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PER LA ROMA

Tra speranze, sogni e prese di coscienza

Calendario e mercato accendono da sempre fantasia e suggestioni. Cominceremo a Salerno. In pieno agosto, per stare freschi.

Tiago Pinto stringe la mano a Nemanja Matic (Getty Images)

Tiago Pinto stringe la mano a Nemanja Matic (Getty Images)

Danilo PER LA ROMA
29 Giugno 2022 - 11:25

Dunque cominceremo a Salerno. In pieno agosto, per stare freschi. E per cercare di iniziare il campionato con il piede giusto dopo aver conosciuto, venerdì scorso, il calendario completo. So bene che mentirete sapendo di mentire nel dire che, questa volta, avete saputo resistere alla tentazione di fare immediatamente una sorta di tabella di marcia. Lo so io così come lo sapete voi… eppure negherete. Terrete il punto. Ma so anche che lo farete per il bene della ROMA visto che, nel corso degli anni, avete e abbiamo imparato – sulla nostra pelle – che tabelle del genere non si avverano mai. Anche perché significherebbe finire a punteggio pieno. O quasi. Da ragazzino, quando ero assillato da meno paranoie, questa operazione la facevo proprio per bene: prendevo una penna e iniziavo a scrivere – accanto a ogni partita – quanti punti avremmo fatto. L'Olimpico come un fortino invalicabile, fuori casa più efficaci dei corsari. Risultato: immaginavo sempre, e con convinzione, una cavalcata epica in cui inserivo – in massimo tre o quattro circostanze – qua o là un pareggio per sentirmi più credibile. Pure se, in quei momenti, di tutto avevo voglia meno di essere razionale.

E non, paradossalmente, per i risultati previsti ma perché l'estate – specie nel passato – era il momento in cui si poteva immaginare, senza pudore, la realizzazione dei sogni più belli. Era così anche per il calciomercato: pieno di suggestioni ma senza la pornografia delle troppe parole, dei duemila siti, diecimila trasmissioni e centomila mitomani che ogni giorno ti danno per certo l'arrivo di questo o quel giocatore. Sapete una cosa? Non lo fanno per immaginare una ROMA migliore ma per potersi appuntare, nel caso qualcuno dovesse mai arrivare per davvero, sul petto la medaglia del "l'ho detto per primo". E, invece, in quelle estati spensierate si sognava e basta: tutti insieme. Con i piedi nella sabbia, le dita sporche per la stampa del giornale, la curiosità di vedere i nuovi acquisti con la nostra maglia addosso e, soprattutto, la voglia – prima possibile – di poter tornare allo stadio per tifare la nostra amata ROMA. Questa, di cosa, però non è cambiata. Non cambierà mai.

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