AS Roma

Mourinho: "Non piango per la punta. Abbiamo lavorato bene sul mercato"

Il tecnico in conferenza stampa: "Io alleno i giocatori che sono a disposizione e chiedo ai nostri tifosi di giocare domani da attaccanti. Abbiamo bisogno di loro"

José Mourinho conferenza stampa

José Mourinho conferenza stampa (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
19 Agosto 2023 - 15:05

Si avvicina la prima partita del nuovo campionato di Serie A. Domani alle 18.30, i giocatori della Roma scenderanno in campo contro La Salernitana allo Stadio Olimpico. José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match: di seguito le dichiarazioni dello Special One. 

Come arriva la Roma a questa sfida con la Salernitana. Quali sono le ambizioni della squadra?
"Abbiamo lavorato bene, molto bene. Arriviamo praticamente con 40 giorni di lavoro in cui tutti i giocatori hanno dato il 100% o quasi. Ci sono stati pochissimi problemi. Arriviamo domani senza nessun giocatore fuori per infortunio, abbiamo due giocatori importanti fuori per squalifica. Approfitto dell'opportunità per ringraziare staff e giocatori perché abbiamo lavorato molto bene durante questo periodo. Abbiamo migliorato diversi aspetti del nostro gioco. I due ragazzi che sono arrivati questa settimana (Paredes e Renato Sanches, ndr.) ci aiutano perché sono giocatori di qualità, ma non sono ancora pronti per giocare con noi da squadra, conoscendo i nostri principi. La situazione dell'attaccante è una situazione che tutti noi sappiamo. Per me venire qua e piangere non ne vale la pena. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Tammy non abbiamo ancora fatto niente per compensare questa situazione, ma il direttore e società fanno il possibile per risolverla. Io alleno i giocatori che sono a disposizione e chiedo ai nostri tifosi di giocare domani da attaccanti. Abbiamo bisogno di loro. Lo stadio sarà pieno a metà agosto con un caldo incredibile. Chiedo a quelli che sono arrabbiati perché non ci sono bandiere dietro la porta e dicono che entrano con 10 minuti di ritardo di entrare, perché ne abbiamo bisogno tutti. Mi fido dei ragazzi e penso che nonostante tutte queste difficoltà domani ci saremo".

Che partita si aspetta domani?
"Penso che la Salernitana ha il potenziale per arrivare in Europa. Ha un ottimo allenatore e una rosa di grande esperienza. L'anno scorso hanno raccolto tanti risultati positivi. Non hanno vinto tanto, ma hanno perso poco. Mi aspetto una partita difficile, ma mai potrei definire facile una partita di Serie A. Il mondo del calcio a volte mi stupisce perché siamo ancora indietro in tante cose. Iniziare una competizione dove l'obiettivo è prendere il massimo possibile con un livello di qualià altissimo, giocatori squalificati per cartellini gialli dalla scorsa stagione è una cosa démodé. Però mi smebra un po' démodé passare da una stagione all'altra con 5 gialli, in un campionato in cui l'obiettivo è alzare al massimo il livello di aspettativa ed interesse. Però è così." 

Che cosa possono dare Renato Sanches e Paredes? Può dirci qualcosa sulla vicenda Matic?
"Per quanto riguarda il signor Matic, penso sia lui che debba dire qualcosa. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Rennes penso che non abbiamo bisogno di altro. Lui negoziava con Nemanja da un mese, quindi cosa posso aggiuntere? Non c'è niente da dire. Sono contento con Paredes, per non dire molto contento. È un giocatore che mi piace da tanto. L'anno scorso non ha trascorso una stagione positiva; l'unica cosa positiva è che stata la vittoria del Mondiale, il massimo che un giocatore può raggiungere. Però alla Juventus non ha fatto una grande stagione. Prestagione inesistente, lavorando con un piccolo gruppo a Parigi. Ha passato un'estate senza lavoro di gruppo, senza lavoro di palla e senza partite di preparazione. È arrivato in una condizione molto positiva, principalmente mentale. Vuole aiutare e partirà dalla panchina. Ci può dare una mano, magari per pochi minuti, però con la sua esperienza, con la sua mentalità e con il suo modo di pensare calcio che mi piace tanto ci può aiutare".

