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Le parole

Gravina: "Chi invoca la sospensione non vuole il bene del calcio e degli italiani"

Il presidente della Figc: "C'è chi non vuole dare una speranza di ripartenza, su questo terrò duro fino alla fine. Se controlli ok, si può giocare a inizio giugno"

La Redazione
17 Aprile 2020 - 14:11

Gabriele Gravina, presidente della Figc, è intervenuto sulle frequenze di Radio Uno nel corso della trasmissione "Un giorno da pecora". L'argomento principale è stato quella dell'eventuale ripresa del campionato di Serie A, ecco le sue dichiarazione:

"Come mettere d'accordo presidenti di calcio che rischiano di retrocedere e non vogliono ricominciare e quelli che potrebbero vincere il campionato e vogliono ricominciare subito? È un momento complesso per il nostro paese, per l'economia del nostro paese, per il mondo del calcio che rappresenta una delle industrie più importanti del nostro paese, ma sono convinto che con un pizzico di senso di responsabilità da parte di tutti e un po' di disponibilità e buon senso troveremo sicuramente la giusta via. È chiaro che chi invoca oggi ad alta voce l'annullamento o la sospensione credo non voglia bene né al calcio né agli italiani, nel non voler dare anche la speranza di un futuro, di una ripartenza, di una rinascita e su questo io terrò duro fino alla fine"

Le date della ripresa

"Condivido la speranza del ministro dello Sport Spadafora di poter ripartire il 4 maggio, con tutte le dovute cautele e garanzie. Abbiamo elaborato un protocollo sanitario che domani consegneremo domani a Spadafora e al ministro della Salute Speranza, rigido e attento ma flessibile e facile da applicare. Ci sarà periodo di controllo per garantire negatività di tutti coloro che partecipano agli eventi. Se sono tutti negativi non c'e' pericolo. Serviranno tre settimane di sicurezza, quindi a fine maggio inizio giugno si può' tornare a giocare".

Le polemiche

"Quella che hanno riportato i giornali non è un pezzo della mia telefonata con il presidente del Coni Giovanni Malagò, che è stata molto riservata. Abbiamo chiarito, perché il presidente Malagò forse non era a conoscenza dell'attività che stiamo portando avanti e delle criticità che incontreremmo se dovessi staccare la spina al campionato: non ne ho il diritto e non ne ho il potere. Ma è molto complicato mettere insieme gli opposti. Per Federica Pellegrini si parla solo di calcio? Ha ragione. Le sue parole le ho intese come un complimento. Del resto io parlo da presidente della Figc e parlo solo di calcio, ho un grande rispetto per il presidente Malagò che deve parlare dello sport in generale".

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