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L'attesa

Il "sabato del villaggio" romanista

Sessantamila giallorossi pronti ad andare allo stadio col Bologna per ritrovare Mourinho, la nostra squadra e un Dybala campione del mondo

Alcuni tifosi giallorossi allo Stadio Olimpico

Alcuni tifosi giallorossi allo Stadio Olimpico (GETTY IMAGES)

Mauro De Cesare
29 Dicembre 2022 - 10:45

“La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole…”. Il sabato del villaggio e Giacomo Leopardi, continuano ad accompagnare e scandire le nostre attese, che nascondono emozioni. Il corso della nostra quotidianità, di capitolo in capitolo. Ci perdoni “il sommo” se abbiamo fatto ricorso alla sua “filosofia della felicità”, meglio il sabato della domenica, preferibile l’attesa alla sua realizzazione. Di solito.

Mai come in questi momenti, la gente romanista, vive il “sabato del villaggio”. Più di un solo sabato nel 2023. Il 4 gennaio dell’anno che verrà, sarà finalmente Roma, stadio Olimpico, appuntamento per sessantamila, in programma la partita contro il Bologna dopo due mesi di… digiuno causa Mondiale. Neppure troppo gradito. Il conto alla rovescia è partito da tempo. E nella notte di Capodanno, in anticipo, l’intrecciarsi di formazioni possibili e la voglia di vedere Solbakken, attaccante nato e cresciuto nel gelo norvegese. Forse non in campo, ma con la maglia giallorossa.

Ma sarà solo l’inizio. Perché se è vero che José lo Special ha già chiesto adeguati e immediati rinforzi, vivremo in attesa di colpi di mercato, autentici o meno. Necessari per quel salto di qualità che tutti aspettiamo. Tutti.

E Gini? Per troppo poco tempo abbiamo visto il suo sorriso sotto il sole di Trigoria. Ora, nel nostro “sabato”, aspettiamo le sue percussioni, la sua classe e forza da mettere al servizio della Roma. E affiancare capitan Pellegrini, per una coppia in mezzo al campo che in pochi possono vantare. E Abraham no? Tammy avrà avuto il tempo per ricaricare le pile, cancellare la delusione del mancato mondiale e tornare quello dei primi sei mesi del 2022? I suoi gol servono e non poco.

Sta arrivando un Campione del Mondo. Pochi minuti nelle gambe in Qatar, ma tanta carica. Noi non aspettiamo solo quella, ma soprattutto il suo sinistro, morbido e devastante allo stesso tempo. Per gli altri. Paulino Dybala è in grado, da solo, di trasformare gli ultimi 30 metri della Roma. Che bello vederlo, ultimo uomo davanti la porta, anticipare Mbappé come fosse il più bravo dei centrali difensivi. Senza quella palla in tribuna avrebbero festeggiato in un altro Continente. Sì, quell’anticipo vale più del rigore trasformato.

Ma il mondiale è alle spalle, la Roma è pronta a tuffarsi in Europa, l’Europa League e il Salisburgo. Poi, obiettivo quarto posto in campionato che ci garantirebbe la partecipazione alla prossima Champions League. Né abbiamo veramente molti di “sabati” da vivere. Ma rispetto al sommo Leopardi non abbiamo bisogno di una “Silvia” per trovare la nostra fede e scoprire l’amore. Amore che per il poeta si trasforma in dolore. Per noi no.

Eccolo il 2023: “Noi… siamo… la… Roma!!!”. E un romanista non perde mai!

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