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Il mercato

La settimana delle punte: José spinge per Morata

Pinto incontra l’Atletico per lo spagnolo: il tecnico vorrebbe Alvaro già nel ritiro in Algarve. Su Scamacca si attende l’apertura del West Ham

Alvaro Morata con la maglia dell'Atletico Madrid

Alvaro Morata con la maglia dell'Atletico Madrid (GETTY IMAGES)

17 Luglio 2023 - 07:00

Archiviata la prima settimana di lavoro a Trigoria, ieri Mou ha concesso un giorno di riposo ai suoi giocatori, con gli allenamenti in vista della prossima stagione che riprenderanno oggi. Chi, invece, non si è fermato neanche è Tiago Pinto, che continua a lavorare per mettere a disposizione dello Special One la miglior rosa possibile, nel rispetto dei paletti economici imposti dall’Uefa alla Roma. Dopo aver ufficializzato anche l’acquisto - in prestito secco dal Leeds United - di Rasmus Kristensen, ora il focus principale è sul centravanti, in grado di sostituire l’infortunato Abraham - out per la lesione del crociato almeno fino a febbraio - e coadiuvare Belotti.

Non c’è tempo da perdere allora e i prossimi giorni potranno indirizzare la la trattativa per Alvaro Morata. La punta spagnola è l’oggetto dei desideri dello Special One e le parti sono al lavoro per arrivare a dama. Il giocatore ha dato il suo ok al ritorno in Italia, confermando la disponibilità a ridursi l’ingaggio per ritrovare il suo amico Dybala e lavorare con Mourinho per rilanciarsi. Ora la società vuole fare in fretta, cercando un accordo con l’Atletico Madrid e per questo è stato fissato in settimana l’incontro con l’entourage dell’ex Juventus. Da capire la fattibilità economica dell’operazione a titolo definitivo, con la clausola da 12 milioni di euro presente nel nuovo contratto firmato - ma non ufficializzato - da Morata con i Colchoneros. L’alternativa potrebbe essere un prestito, con un obbligo di riscatto a condizioni facilmente raggiungibili. Bisogna però accelerare, perché José vorrebbe lavorare con Morata già in Algarve - la partenza fissata per sabato - e anticipando anche le possibili concorrenti. Dopo l’interesse da parte dell’Inter per la punta - interesse che dopo la vicenda Lukaku potrebbe crescere e concretizzarsi in un’offerta -, alla corsa per Alvaro si è aggiunta nelle ultime ore anche la Juventus, che vorrebbe sondare con gli agenti le possibilità di un suo ritorno a Torino.

Aspettando il West Ham

Non solo Morata però. Pinto lavora su più tavoli - tentando magari il doppio colpo - e tiene viva la pista che porta a Scamacca. L’accordo con il calciatore è stato trovato, manca quello con il West Ham. Gli inglesi, dopo aver ceduto Rice all’Arsenal - a poco più di 120 milioni, bonus compresi - non hanno esigenze di cassa, ovviamente, e restano fermi sulla richiesta  da circa 30 milioni. La Roma ha fatto la sua proposta per il prestito con obbligo condizionato e attende pazientemente eventuali aperture. Anche per Scamacca sono previsti aggiornamenti in settimana, con nuovi contatti con il club londinese.

L’8 e le uscite

Fatto il centravanti, si penserà con più calma al centrocampista di corsa che manca alla mediana romanista. In pole c’è sempre Sabitzer,  ma l’austriaco vorrebbe giocarsi le sue carte al Bayern Monaco e attende un confronto con il tecnico Tuchel, per comprendere i piani dell’allenatore. Rimane sullo sfondo anche Renato Sanches, con Luis Enrique - nuovo tecnico del PSG - che avrebbe aperto alla sua partenza in prestito. Contemporaneamente, si continua a lavorare anche alle uscite. Dopo le operazioni di giugno, restano da piazzare Reynolds, Villar, Shomurodov e Viña, non convocati da Mou per il ritiro. Il più vicino ai saluti è l’esterno americano, pronto a tornare al Westerlo, in Belgio, questa volta a titolo definitivo, per poco più di 3 milioni di euro e una percentuale sulla futura rivendita.

I procuratori di Karsdorp sono al lavoro con il club per trovare una soluzione che metta d’accordo tutti. Con l’arrivo di Kristensen, l’olandese è da considerare in uscita, mentre non risultano novità sul fronte Spinazzola, dopo l’interesse manifestato dall’Al-Shabab, con l’offerta di 7 milioni di euro ritenuta insufficiente dalla Roma.

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