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Le parole

Agnelli: "La Superlega non è stato un colpo di stato, ma un grido d'allarme"

Il presidente bianconero: "Juve, Real e Barcellona sono intenzionati a portare avanti le proprie proposte, anche in solidarietà con chi ha dimostrato paura nell'aderirvi"

, di LaPresse

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La Redazione
04 Giugno 2021 - 13:02

In occasione della conferenza stampa d'addio a Fabio Paratici, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato anche del tema Superlega, che vede i bianconeri e lo stesso Agnelli coinvolti direttamente. Queste le dichiarazioni: "Toccherei semplicemente i discorsi sulle competizioni internazionali, che ci vedono citati su tutti gli organi di informazione del mondo. Io per anni ho cercato di cambiare le competizioni europee dall'interno, ho fatto tutta la gavetta all'interno dell'ECA fino alla presidente. Abbiamo cercato di cambiare in tutti i modi dall'interno, anche perché i segnali di crisi erano evidenti già prima del Covid, e torno alla proposta congiunta UEFA-ECA del 2019 per me ottima, tant'è che fu sostenuta dai club di seconda, terza e quarta divisione, ma il sistema non si può non analizzare come concentri in un monopolio il potere esecutivo, legislativo e giudiziario sul calcio europeo, riservando all'UEFA la responsabilità quasi arbitraria di assegnare le licenze. È un sistema ormai inefficiente: la Superlega non è stato un colpo di stato, ma un grido di allarme per un sistema che, non so se consapevole o inconsapevole, si avvia verso uno stato di insolvenza. Vi cito il documento approvato al congresso di Montreux: nella proposta di budget 21/22 si parte dal fatto che la crisi sanitaria è ormai storia e che lo sviluppo del calcio prosegue come sempre. Questo è un documento portato in approvazione a dicembre 2020, credo che tutti voi ormai sappiano cos'abbiamo vissuto nel frattempo. Da subito i club hanno cercato un'interlocuzione con la UEFA: la risposta è stata di totale chiusura, con termini offensivi, e si è concretizzata nelle minacce di esclusione di soli tre club, diffuse con metodi arroganti e indebite pressioni. Queste minacce sono portate avanti in totale spregio di un provvedimento del tribunale di Madrid e in pendenza di un giudizio alla Corte UE. Non è con questi comportamenti che si riforma il calcio, so che per fortuna non tutti in UEFA la pensano così. Le basi della nostra proposta sono quelle, ma il desiderio di dialogo con UEFA e FIFA è immutato. Altri sport hanno subito grandi modifiche negli anni, penso all'Eurolega di basket che ha portato grandi benefici a tifosi, club e giocatori. Fino all'altro giorno i tifosi italiani hanno celebrato Milano in Eurolega. Quasi tutti gli stakeholders ritengono che il calcio venga riformato, chi fa proposte viene demonizzato. Juventus, Real Madrid e Barcellona sono intenzionati a portare avanti le proprie proposte, anche in solidarietà con chi ha dimostrato paura nell'aderirvi".

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