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Il protagonista

Riecco Matic: il guerriero serbo al servizio di Mourinho

Richiesto fortemente dallo Special One, il numero 8 dà equilibrio a centrocampo. E pensare che non doveva neanche giocarla la partita di lunedì

Matic a Trigoria

Matic a Trigoria (GETTY IMAGES)

Matteo Cirulli
02 Novembre 2022 - 13:38

Non doveva giocarla Nemanja Matic la partita di lunedì scorso. «Ha fatto un grande sforzo per essere qui con la squadra, è un grande professionista», queste le parole di Mourinho nel pre-partita a DAZN, che evidenziano come il serbo avesse stretto i denti per accompagnare la squadra nella trasferta al Bentegodi. Ma il centrocampista voluto da Mourinho fortemente questa estate non si è limitato a sostenere i compagni dalla panchina. Il numero 8 infatti è dovuto entrare in campo, dopo un lungo colloquio con lo Special One: il risultato era bloccato sull’1-1 e il Verona era arroccato in difesa, serviva un guizzo, e chi meglio di Matic, il guerriero di Mourinho, per risolverla? Il centrocampista entra al 69, al posto di Gianluca Mancini, un cambio atipico, che porta i giallorossi a schierarsi con soli due centrali e il serbo a fare coppia con Camara, il giocatore che (si fa per dire) gli ha rubato il posto. Il mediano in prestito dall’Olimpiacos uscirà però 17 minuti dopo (entrerà Shomurodov, per un assalto finale con 4 attaccanti in campo), lasciando al solo Matic il compito di bilanciare la squadra. 

Nonostante non sia al meglio della forma, Nemanja lascia il suo segno sulla partita: in 21 minuti va al tiro 1 volta, colpendo un palo di testa e fornisce due passaggi chiave, uno dei quali si è trasformato nel gol del 2-1 di Volpato. Lo stesso 62 a fine partita ha elogiato le qualità del compagno: «Ho un rapporto speciale con Matic, se gioco con lui segno sempre, è così in allenamento ed è stato così anche oggi. Lo devo ringraziare, perché mi vede sempre». 

Ma più dell’assist, è da valorizzare l’azione che ha portato al passaggio e poi alla conclusione: il centrocampista si allarga sulla fascia, entra in area e poi mette a sedere due difensori avversari, trovando poi un corridoio perfetto per l’australiano (naturalizzato italiano). La scelta di non crossare in area, ma piuttosto di trovare una linea di passaggio pulita all’88’ è una delle motivazioni che hanno portato il tecnico a sceglierlo in estate per la mediana giallorossa: qualunque altro giocatore in quella occasione avrebbe provato a buttare una palla al centro, sperando in un gol di testa. 

«È stato un mio giocatore in tante partite - ha analizzato Mourinho nella conferenza stampa post partita - quando hai bisogno di un calciatore extra in costruzione entra lui e la partita cambia, e come si è visto oggi (lunedì, ndr),  è cambiata». Per motivazioni tattiche Matic nell’ultimo periodo sta partendo dalla panchina per lasciare spazio a Camara in un centrocampo più dinamico, ma un centrocampista come lui, nell’era dei 5 cambi e soprattutto nelle 4 finali che ci separano dalla sosta Mondiale, farebbe comodo a ogni squadra.

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