ASCOLTA LA RADIO RADIO  

[VIDEO] Juan Jesus: "Con Di Francesco possiamo arrivare da tutte le parti"

Il difensore della Roma ha risposto alle domande dei tifosi arrivate tramite i social: "La squadra è sempre corta. Ora c'è più fiducia in me, così posso aiutare"

La Redazione
09 Novembre 2017 - 12:53

Il difensore della Roma Juan Jesus ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi arrivate tramite i social network. Queste le sue parole:

Perché hai cambiato numero di maglia?

Ho sempre giocato con il 5, anche all'Inter. Lo scorso anno c'era Paredes che mi ha chiesto: "Posso avere la 5?". Ho detto va bene, per me non cambia tanto. E ho scelto la 3. Poi quest'anno purtroppo Paredes non c'è e ho scelto la 5. Il numero di Falcao, molto importante.

Contento del momento?

Abbiamo iniziato benissimo, cerchiamo di finire il 2017 bene e iniziare il 2018 ancora meglio.

Dopo le partite con il Chelsea, vi sentite più forti in Europa?

Stiamo cercando di fare meglio sia in campionato sia in Champions League, abbiamo dimostrato la nostra qualità anche in campionato contro la Fiorentina. E' stata una gara difficile, sapevamo che sarebbe stata dura ma siamo riusciti a portare a casa i tre punti. Dobbiamo pensare sempre a fare meglio sia in campionato sia in Champions, siamo la Roma. Siamo una grande squadra, stiamo dimostrando che possiamo battere chiunque.

Quando vai sotto di due gol contro il Chelsea, cosa pensi?

Era difficile perché hanno fatto 2 gol subito. Partita dura. Abbiamo pensato: "Oggi cerchiamo di non prenderne più...". Ma comunque siamo ripartiti subito, abbiamo dimostrato una mentalità vincente che ci ha permesso di pareggiare la gara e poi portare a casa un grande risultato. Un pareggio a Stamford Bridge è come se fosse una vittoria. Qui abbiamo dimostrato il nostro valore che abbiamo fatto una gran gara, loro non hanno creato quasi niente.

Quale mestiere avresti voluto fare se non fossi diventato calciatore?

Mai. Già da piccolo avevo mio fratello che giocava a calcio. Giocava a centrocampo. Poi ha smesso, fa l'ingegnere civile perché è molto intelligente. Sarebbe stato sprecato a fare il calciatore. Non perché noi calciatori siamo scemi, ma lui era troppo intelligente, doveva fare altro. Sono cresciuto sempre con il pallone, quindi difficile pensare a fare un altro mestiere. Non penso... Forse il macellaio, ma non lo so.

Chi è il tuo migliore amico in squadra? Alisson? Perché?

Alisson perché ci conosciamo da quando abbiamo 14 anni. Siamo cresciuti insieme nella stessa squadra, l'Internacional de Porto Alegre. Poi ci siamo ritrovati qui. E' il mio migliore amico anche perché le nostre mogli sono amiche, hanno vissuto la gravidanza insieme. I nostri figli poco più di un mese di differenza. E' stato anche bello questo. Io comunque mi trovo bene con tutti. Lui è il mio migliore amico perché ci sto bene, ma comunque i ragazzi dello spogliatoio sono fantastici. Mai avuto un gruppo così sia in Italia sia in Brasile. Un gruppo dove tutti si aiutano, tutti sono bravi. Per me va benissimo.

Il vostro gruppo di brasiliani?

Gerson (dopo il gol contro la Fiorentina, ndr) è venuto da noi perché gli avevamo detto prima che avrebbe segnato. Gli avevamo detto anche il modo in cui avrebbe fatto gol, l'ha fatto proprio in quel modo... E' andata alla grande.

Chi è il compagno più divertente?

Ci sono tanti ragazzi. Kolarov (ride, ndr). No ma c'è De Rossi che scherza sempre, Florenzi, Radja e Bruno Peres, in tanti vogliono scherzare e ridere un po'.

Che rapporto hai con Kolarov?

Lui è serio, ma è il suo carattere. E' una grande persona e un grande professionista. Non devono avere paura, mica spara a qualcuno. E' una bravissima persona. In campo mi aiuta tanto, è un giocatore troppo forte. Fa solo piacere, spinge, difende, ha forza, ci fa vincere le partite e segna su punizione. Va benissimo. Se sbagli mezza cosa si incazza, ma va bene.

L'aspetto più positivo del lavoro con Di Francesco?

