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Nazionali: Mancini cerca il rilancio, Darboe aspetta il Camerun

Dopo l’Europeo il difensore è rientrato nel giro. E a Roma è intoccabile. Sergio Oliveira ospite a “Passaggi di Memoria”: «Ho capito subito il legame con la città»

Daniele De Rossi e Gianluca Mancini a Coverciano (Getty Images)

Daniele De Rossi e Gianluca Mancini a Coverciano (Getty Images)

28 Gennaio 2022 - 09:30

Tornerà a Roma stasera Gianluca Mancini, dopo i tre giorni a Coverciano, con la Nazionale dell'altro Mancini, Roberto. Giorni importanti per lui, più che per Cristante e Zaniolo, gli altri due inseriti nella lista di lunedì (Lorenzo Pellegrini è stato aggregato in un secondo momento, come Bonucci, visto che da infortunato poteva fare solamente un ripasso tattico: ieri pomeriggio ha lasciato Coverciano, insieme allo juventino): il difensore toscano, che pure aveva fatto parte del gruppo nelle qualificazioni, non è rientrato per scelta tecnica tra i convocati per l'Europeo (mancava anche Zaniolo, ma solo per i postumi dell'infortunio al crociato). E di conseguenza aveva saltato anche la Nations League, a ottobre, visto che il ct aveva chiamato gli stessi che gli avevano fatto vincere l'Europeo (aggiungendo solamente Lorenzo Pellegrini, che lo aveva saltato per infortunio). Poi, a novembre, il difensore giallorosso era rientrato nel giro, andando in panchina con Svizzera e Irlanda del Nord, il doppio pareggio che ha condannato gli azzurri agli spareggi. E la convocazione per lo stage vuol dire che il tecnico sta pensando di confermarlo anche per le gare decisive. A Roma intanto è un intoccabile, vice capitano, e presto si parlerà del prolungamento di contratto, in scadenza nel 2024.
Buone notizie dalla nazionale anche per Shomurodov: doppietta nel 3-0 del suo Uzbekistan con il Sud Sudan, spettacolare il primo, sullo 0-0, di tacco.
Domani tocca a Darboe, che sfiderà il Camerun nei quarti di Coppa d'Africa, dopo aver eliminato negli ottavi la Guinea di Diawara. Il gambiano si è raccontato a rfi.fr: «Da bambino, volevo giocare in Europa, e per il mio paese. Sapevo che sarei diventato professionista, ma non immaginavo che sarebbe successo tutto così in fretta. Giocare la Coppa d'Africa col Gambia è un sogno che si è avverato. La fede mi ha fatto credere che sarei diventato un calciatore. Mi fidavo delle mie qualità e sapevo di dover lasciare il Gambia. Serviva coraggio per partire: nulla poteva essere peggiore di quello che ho vissuto nel viaggio. Mourinho è incredibile. Ho immaginato di tutto nella vita ma mai di poter essere allenato da lui».

Sergio Oliveira per la Memoria

Intanto ieri, al Teatro Palladium, c'è stato l'evento "Passaggi di Memoria" organizzato dalla Fondazione Museo della Shoah. C'erano Cataldi per la Lazio e Sergio Oliveira per la Roma. «Da quando sono arrivato al club - ha dichiarato il portoghese - ho capito il legame con la città e questo è una grande responsabilità per noi, quella di mostrare al mondo il meglio che Roma può offrire. So benissimo che oggi è un giorno importante, sono onorato di essere qui, e vi ringrazio».

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