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Le parole

Lega Serie A, Casini: "Il tema delle seconde squadre va affrontato con urgenza"

Il neo-presidente: "I giovani in Italia ci sono, poi però si crea il gap per impiego e utilizzo. Il problema stadi è sempre presente. Introdurre i playoff è rischioso"

Lorenzo Casini, Presidente della Lega serie A (Foto dal profilo Facebook)

Lorenzo Casini, Presidente della Lega serie A (Foto dal profilo Facebook)

La Redazione
05 Aprile 2022 - 18:17

Si è tenuta nel primo pomeriggio l'Assemblea della Lega Serie A, presieduta dal neo-presidente di Lega Lorenzo Casini. Al termine della riunione il successore di Dal Pino ha tenuto una conferenza stampa per aggiornare sulle decisioni prese. Di seguito le dichiarazioni di Casini, che ha iniziato l'incontro ringraziando l'Atalanta per la collaborazione mostrata nell'identificazione dei responsabili di cori razzisti nei confronti di Koulibaly e Zambo-Anguissa.

Sulla situazione del calcio italiano e sulle possibili vie per avviare la ripresa.
"Abbiamo avviato una discussione, in tal senso, e sono emersi alcuni punti, quali il lavoro e la proposta di riforma sul settore giovanile e sulle seconde squadre e c'è l'aspettativa che questa proposta venga perfezionata. Noi siamo disponibili comunque a mettere i calciatori a novembre a disposizione del CT Roberto Mancini, anche senza mondiale. Si è discusso per questo delle finestre FIFA da rivedere con le altre leghe per ciò che riguarda il loro posizionamento nel corso della stagione. Tema questo da trattare con attenzione. Stiamo poi per fare un documento che ha a che fare con il funzionamento della Lega stessa. A breve inizierà il mio tour in visita delle venti società e parleremo anche di sostenibilità e sanità del nostro calcio. In Parlamento sono tuttora in discussione gli slittamenti delle imposte di tutte le società sportive. La pandemia, in tal senso, si fa ancora molto sentire, perciò serve un sistema finanziariamente ancora più sostenibile. 

Sulla situazione delle seconde squadre.
"E' emerso il tema delle seconde squadre, un problema urgente. E' una priorità le cui soluzioni vanno trovate insieme. C'è una aspettativa che le proposte vengano considerate in modo adeguato. I giovani in Italia ci sono, poi però si crea il gap per impiego e utilizzo come dovrebbero essere utilizzati. I numeri sono impietosi. Poi si deve investire sui centri, sulla formazione per rendere il percorso all'altezza. Le altre leghe si sono mosse quando noi eravamo fermi, quindi ora bisogna sedersi al tavolo con la Lega Pro e consentire a un numero più ampio possibile di club di strutturarsi, anche per ciò che riguarda il calcio femminile. Le società dovranno segnalarci chi è interessato a partecipare alla task-force che lavorerà sul movimento giovanile e su come i giovani vengono formati. La questione delle seconde squadre è reale, solo la Juve si è mossa in tal senso. Una squadra come il Sassuolo che ha diversi italiani porta esperienza. Insomma, chi può portare esperienze e case history, attenzione maggiore alle problematiche, sarà preso in considerazione. Se il calcio italiano vuole ripartire non può prescindere dalla voglia comune di conseguire obiettivi. Noi ci mettiamo tutto l'impegno possibile, litigando non si può fare nulla".

Sulla questione rinnovamento stadi.
"Sugli stadi non se ne è parlato, ma è un tema che è sempre presente. Sappiamo qual è l'età degli stadi italiani. Serve efficientamento energetico, condivisione, struttura ricettiva, e comunicazione. C'è un lavoro enorme da fare, ma la cabina di regia con il governo serve. Non possono bastare solo le singole società. Il problema stadi è nazionale e non di una singola squadra. Poi qualcuno ha intrapreso una strada virtuosa dato che abbiamo 4 stadi di proprietà".

Sulla possibile introduzione dei playoff in serie A.
"Di playoff non si è parlato, introdurre i playoff porta una ricaduta molto pesante sull'interesse nella regular season. Basta capire cosa succede nell'Nba"

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