ASCOLTA LA RADIO RADIO  
le parole

Mourinho: "Sotto alla Sud è stata la corsa di un bambino. Partita speciale"

Il tecnico giallorosso: "Ricorderò sempre che la millesima gara è stata questa. I neroverdi hanno fatto una prova fantastica, potevano anche vincere loro"

José Mourinho all'Olimpico (As Roma via Getty Images)

José Mourinho all'Olimpico (As Roma via Getty Images)

La Redazione
12 Settembre 2021 - 21:06

La Roma vince nei secondi finali la terza partita di campionato contro il Sassuolo all'Olimpico. Al termine di una gara al cardiopalma l'allenatore giallorosso ha parlato ai microfoni dei giornalisti. Ecco le sue dichiarazioni.

Mourinho a DAZN

Quando fa una corsa dopo un gol vuol dire che è speciale: aveva fatto una corsa per Siena-Inter e Manchester-Porto...perché oggi è speciale?
"Perché durante la settimana sono stato un bugiardo con tutti, anche con me stesso nel dire che questa non era una partita speciale, provavo a convincermi che non fosse speciale, ma lo era. Era una partita per un numero speciale per me, mi ricorderò per sempre che la millesima è stata questa. Ho mentito a tutti, non volevo una sconfitta. E' stata una sensazione incredibile, poteva finire 6-6 o 7-7, potevano vincere loro come abbiamo vinto noi, Rui Patricio ha fatto due parate incredibili, noi abbiamo sbagliato due – tre gol a porta vuota. Per i neutrali è stata una partita fantastica. Oggi non ho avuto 58 anni, ne ho avuti 12-14-15, la mia è stata la corsa di un bambino. Mi sono scusato con Dionisi e gli ho fatto i complimenti, hanno fatto una partita fantastica, se avessero vinto non ci sarebbe stato nulla da dire, hanno giocato bene"

Per la prima volta ha vinto le prime 5 partite ufficiali.
"Non lo sapevo, non sono i numeri che cerco. Sono contento per i tre punti, per la mentalità mostrata. Non posso dimenticare Dionisi, è un bravo allenatore e ha una squadra bravissima, la mentalità viene da De Zerbi ma sta lavorando bene partendo da quella base. Il Sassuolo è una squadra molto buona e lo sapevo, per noi sono 3 punti veramente importanti. Non volevo avere una memoria negativa della partita 1.000. Fate parlare Dionisi che deve andare a Sassuolo".

Mourinho in conferenza stampa

Emozione dominante?
"Ho già detto che tutta la settimana sono stato bugiardo anche con me stesso, a cercare di convincermi che non fosse una partita speciale. E' un numero che non dimenticherò mai. Il risultato di questa mia partita l'avrei portato con me fino al mio ultimo giorno. Il direttore Tiago dice che è stata la giustizia del dio del calcio a non permettere che Mourinho non vincesse la partita numero 1000. E magari ha ragione. Era una partita da 6-6, o 7-7. Qualsiasi cosa fosse successa sarebbe stata giusta. Se loro avessero vinto io sarei stato zitto. Entrambe le squadre hanno meritato e per i neutrali è stata una partita incredibile. Per i tifosi del Sassuolo partita triste ma devono essere orgogliosi. Per noi è stato fantastico, abbiamo preso 3 punti davvero difficili".

È piaciuto l'atteggiamento…
"Partita tremendamente difficile, dopo 2 settimane orribili, anche se abbiamo giocato solo con 3 giocatori che tornavano da 90′ minuti in nazionale. Ma Mancini non si è allenato, come Pellegrini. Karsdorp ha avuto un problema a inizio settimana, qualcuno ha avuto i crampi. Giocare come volevamo era difficilissimo, loro erano difficili da pressare. Con l'1-1 ho voluto rischiare mettendo un solo centrocampista e in pratica 5 attaccanti. Potevamo vincere ma abbiamo lasciato spazio ai loro contrattacchi. Sono rischi che puoi prendere quando l'autostima è alta e la connessione tra squadra e tifosi dura fino all'ultimo minuto. Anche dopo la frustrazione di un recupero di soli 3 minuti…Lo dico sempre: quando alla mia squadra serve un gol danno sempre 2-3 minuti di recupero, altrimenti 7-8… Ma dopo questa frustrazione di un recupero così breve squadra e ambiente hanno avuto una mentalità top. Abbiamo giocato in casa 2 partite molto difficili, e anche la prossima, con l'Udinese, lo sarà. Mi sembra che questa Serie A, 10 anni dopo, sia diversa da quella che ho conosciuto. All'epoca avevo la squadra più forte, c'era qualche contendente e poi c'era un gap di qualità con le altre. In questo momento ci sono una o due squadre con una rosa al livello completamente diverso. Ma poi ci sono 7-8-9 squadre, Sassuolo, Fiorentina, noi, Udinese… Insieme a tutte quelle che hanno finito nelle posizioni top dello scorso anno. Abbiamo tutte qualità e tutti giocano a calcio. Non ci sono più squadre che si chiudono e cercano solo il contropiede. Lo abbiamo visto con Fiorentina e Sassuolo. Una Serie A davvero difficile ma complimenti alla connessione tra i miei ragazzi e la gente".

© RIPRODUZIONE RISERVATA