Ha parlato con la dirigenza e ha avuto quello che si aspettava?
"Spero alla fine del mercato di per poter valutare globalmente quel che è stato. È difficile valutare adesso questa globalità, però tante cose sono state fatte bene, direi anche molto bene. Arrivare a quei 30 milioni in modo molto veloce, anche sotto pressione, non è stato facile. Il direttore e la società hanno fatto molto bene. Non sono di parte, ma dato un contributo importante anche a quei giocatori che avevano un valore vicino allo zero e che due anni dopo hanno aiutato il club in una situazione limite. Con le limitazioni che noi abbiamo come club dal punto di vista economico e legale si è fatto un ottimo lavoro e direi che è difficile fare meglio con tutte le difficoltà. Però nella vostra analisi che a volte è molto critica e a volte ultra positiva, io direi che un po' di equilibrio in questa analisi arriva bene. Ad esempio Paredes, Renato Sanches e Aouar sono tre giocatori che mi piacciono. Però quante partite ha giocato Aouar l'anno scorso? Praticamente non ha giocato perché era in scadenza e avevamo problemi col club. Leandro uguale. Renato ha avuto degli infortuni che non gli hanno premesso di giocare con continuità. Sono giocatori che piacciono ma che devono essere lavorati, preparati e tutelati. Non facciamo paragoni con gli altri club che hanno fatto investimenti enormi in giocatori anche loro molto bravi ma in una situazione diversa. Sono contento di Llorente e Ndicka. Abbiamo capito l'anno scorso che Diego era un giocatore che poteva essere al livello della Roma. Evan deve impare a giocare con noi perché ancora non sa giocare con noi. Però ancora una volta la società ha fatto bene. Mi fa anche un po' male al cuore leggere certe analisi su Ibañez. È troppo facile dire che Roger ha sbagliato un paio di partite importanti che la gente non dimentica, ma sarebbe più onesto dire che Ibañez è stato un giocatore fantastico per noi: il più veloce dei nostri difensori, il più pericoloso sulle palle inattive, il più affidabile nella nostra pressione alta per la sua agilità e per il suo recupero. A volte leggo che i giocatori che sono andati via non erano giocatori importanti per noi. Ma ripeto che al di là dell'attaccante la società ha fatto un grande lavoro. Non posso dire che sono super contento perché per me il campionato inizia domani. Ovviamente è difficile però io rispetto e sono tranquillo, non sono arrabbiato e non litigo con nessuno. Sono positivo perché i miei giocatori hanno bisogno della mia positività. Sono convinto che il direttore e la società vogliono le mie stesse cose, siamo insieme. Però la verità è che l'allenatore sono io, anche se domani ci sarà Rapetti".

C'è stato quindi il confronto con i Friedkin?
"Io penso che il signor Friedkin non sarebbe molto contento se io adesso parlassi del mio rapporto con lui. Essendo una persona ultra privata, io sono un suo dipendente e non posso commentare un rapporto che ho con il proprietario".

Perché non si è ancora investito?
"Ci sono numeri che ancora non ho capito bene, nell'accordo per il FFP ci sono dei punti ancora poco chiari rispetto a quanto fanno gli altri club nella stessa situazione. Non è compito mio, però, io lavoro con i giocatori. Mi devo fidare della parole del direttore e della società, fineremo il mercato con l'attaccante. Ho scherzato su Mbappé per dire che siamo in ritardo: lo sappiamo tutti. Si vede che la società non ha potuto avere lo stesso successo con altri giocatori in altre posizioni. Devo aspettare, ma anche giocare domani. Devo fidarmi della gente che andrà in campo e in panchina domani, così come facciamo dalla preseason: alcune volte sono stato in tribuna oppure dalla panchina non ho parlato. I giocatori hanno lavorato molto bene, vedremo se nel corso della settimana prossima succederà qualcosa altrimenti andremo a Verona con lo stesso spirito di sempre". 

Aouar può giocare nel centrocampo a tre?
"Sì, dipende dall'avversario. Gli altri giocatori hanno già lavorato con noi e ciò gli permette di giocare in più posizioni. Abbiamo calciatori multifunzionali: Cristante, Aouar, Pellegrini, Paredes e Bove, magari Sanches può fare più la mezzala che il mediano". 

C'è un problema politico nei confronti di Mourinho da parte degli arbitri? Ci ha ragionato?
"Una cosa è la Roma, un'altra cosa sono io. Mi interessa solo il campo: che ci sia onestà e che i trattamenti siano uguali per tutti. Non ti piace Mourinho? Non mi interessa, se fai l'arbitro tutti devono essere uguali. Domani guardate le due panchine, poi facciamo i complimenti agli arbitri per aver trattato le due squadre nella stessa maniera. Non sono preoccupato che sia un fatto politico. Nel campo siamo tutti uguali: questo voglio". 

La risposta del gruppo all'addio di Matic? 
"L'uscita del signor Matic non ce l'aspettavamo, però la Roma ha avuto una risposta immediata e fantastica. Matic ha giocato per noi 50 partite, è un grande giocatore, ma lo abbiamo perso e abbiamo preso Sanches e Paredes, che non sono scarsi. Se li recuperiamo sono giocatori di grande qualità, senza perdere nulla. Il gruppo è sempre stato fantastico, chi va via piange. Io stesso ho ancora contatti quasi giornalieri con Oliveira, Veretout, Felix, Diawara, Tahirovic, Volpato... Se n'è andato uno, arrivano altri: la famiglia resta. Benvenuti ai nuovi e cammineremo tutti insieme". 

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