Il fatto di lavorare come squadra corta. Siamo più corti. Possiamo arrivare da tutte le parti. Il fuorigioco lo facciamo perché siamo corti, perché aiutiamo i centrocampisti e loro aiutano noi. Il fuorigioco lo facciamo bene poi. Dobbiamo correre e pedalare, è il nostro lavoro.

Che rapporto hai con El Shaarawy?

Lo conosco da Milano, quando giocavamo contro. Ragazzo tranquillo, parla poco, è un grande calciatore. Siamo tutti bravi ragazzi.

Il momento più bello da quando sei a Roma?

La prima di campionato contro l'Atalanta di quest'anno. Lì ho dato una risposta a tutti sul perché sono a Roma. Ho dimostrato quello che valgo ed è stato perfetto, sono riuscito a fare tutto quello che volevo. Ora hanno un po' più di rispetto per me. Ho finito la stagione scorsa molto bene, poi ho iniziato così come ho finito. Possono darmi più fiducia perché così posso aiutare la Roma.

Che idea avevi della Roma quando eri all'Inter?

La Roma è sempre stata una squadra tosta. Da quando sono arrivato in Italia è sempre arrivata prima dell'Inter. Giocare contro Lamela, Osvaldo, Totti era sempre difficile, erano attaccanti forti. E' sempre stata una grande squadra.

Chi ti ha messo più in difficoltà?

Totti. Non sapevi mai che faceva. Se accorciavi la dava di prima, se aspettavi lanciava avanti per Gervinho, era difficile.

Che ti piace di Roma?

Il cibo (ride ndr). Cacio e pepe, carbonara... Scherzo, anche i monumenti. Ci sono monumenti belli. Ho visto spesso Roma da turista quando vivevo a Milano. Era più facile, più tranquillo. Ora li vedo più dal finestrino della macchina.

Quanto ti piace utilizzare i social?

Nel mondo di oggi è importante, devi avere una buona immagine anche per difendersi. Nel 2017 la tecnologia va a mille, anche per i bambini... Oggi il mondo è così. Prima nessuno aveva il telefono, ora fai un video e subito sei online. Non va usato troppo, ma se sei preciso va bene. Ora lo uso un po' meno perché col bambino gioco sempre con lui. Do più importanza alle cose importanti, ogni tanto rispondo a qualche tifoso.

Hai risposto a molti haters…

E' importante per difendersi. Non ci può essere razzismo nel 2017. Ognuno la può pensare come vuole ma deve rispettare gli altri. Noi dobbiamo rispettare tutti. Ognuno pensa come vuole, ma deve essere nel giusto e così va bene.

Prendi in giro Alisson…

Lui dorme sempre (ride ndr), è troppo facile! Sale sull'aereo e dopo 5 minuti dorme.

Sai cucinare?

So fare i dolci, so cucinare qualcosa, ma preferisco fare i dolci. Non è la mia passione.

Il tuo piatto preferito?

I ravioli di un ristorante particolare a Roma. E' speciale perché lo fanno in un modo strano, sembra semplice ma non lo è.

In Brasile colazione dolce o salata?

Non è un problema. Mangio tutto, non cambia niente (ride, ndr). Quando mangio sono contento.

I tuoi tre film preferiti? Quali porteresti su un'isola deserta?

Avengers 2, Iron Man e Batman vs Superman. Ho una collezione di supereroi, mi piacciono tantissimo.

Tre videogiochi?

Fifa, Rainbow e Gran Turismo.

Sei forte a Rainbow?

Si, sono troppo forte. Non riesco più a giocare ad altri gioco. E' on line è divertente. Sono ad alto livello. Gioco on line con le cuffie e tutto. Non mi riconoscono, ho un username difficile. Qualcuno lo sa, perché l'ho messo su Instagram. Ho tolto la chat sulla play perché altrimenti arrivano 3000 inviti. Alisson è più bravo nell'1 contro 1.

Quali emozioni provi quando entri in campo?

La prima di Champions League è stata emozionante. Stavo realizzando il sogno che avevo da bambino. Serata indimenticabile. Ogni partita devi essere emozionato, ma consapevole che è il tuo lavoro che sei qui per fare il tuo lavoro. Come un soldato che va in guerra.

Ti piaceva la scuola?

Mi piaceva perché altrimenti mamma e papà mi strillavano. Siamo stati tutti bravi. Mi piaceva la geografia. Mi ci trovavo molto bene. Latitudine, longitudine... Ho studiato e fatto benissimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA