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L'onda lunga di Cremona

La squalifica di Mourinho generata dal post partita di Cremonese-Roma

Per la Corte d’Appello la conferma dei due turni di stop va ricondotta a quanto accaduto nello spogliatoio: «Espressioni offensive verso Serra»

Josè Mourinho al Centro Sportivo Fulvio Bernardini

Josè Mourinho al Centro Sportivo Fulvio Bernardini (GETTY IMAGES)

14 Marzo 2023 - 07:00

Non c’è quiete dopo la tempesta. Difficile trovarla, dopo quello che è accaduto a Cremona, la successiva squalifica di Mourinho, le polemiche, l’inchiesta, le audizioni dello Special One e di Serra, il ricorso, la sospensiva, la conferma postuma dei due turni di stop, il silenzio stampa del club, la protesta dell’Olimpico proprio mentre altri casi arbitrali stavano per abbattersi sulla Roma. Alla fine della fiera però le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello federale sono arrivate. Spostano ben poco rispetto alla questione nodale, ma forniscono una spiegazione alla mancata revoca della squalifica, o quantomeno alla sua riduzione, che pure erano sembrate all’unanimità o quasi le misure più adeguate alla luce dei fatti. Non per i giudici. «Tutto quanto raccolto - si legge nelle motivazioni - non offre evidenze certe per ribaltare la decisione del giudice di prime cure. Non può in alcun modo revocarsi in dubbio che l’atteggiamento del sig. Mourinho, per quanto di competenza di questa Corte, sia da stigmatizzare, non soltanto con riferimento a quanto avvenuto sul terreno di gioco, ma anche e soprattutto in merito al comportamento da questi tenuto al termine dell’incontro, ben quarantacinque minuti dopo l’espulsione, argomenti questi che non lasciano alcun margine neanche per ridurre la sanzione irrogata, posta, altresì, la recidiva del reclamante». 


Al di fuori del linguaggio giuridico-burocratico, sembra evidente che l’accento sia posto sul comportamento dello Special One nello spogliatoio, dove lo stesso tecnico ha raccontato di aver chiesto al IV uomo Serra di dire la verità a Piccinini, arbitro del match, su quanto accaduto in precedenza. Citate anche le frasi di Mou nel post-gara: «A fronte della semplice negazione da parte del sig. Serra delle accuse a lui rivolte, indugiava in espressioni offensive (“sei un bugiardo”, “non sei un uomo”, “mi hai fatto buttare fuori perché sei di Torino e domenica c’è Roma-Juventus”). Anche la lettura dell’espulsione viene resa esplicita dalla Corte: «Il direttore di gara e il IV ufficiale hanno ribadito, entrambi con assoluta fermezza, come dichiarato anche alla Procura federale, che il provvedimento di espulsione è stato deciso esclusivamente dal sig. Piccinini. Va chiarito che l’ambito di competenza del giudizio sportivo è inerente in via esclusiva alla gara e non ha a oggetto profili strettamente disciplinari, segnatamente quanto alla condotta del sig. Serra, peraltro già all’attenzione dell’organo requirente».

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