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Dal campo

Roma-Fiorentina: Stadio Olimpico ore 20:45, più forte

Nella solita caldissima atmosfera casalinga, la squadra di Mourinho vuole proseguire il cammino del 2023. A dispetto di tutto

José Mourinho

José Mourinho (GETTY IMAGES)

15 Gennaio 2023 - 08:00

C’è un’evidente differenza tra andare allo stadio (e si vedrà anche stasera, 19° sold-out per Roma-Fiorentina) oppure calarsi nel mondo giallorosso leggendo e ascoltando la scelta degli argomenti che vengono presentati ai tifosi sui giornali o su altri media. In attesa che Radio Romanista affianchi la voce del nostro quotidiano (mancano solo poche ore, sintonizzatevi sui 97.7 Fm) proviamo a farci delle domande e a darci delle risposte. Perché conta più la pagliuzza di un gesto di nervosismo di Zaniolo o di una polemica (mirata) di Mourinho rispetto alla trave di un mondo d’amore che in ogni partita fa la comunione allo stadio e dell’evoluzione (intanto) difensiva di un gruppo che ha inaugurato il 2023 nella maniera migliore possibile, ottenendo quattro punti di grande valore in campionato e raggiungendo senza troppi affanni la qualificazione ai quarti di Coppa Italia, in un periodo in cui, come ritualmente avveniva anche da queste parti, lo smaltimento delle ferie natalizie ha visto disgregarsi qua e là progetti ben più ambiziosi del nostro? Si può ridurre la sostanza della Roma di queste ore alla polemica innescata da un totem contro un altro totem o allo scarso rendimento di un giocatore che in ogni caso, come ha detto proprio Mourinho, mette ogni volta in campo tutto quello che è? Perché dare quella priorità a un aspetto negativo tralasciando tutto il resto? E sia chiaro: non chiediamo perché non si parli anche di quello, ma perché solo di quello

Non è che questa voglia di giornalismo di inchiesta a basso costo sta trascinando un po’ troppi operatori dell’informazione ad interpretare il ruolo un po’ macchiettistico dell’inviato d’assalto alla ricerca di scoop, che poi però, guarda caso, al primo colpo di tosse dell’editore si nasconde sotto il banco? E ancora: non è che il progressivo arricchimento degli strumenti di lettura di una partita sta producendo la proliferazione di allenatori dell’ultima ora che vorrebbero vedere in ogni partita la squadra giocare benissimo e distruggere gli avversari, un po’ come ha fatto il Napoli l’altra sera con la Juventus? Dice: proprio il Napoli è l’esempio da non fare, essendo la squadra di Spalletti stata costruita più o meno da una base di partenza su cui poteva contare anche la Roma. E invece no, perché ad ascoltare l’opinione pubblica, e persino quella privata, di qualche mese fa intorno agli azzurri si percepiva un disprezzo per ciò che si stava facendo e che prefigurava scenari di smobilitazione in cui il tecnico veniva descritto come l’ideale traghettatore verso lo sfacelo. Ricorderete lo Spalletti furioso contro certi pessimismi dilaganti. Guardate dov’è ora il Napoli.

La criticatissima Roma di questo periodo ha raggiunto uno straordinario quanto incredibile risultato di tenuta difensiva come dimostra il dato che abbiamo scoperto scartabellando un po’ di statistiche. Nei cinque principali campionati europei ci sono solo cinque squadre che hanno subìto meno della Roma: Athletic Bilbao, Bayern Monaco, Manchester City, Arsenal e Barcellona. Quattro potenze assolute  più una squadra che viene giustamente celebrata nella Liga tra le più toste del campionato. Ma a sfogliare i giornali dalle nostre parti si ha la sensazione di essere sull’orlo di un precipizio che presto potrebbe inghiottire tutto: Zaniolo, Abraham, magari pure Pellegrini, certamente Mourinho e, chissà, forse pure Friedkin. Invece stasera staranno tutti lì, nell’Olimpico che trabocca passione (calcio d’inizio ore 20,45), tutti a spingere verso un risultato che potrebbe consolidare il piazzamento che manterrebbe la squadra nell’élite in cui sta cercando di affermarsi. Ecco perché, richiudendo sgomenti quei giornali, teniamo calda la nostra voce. Per urlare, oggi e sempre, forza Roma. Da domani anche in radio

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