club più di me. È possibile che qualcuno di loro non abbia lo stesso livello di professionalità che ho io per capire che quella contro lo Slavia era la partita più importante». Parole dure, che mettono i giocatori di fronte alle loro responsabilità, manifestate da un atteggiamento passivo visto all’Eden Arena fin dalle battute iniziali. Raramente nei suoi due anni e mezzo romani, Mourinho ha criticato così apertamente - in modo pubblico, poi ciò che è stato detto nello spogliatoio è sempre rimasto dentro le mura di Trigoria - il suo gruppo, spesso difeso anche dopo sconfitte pesanti. Eppure, il comunicatore José ha deciso di usare il bastone, nella speranza di generare nei suoi, come accaduto in passato, una reazione immediata nel derby di domani contro la Lazio di Sarri.

Gli altri sfoghi
In principio fu Bodø. Dopo l’ecatombe norvegese, con un abile giro di parole, José si autodenunciò dapprima come unico responsabile della disfatta, motivandola però con la scarsa qualità dei giocatori mandati in campo, poi in gran parte epurati dalla rosa. «Li avevo schierati con buone intenzioni - commentò Mou -, far riposare alcuni e dare loro modo di mettersi in mostra. Il campo ha dimostrato che il Bodø è più forte dei nostri che sono scesi in campo. Conoscevo i loro limiti, ma mi aspettavo una risposta diversa».
Poi venne lo psicodramma interno contro la Juventus, nel gennaio del 2022, con la Roma in grado di passare dal 3-1 al 4 a 3 finale in favore dei bianconeri e anche in quella circostanza Mourinho nel postpartita si fece sentire: «C’è stato un collasso psicologico. Dovevamo gestire e invece sono emersi complessi e fragilità di questa squadra, che manca di personalità. Dobbiamo uscire dalla zona di comfort del settimo posto: i giocatori devono venire verso la mia direzione, non sono io a dover andare verso di loro dal punto di vista psicologico».

Un’altra gara contro la Juventus fu pietra dello scandalo anche nell’agosto dello stesso anno, quando la Roma pareggiò all’Allianz per 1 a 1, con Abraham in grado di replicare alla punizione di Vlahovic. In quel caso Mourinho in conferenza raccontò del colloquio - più probabilmente un monologo - avvenuto all’intervallo, dopo un primo tempo troppo brutto per essere vero e chiuso con i bianconeri in vantaggio: «Dopo i primi 45 minuti ho detto alla squadra che provavo vergogna nell’essere il loro allenatore - confessò José. La personalità nel secondo tempo è stata diversa». Proprio quello sfogo venne individuato da Mourinho come la scintilla grazie alla quale la Roma giocò una ripresa di livello, riacciuffando il risultato. Azione e reazione. In quel caso a gara in corso, ma anche andando a guardare gli altri due episodi citati, José ha dimostrato di saper toccare le corde giuste dei suoi giocatori.

Dal disastro di Bodø partì la cavalcata trionfale in Conference League, con gli stessi norvegesi liquidati 4 a 0 nel ritorno dei quarti di finale e la coppa alzata sotto il cielo di Tirana. Dopo lo psicodramma contro la Juve, la Roma collezionò 12 risultati utili consecutivi in Serie A, restando imbattuta per oltre tre mesi. Anche gli attacchi diretti ad alcuni singoli, come Karsdorp tacciato di aver “tradito” la squadra a Reggio Emilia l’anno scorso, hanno poi portato a qualcosa di positivo. Mourinho ha suonato la sveglia, tocca alla Roma adesso alzarsi. In fretta.

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