AS Roma

Roma, a Leicester si poteva e si doveva fare di più

Se la squadra di Mourinho avesse giocato un calcio di maggiore qualità, se avesse abbassato il numero delle sbavature tecniche la partita avrebbe preso un’altra piega

PUBBLICATO DA Mimmo Ferretti
30 Aprile 2022 - 08:10

È praticamente da un attimo dopo la fine della partita di Leicester che mi sto interrogando: posso considerarmi soddisfatto per come è andata oppure devo essere un po' arrabbiato per quello che poteva essere e non è stato? Confesso di non avere trovato la risposta che mi accontenta, quella che placa i miei dubbi. E il dibattito nella mia capoccia è ancora molto intenso. Se mi avessero (pre)detto di un pari in trasferta, avrei accettato a scatola chiusa; solo che lo svolgimento della partita mi porta a riflessioni che non posso e non voglio scansare. Perché la Roma a Leicester, al di là del pareggio finale, per me non è stata una bella Roma sotto l'aspetto tecnico. Troppi errori individuali, ad esempio. Troppi sbagli in fase di uscita, poi. Troppa approssimazione nella lettura del gioco. Dico questo perché ho avuto, netta, la sensazione che se la squadra di Mourinho avesse giocato un calcio di maggiore qualità, se avesse abbassato il numero delle sbavature tecniche la partita - specie nel primo tempo - avrebbe preso un'altra piega. Forse definitiva in direzione Tirana.

La Roma ha palleggiato poco e non bene. I suoi centrocampisti hanno sfoderato percentuali davvero minime di passaggi riusciti. Con una maggiore qualità in fase di possesso (che la squadra in passato ha mostrato di avere), la Roma avrebbe potuto gestire meglio, molto meglio la partita. Invece, troppo spesso si è buttato in pallone in avanti senza un destinatario preciso, troppe volte si è restituito il pallone stesso agli inglesi, troppo spesso non si è fatta la cosa giusta al momento giusto. Lungi da me voler affermare che la Roma non ha fatto una buona partita, sia chiaro. Ma poteva farla meglio. Mettendo sistematicamente la palla a terra e giocandola. Con qualità.

Il secondo tempo di sofferenza per me si spiega soprattutto con la quasi totale incapacità di gestire il pallone: più che gli uomini di Rodgers, a complicare la vita alla Roma ci hanno pensato gli stessi uomini di Mourinho. Non mi consola l'idea che, in fondo, è andata bene così: a mio giudizio, si poteva e si doveva fare di più e meglio. Perché nelle doppie sfide non puoi permetterti di sprecare, di non sfruttare neppure un solo secondo di gioco. E all'Olimpico, giovedì prossimo, ora dovrai obbligatoriamente vincere per andare avanti. Alla Roma basterà farlo con un solo gol di scarto, e non è poca cosa. Ma nessuno mi toglie dalla mente che, in realtà, la vera finale contro il Leicester è stata la partita giocata in terra inglese. Il risultato, ovviamente, lo conosceremo solo all'Olimpico. Daje.

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