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l'intervista

Fonseca: "Cristante esempio di onestà, per Spinazzola è stata la migliore stagione "

L'ex tecnico della Roma: "Un peccato che l'esterno non abbia giocato a Wembley, è stato il miglior calciatore della Nazionale. Bryan simbolo di professionalità"

, di Mancini

, di Mancini

La Redazione
15 Luglio 2021 - 10:14

L'ex tecnico della Roma Paulo Fonseca ha rilasciato un'intervista a Record. Tra i temi trattati, la sua esperienza in Italia e i campioni d'Europa Cristante e Spinazzola. Queste le sue parole:

"Ovviamente sono felice che l'Italia abbia vinto questo campionato europeo: per quello che mi lega al paese, per i miei ex calciatori, che erano al servizio della nazionale e anche perché penso che fossero i giusti vincitori di questo Europeo. La finale è stata una partita difficile, l'Italia ha concesso un gol iniziale all'Inghilterra, ma a poco a poco sono cresciuti nel gioco e hanno mostrato ciò che l'Italia è stata in questo Europeo, cioè una squadra dominante, d'attacco, dove lo spirito di squadra è stato decisivo."

La finale contro l'Inghilterra
"La cosa peggiore che poteva accadere all'Italia era subire un gol dopo appena due minuti a Wembley. L'Inghilterra si è chiusa, ha difeso il risultato, ma non perché non volesse giocare, ma perché l'ha costretta l'avversario. L'Italia ha preso in mano il gioco e con il centrocampo molto offensivo. Era difficile creare situazioni da gol di fronte ad una struttura difensiva ben impostata come quella dell'Inghilterra, ma l'Italia ha avuto il merito di aspettare, occupare bene gli spazi, essere molto paziente e tenere la palla in movimento. La squadra di Mancini ha cercato spazi dove non ce n'erano ma non ha mai mollato e, soprattutto, non si è mai sbilanciata. Il gol è arrivato, ma anche dopo, l'Italia ha continuato a giocare bene e a occupare molto bene il campo."

Il lavoro di Mancini
"È da un po' che guardo giocare la Nazionale italiana e ho sempre avuto la sensazione che l'Italia stesse costruendo un collettivo forte. Avere giocatori provenienti da club più piccoli fa parte di quella costruzione "collettiva forte" – le squadre vincono, non i singoli. Lo si poteva vedere in ogni mossa fatta in campo, nell'intensità del gioco. La squadra era forte, compatta e determinata. I giocatori si sono sempre sacrificati per il gruppo ed è un piacere speciale vedere questo lavoro realizzato da Mancini."

Il collettivo e i singoli della Nazionale
"La forza dell'Italia era nel collettivo, ma ci sono stati giocatori che si sono distinti. È vero che Chiesa ha fatto un Europeo molto coraggioso, si è preso la responsabilità in situazioni d'attacco dove serviva iniziativa. È un giocatore molto aggressivo in attacco, di grande qualità. Poi ci sono altri giocatori come Spinazzola, che ha fatto un magnifico Europeo fino all'infortunio, Barella, Jorginho e Verratti che hanno dimostrato le loro qualità. Mancini ha il merito di tutto. Non ha guardato i nomi, le individualità e le età. Ha avuto il grande merito di creare questa atmosfera, questa ambizione nel gruppo. Poi, avere un duo di centrali difensivi con questa motivazione è incredibile. Chiellini e Bonucci sono un'arma molto forte, i leader della squadra. Per me hanno fatto una grande competizione: la migliore coppia di difensori centrali di questo Europeo. Donnarumma è stato decisivo, non solo per i rigori, ma in generale in tutte le partite."

Cristante e Spinazzola
"Ci sono due giocatori che conosco bene, con i quali ho lavorato negli ultimi due anni. Cristante è un grande esempio di professionalità di grande onestà, ed è stato un giocatore importante in Nazionale. Non era titolare, ma nei momenti decisivi l'allenatore ha creduto in lui, perché sa che è un giocatore di squadra, un gran lavoratore. Spina ha avuto la migliore stagione della sua carriera. Ha avuto una stagione straordinaria alla Roma, ha meritato il posto da titolare all'Euro e, fino al momento dell'infortunio, è stato il miglior giocatore della nazionale italiana. È stato un peccato che non abbia giocato a Wembley, perché per tutto quello che ha fatto, meritava di giocarsi la finale."

La serie A
"Da quando sono arrivato in Italia, ho cercato di segnalare agli spettatori esterni che la Serie A è uno dei campionati più forti del mondo. È un campionato d'attacco, contrariamente alla credenza popolare – e basta guardare il numero di gol che vengono segnati. È un campionato severo dal punto di vista tattico, ma è ben giocato e attraente. In questi due anni, l'ho notato. Penso che questo Europeo aiuterà il campionato a crescere ulteriormente, perché ha sempre un impatto sulla valutazione dei giocatori e sulla curiosità delle persone.

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