ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Il tema

Un leader ritrovato: questo è Gianluca Mancini

Contro l’Inter la miglior prestazione stagionale del difensore centrale. Il suo grido "Siamo i più forti" è l’esempio perfetto della Roma cercata da Mourinho

Gianluca Mancini

Gianluca Mancini ((As Roma via Getty Images))

Matteo Vitale
05 Ottobre 2022 - 12:32

Non è stato un inizio di stagione facile per Gianluca Mancini. Il rendimento del centrale sta crescendo gara dopo gara e con il passare delle giornate sta ritornando al suo livello di rendimento, ma durante tutto questo periodo non è mai mancata la sua leadership. Il numero 23, vice capitano da quando c’è José Mourinho, è uno dei leader emotivi della squadra e la perfetta fotografia della sua importanza all’interno del gruppo giallorosso è la sua esultanza dopo il gol segnato dai giallorossi a San Siro, sabato, quando ha urlato ai suoi compagni: «Siamo i più forti!». Un grido da generale, il grido di chi sa che la squadra ha bisogno di consapevolezza, di convinzione nei propri mezzi, perché troppe volte è mancato il risultato in un big match, troppe volte la squadra ha mostrato segni di fragilità dopo approcci molli o sbagliati. Da quel gesto, da quell’urlo e da quella carica la squadra di Mourinho deve ripartire in vista dei prossimi impegni. La sua prestazione è stata ottima, soprattutto perché non ha abbassato la guardia in nessun momento della gara, anzi, ha avuto anche il ruolo di motivatore, quasi a colmare (in parte) il vuoto dovuto alla squalifica dello Special One, che ha seguito la gara dal pullman e non in tribuna.

Nelle prime gare il centrale di Pontedera era apparso indietro rispetto ai due compagni di reparto, Chris Smalling e Roger Ibañez, entrambi protagonisti assoluti dell’inizio di stagione romanista e spesso tra i migliori in campo (cosa che all’inglese è accaduta di nuovo contro la squadra di Inzaghi). Forse era anche per motivi di condizione fisica (le immagini del match contro il Ludogorets sono ancora negli occhi dei tifosi), ma nelle ultime due partite di Pellegrini e compagni si è rivisto il vero Mancini, con l’ottima gara disputata contro Dzeko e Lautaro (tutt’altro che due avversari semplici da affrontare) come highlight della sua stagione per ora. Si può parlare a tutti gli effetti di un leader ritrovato. Un altro ottimo segnale arriva direttamente dai taccuini degli arbitri, spesso molto severi, quasi spietati con il centrale romanista: a San Siro è arrivato il primo cartellino giallo stagionale. Per qualsiasi altro difensore questo dato vorrebbe dire poco o niente, ma nel suo caso è indicativo, interessante e degno di nota perché nelle sue prime tre stagioni in giallorosso Gianluca ha ricevuto rispettivamente 17, 15 e 22 gialli. Quest’anno il trend è molto più positivo ed è segno di maturità e di maggior attenzione.

Leader ritrovato

Mancini sa di essere uno dei senatori del gruppo e lui deve essere tra i primi a dare il buon esempio ai compagni di squadra più giovani e ai nuovi arrivati. Non c’è alcun dubbio: il suo rendimento deve crescere, ne hanno bisogno i suoi compagni e ne ha bisogno il suo allenatore, ma deve fare un salto di qualità anche dal punto di vista dell’affidabilità e questo passa anche dalla capacità di restare sempre in partita con la testa, da ogni punto di vista. Decisamente a sorpresa è rimasto a Trigoria nelle passate settimane: non è stato chiamato in nazionale da Roberto Mancini e quindi ha avuto modo di concentrarsi sulla Roma e su se stesso, per ritrovare la miglior condizione fisica. Alla prima gara utile ha dimostrato di aver fatto fruttare il lavoro extra con Mourinho e questa è una delle migliori garanzie per il progetto giallorosso, perché lo Special One fa grande affidamento su una solida fase difensiva e per questo non può prescindere dal miglior Mancini, quello visto sabato contro l’Inter. Il braccetto di destra del 3-5-2 giallorosso, ormai il modulo di riferimento della squadra, è stato tra i migliori, è stato fondamentale sia per quanto fatto tecnicamente, sia per la mentalità mostrata e messa a disposizione della squadra, a partire dal gesto Mourinhano post gol. Se poi dovesse riuscire a tornare alla via del gol, sarebbe un altro bel regalo per l’allenatore portoghese. L’ex Atalanta non trova infatti la via della rete dalla gara contro il CSKA Sofia, il 16 settembre 2021, in una partita di Conference League. In Europa, proprio dove la Roma affronterà il Betis giovedì sera. Quale miglior occasione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: