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Juan Jesus, quel "bidone" diventato titolare

Di Francesco lo ha promosso. Il brasiliano, del resto, quando ha giocato ha quasi sempre dato risposte positive. Per lui, fiducia anche contro la Samp

Juan Jesus, di LaPresse

Juan Jesus, di LaPresse

11 Novembre 2018 - 08:00

Gioca. Titolare. Ma non perché ci siano infortunati o squalificati nel suo ruolo. Gioca perché se lo merita. Perché è ora di dare a Juan Jesus quello che è di Juan Jesus. Che sulle spalle ha un numero impegnativo, quel cinque che in passato ha indossato un brasiliano con cui il confronto è meglio non farlo. Jesus è alla terza stagione con la maglia giallorossa, ma da quando è sbarcato da queste parti è stato sempre al centro di critiche e accuse spesso senza fondamento. È arrivato come un presunto bidone, lo è rimasto a prescindere. Ma non si riesce a capire perché. Basterebbe andare a rivedersi le partite che ha giocato (47 in campionato, 69 in totale) per rendersi conto che quelle sbagliate si contano sulle dita di una mano (una su tutte, la gara d'andata a Liverpool nella semifinale di Champions). Eppure è sempre rimasto un bidone, insufficienze nelle pagelle anche quando non le avrebbe meritate, magari perché il suo procuratore non è che stia troppo simpatico alla stampa di queste parti.

Di Francesco lo ha promosso

Ieri la promozione a titolare di Juan Jesus è stata certificata da Di Francesco nel corso della conferenza stampa. Una sorpresa per qualcuno. Visto che nei mesi scorsi qualcuno si era domandato come mai il brasiliano giocasse così poco, trovando una presunta risposta nel fatto che nell'ultimo mercato il ragazzo arrivato dall'Inter tra le pernacchie, aveva rifiutato qualsiasi ipotesi di trasferimento. Ma il brasiliano che quando aveva venti anni sembrava destinato a una carriera alla Thiago Silva, ha continuato a lavorare duro e quando il tecnico lo ha chiamato in causa ha quasi sempre risposto in maniera positiva, a partire dalle ultime due trasferte di campionato a Firenze e Napoli. Contro la Sampdoria giocherà probabilmente al fianco di Manolas, la coppia sicuramente più veloce che Di Francesco può mettere in campo, probabilmente quella più adatta ad affrontare due attaccanti come Defrel e Quagliarella. Ma al di là di considerazioni tattiche che pure sono importanti, Juan Jesus gioca perché se lo sta meritando, anche con comportamenti fuori dal campo irreprensibili, mai una parola fuori posto e un senso di squadra al di sopra di ogni opportunismo o sospetto.

Il più giovane tra i centrali

Per chi non vive proprio di pane e pallone, potrebbe stupire che Juan Jesus ha appena ventisette anni. Se non altro perché è da una vita in copertina e si potrebbe pensare a un'età vicina agli anta. E invece ne ha solo ventisette, compiuti nel giugno scorso, in pratica tra i quattro centrali difensivi a disposizione di Di Francesco è il più giovane in assoluto. Non è una considerazione da poco considerando soprattutto che il reparto dei centrali difensivi è quello che ha la media età più alta di tutte. Ci sarà da tenerlo presente quando, tra gennaio e giugno prossimi, la Roma andrà sul mercato alla ricerca di un nuovo difensore centrale. Sperando, ovviamente, di fare stavolta centro dopo il flop Moreno e il tendente al flop Marcano che quest'anno fin qui tutto è stato meno che una risorsa. Non come Juan Jesus che il suo lo ha quasi sempre fatto ed è intenzionato a prendersi sempre più spazio in una Roma che è alla ricerca di certezze anche in fase difensiva. Oggi con il Cagliari il brasiliano può mettere un altro mattoncino alla sua credibilità. Anche se sa che, nel caso, non gli sarà riconosciuto.

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