F1, dopo 20 anni Christian Horner lascia la Red Bull
Come un fulmine a ciel sereno l’annuncio stamattina della fine di una delle partnership più iconiche della storia della F1. Ora ci s’interroga sul futuro delle due parti

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Dopo 20 anni di servizio come Team Principal e CEO, con 8 titoli Piloti, 6 Costruttori e 124 vittorie conquistati assieme, Christian Horner lascia la Red Bull. La notizia arrivata stamattina e confermata dalla squadra in un comunicato ufficiale ha scosso il mondo della Formula 1, con una delle sue partnership più storiche nonché proficue che si è chiusa all’improvviso. Dopo che lo scandalo sui presunti comportamenti inappropriati a una ex dipendente da parte del manager inglese si era dissipato pareva che tutto a Milton Keynes fosse tornato come prima, nonostante l’uscita di personalità importanti come Adrian Newey, Rob Marshall e Jonathan Wheatley. Ma evidentemente non è stato così.
Quali che siano le ragioni, se il chiacchierato avvicinamento di Max Verstappen alla Mercedes o anche, come riporta la Bild, la possibilità che Horner debba affrontare un processo a inizio 2026 per il suddetto scandalo, non è dato saperlo. Quel che è certo è che la situazione in casa Red Bull, dove il suo posto almeno come Amministratore Delegato verrà preso dall’ex Direttore Sportivo della Ferrari Laurent Mekies – già TP della scuderia minore Racing Bulls –, è veramente complicata al momento.
Sulla direzione futura dell’ormai ex TP circolano varie ipotesi. Una di queste è la Ferrari, alla quale è stato accostato più volte negli ultimi anni. Un’altra è l’Alpine, dove il suo grande amico Flavio Briatore avrebbe pronto per lui un ruolo sia di TP che di azionista.
Ma bisogna ricordare che se fosse vero quanto dice la Bild Horner all’inizio dell’anno prossimo dovrebbe affrontare il processo con la sua ex dipendente. Questo potrebbe presumibilmente complicare pure la ricerca di un nuovo impiego per lui, almeno nell’immediato.
Vi è solo una sicurezza in tutto questo: si è chiusa un’epoca sia per la Red Bull che per la F1 stessa. E il futuro per la scuderia angloaustriaca né per il suo ex capitano potrebbe non essere così roseo.
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