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Fascia tosta

Roma-Napoli e quella sliding door che lega Spinazzola e Politano

Nel 2020 l’ala doveva tornare a Roma, con Leo all’Inter. La cosa sfumò e da lì il terzino rinacque: domani sarà compito suo fermare l'attaccante azzurro

Spinazzola

Spinazzola (GETTY IMAGES)

22 Ottobre 2022 - 12:16

Ci sono momenti, nella vita di ognuno, destinati ad assumere valore soltanto a posteriori; quando cioè, guardandosi alle spalle, ci si rende conto dell’importanza che hanno avuto, nonostante lì per lì non ce ne rendessimo conto. Perché quelle circostanze, quegli episodi molto spesso casuali, hanno dato vita al cosiddetto “effetto farfalla”, cambiando il corso della nostra vita.

A volte c’è una data precisa a fare da spartiacque: per Leonardo Spinazzola, quella data è il 17 gennaio 2020. Era il giorno in cui avrebbe dovuto firmare con l’Inter, invece è stato quello in cui ha fatto ritorno a Roma. Sembrava tutto fatto per lo scambio con i nerazzurri che avrebbe dovuto portare il terzino a Milano, facendo tornare nella Capitale Matteo Politano, prodotto del vivavio giallorosso e all’epoca in forza all’Inter. Leo era a Milano, Matteo qui a Roma: le visite mediche e la firma sembravano una pura formalità. Invece il club nerazzurro non si ritenne soddisfatto dei test effettuati da Spinazzola, quindi l’affare saltò e i due calciatori tornarono nelle rispettive città. Spinazzola, già due giorni dopo, fu titolare a Marassi in Genoa-Roma, provocò un’autorete dei rossoblù e fu il migliore in campo nel 3-1 giallorosso. A fine gara, l’ex Juve parlò senza peli sulla lingua: «Io sto bene, mi sembra una follia dire che sarei rotto. Ho giocato all’Atalanta, alla Juve e in Nazionale: i medici, i dirigenti e i presidenti sono tutti incompetenti». E concluse con una battuta, che racconta molto del suo carattere sempre sorridente e ironico: «A Milano c’era la settimana della moda: diciamo che sono andato a vedere quella...».

Non la prese bene nemmeno Politano, che aveva fatto la bocca al ritorno in giallorosso, lui che sotto la guida di Alberto De Rossi aveva vinto uno Scudetto e una Coppa Italia Primavera tra il 2011 e il 2012. Alla fine andò al Napoli, voluto da Rino Gattuso per puntellare il reparto offensivo. Andamentop altalenante ai piedi del Vesuvio: molto bene nel 2020-21 (50 presenze e 11 gol), meno l’anno scorso (39 gare, 5 reti), in questa stagione sta facendo bene, tanto da aver più o meno scavalcato Lozano nelle gerarchie di Spalletti come ala destra nel tridente napoletano. Finora 12 presenze e 4 reti per il ventinovenne romano, che spesso e volentieri ai tempi del Sassuolo ha puntio la squadra in cui è cresciuto.

La sfida nella sfida 

Proprio di Spinazzola sarà il compito di fermarlo. Al netto delle eventuali sorprese di formazione, sulla corsia sinistra della Roma si prevede un testa a testa a tutta birra tra Leo e Politano, protagonisti (loro malgrado) di quella trattativa sfumata a un passo dalla chiusura più di due anni e mezzo fa. Molto è cambiato, rispetto ad allora: in mezzo, c’è stato anche il grave infortunio del nostro terzino sinistro, rimasto ai box quasi per un’intera stagione dopo essersi segnalato come uno dei migliori calciatori di Euro2020. Torneo al quale Politano non prese parte, dato che Mancini gli preferì Berardi e Bernardeschi. 

Complici gli infortuni di Celik e Karsdorp, Spinazzola e Zalewski stanno facendo gli straordinari sulle due fasce. A Genova con la Samp Mou ha fatto partire titolare El Shaarawy sulla corsia mancina, ma è improbabile che la soluzione venga riproposta anche contro una squadra votata all’attacco come il Napoli. Meglio usare cautela e affidarsi alla corsa di Leonardo per tenere a bada Politano.

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