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Razzismo, la Lega Serie A su Milan-Lazio: "I responsabili vanno puniti"

Il comunicato apparso sul sito: "Non è accettabile dover sentire nei nostri stadi aggressioni verbali di intolleranza". Duro anche il Milan: "Sentiamo il dovere di denunciare i gravi episodi di ieri"

San Siro

San Siro

25 Aprile 2019 - 18:42

Il lungo mercoledì milanese iniziato a piazzale Loreto, proseguito fuori San Siro e terminato durante Milan-Lazio tra striscioni e cori razzisti nei confronti di Bakayoko e Kessié da parte della tifoseria laziale, non ha lasciato indifferente la Lega di Serie A che oggi ha detto la sua divulgando un chiaro comunicato sul proprio sito ufficiale. "La Lega Serie A condanna con fermezza gli episodi di razzismo accaduti in questi ultimi giorni. Lo sport deve esaltare il rispetto, l'inclusione e lo stare insieme in armonia, valori che sono alla base delle iniziative sociali promosse da sempre dalla Lega Serie A - si legge nella nota diffusa nella tarda mattinata - Non è accettabile dover sentire nei nostri stadi aggressioni verbali di intolleranza e come fatto in passato, ad esempio con le modifiche apportate al codice di Giustizia Sportiva grazie al lavoro di Lega Serie A e Figc, faremo quanto in nostro potere per contrastare simili accadimenti. Auspichiamo altresì la massima collaborazione da parte delle Forze dell'Ordine per individuare e punire i responsabili che con le loro azioni offuscano l'immagine del nostro mondo".

Nel pomeriggio è arrivata anche una nota del Milan; la società "Sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all'esterno che all'interno dell'impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l'auspicio che, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani". Continua poi il Presidente Paolo Scaroni: "È stato avvilente seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere".

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