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Parla l'avvocato Stagliano: «Le sanzioni sono giuste, ma non eque»

L'intervento dell'esperto: «La Roma non è il Psg o il Manchester City. Le regole dovrebbero valere per tutti, ma l’importanza politica conta sempre»

Mourinho e l'arbitro Taylor

Mourinho e l'arbitro Taylor (GETTY IMAGES)

Martina Stella
23 Giugno 2023 - 08:28

Accensione di fuochi d’artificio, lancio di oggetti, atti di danneggiamento e disturbo alla folla. Un linguaggio offensivo, sedili rotti e ostruzione di passaggi pubblici. Sembrerebbe che la tifoseria della Roma è proprio ad immagine e somiglianza del suo “ingestibile” tecnico José Mourinho. 

Che “figuraccia” che abbiamo fatto con la Uefa, che qualche giorno fa ha deciso di punire il club giallorosso per le sue “marachelle” con un totale di 135.500 euro di multa. «I provvedimenti presi sono in linea con i parametri che generalmente adotta l’organo di governo del calcio» non sembra sorpreso l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Mario Stagliano, che ieri pomeriggio è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista per commentare i provvedimenti presi da Čeferin e compagni nei confronti della Roma: «Certo è che se poi andiamo a vedere i precedenti, dobbiamo prendere atto che non sono eque. Sembrano due realtà: qui parliamo della Roma, del West Ham e della Fiorentina, cioè squadre di piccolo cabotaggio, anche se i giallorossi ormai sono decimi nel ranking. Andare a toccare Juventus, Real, Barcellona, City o Psg – non sono nomi fatti a caso, sono le squadre che sono state interessate alla Superlega – se c’è un Fair Play Finanziario dovrebbe valere per tutti. Non va bene che se io ho i soldi in qualche modo organizzo i mondiali a casa mia e posso fare come voglio. Però purtroppo il mondo va così».

Carota e bastone alla fine andrebbe anche bene, ma sono mal distribuiti. Tanto più se non c’è nessuna “richiesta” di qualche grazia o assoluzione, ma solo la volontà di non fare figli e figliastri. È assurdo infatti pensare a quello che in termini economici la Roma dovrà pagare. Riflettendo sulle misure di chiusura richieste per lo stadio Olimpico nella prima partita di Europa (6.000 posti) si può ricavare anche una stima approssimativa di un ulteriore mancato incasso di circa 250mila\300mila euro persi dalla società e che, se sommati all’iniziale multa andrebbero ad essere circa più della metà rispetto all’ammenda (di 718.000) data alla Juventus nell’esito della cosidetta “manovra stipendi”. «Sul patteggiamento dei bianconeri? - continua l’avvocato - Non ne voglio parlare altrimenti mi sale la pressione (ride ndr)» una “non risposta” che vale più di altre mille parole.


Poi la chiosa finale: «Mi aspettavo vista l’enfasi che si è data all’episodio dell’aeroporto, che ci potesse essere qualche partita a porte chiuse, ma in qualche modo è stato compreso lo stato d’animo di chi si è sentito derubato.Il West Ham, che ha avuto il solito comportamento barbaro, ha avuto due giornate di squalifica con partite a porte chiuse (una con la condizionale). Insomma, la bottiglietta che ha fatto male a Biraghi avrebbe potuto comportare un esito diverso, ma il giocatore si è dimostrato un grande sportivo. Sui tifosi della Viola fuori dal campo di gioco? Lì - salvo che non intervenga il Ministero degli Interni della Nazione in cui si gioca l’evento - per la Uefa non è di sua competenza». Che amarezza.

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