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Monchi: "A Roma c'è molta pressione perché si è vinto poco in passato"

Il direttore sportivo del Siviglia in un'intervista a Quokka News: "I tifosi giallorossi e quelli andalusi sono simili: molto caldi, sostengono e vanno in trasferta"

Monchi

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La Redazione
27 Aprile 2019 - 12:37

Ramon Monchi, direttore sportivo del Siviglia, ha parlato, nel corso di un'intervista a Quokka News, della sua esperienza con la Roma. Queste le sue parole:

Perché sei tornato al Siviglia?
"Questa è una domanda difficile per rispondere in poco tempo. Sono tornato perché tutto quello che mi dicevano per cercare di farmi tornare sembrava convincente. Quando me ne sono andato dal Siviglia due anni fa, anche se sembrano passati 30, me ne sono andato perché credevo di dover cercare nuove motivazioni visto che sono stato qui sia da giocatore che da direttore sportivo. Credevo che mi stavo accomodando e volevo un'esperienza fuori dalla Spagna. Quando l'avventura a Roma è finita avevo un'opzione per andare in Inghilterra ma poi ho ricevuto la chiamata del Siviglia. Sono tornato perché credo che posso aiutare a crescere il Siviglia. Non sono tornato per salvare nessuno, né perché sono Sevillista. Credo che fosse il momento giusto per dare al Siviglia le conoscenze che ho appreso in questi due anni a Roma. Quando vai via dal tuo habitat naturale e ti trovi in un club come la Roma dove c'è un'esigenza molto grande o ti adatti al cambio o ti porta via la corrente. Ho dovuto apprendere un'altra lingua, apprendere nuove forme di lavoro, dove ho vissuto con una pressione tremenda e mi è servito per crescere come persona. Il Monchi che è andato via non è lo stesso di quello che è tornato. Negli anni che sono stato via le cose sono andate avanti in maniera coerente nel Siviglia e voglio capire cosa si sta facendo e apportare il nuovo che ho appreso a Roma e che credo che sia il futuro del calcio, anche con le nuove tecnologie. Devo dare un'accelerata al progetto per distinguerci dagli altri".

Ci sono differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo e tra le rispettive tifoserie?

"Sì, ci sono differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo. La differenza è che la Roma è una squadra che ha una ripercussione molto grande: è la Capitale d'Italia, ha una quantità di popolazione maggiore a quella di Siviglia, molti più medi di comunicazione, non ha vinto molto nel passato e questo provoca una frustrazione che crea una pressione maggiore. Le tifoserie sono simili, sono vicine alla squadra, molto calde, sostengonoe viaggiano in trasferta. La ripercussione a livello sociale e mediatico è maggiore quella della Roma".

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