Serie A

Palestra, Idrissi e il Cagliari: la pazienza di far maturare il futuro

Che sia in prestito o chilometro zero, il potenziale in casa dei sardi viene preservato, coltivato e lasciato libero di volare. È il caso dei due esterni

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
05 Dicembre 2025 - 17:58

Che sia in prestito o chilometro zero, il potenziale in casa Cagliari viene preservato, coltivato e lasciato libero di volare. La lente d'ingrandimento si ferma sul numero di calciatori cresciuti in casa e utilizzati in campionato (ben 7) o l'altissimo impiego di calciatori italiani in Serie A (una media di almeno 8, contro il Genoa di De Rossi addirittura 10/11 con Mina unica eccezione). È merito del coraggio di rischiare, della responsabilizzazione di ogni giocatore – dal più giovane al più esperto – e di idee chiare sulla valorizzazione del gruppo se Marco Palestra e Riyad Idrissi possono non solo sognare in grande, ma avere concretamente la possibilità di costruire e costruirsi.

Per diventare grande

E proprio dal rendimento di Palestra, arrivato la scorsa estate in prestito secco dall'Atalanta, sembra dipendere tanto del rendimento della squadra di Fabio Pisacane. Qualità che Gasperini conosce perfettamente, avendolo lanciato nel grande calcio con la Dea, ma la storia inizia ben prima. Classe 2005, il ragazzo di Buccinasco muove i primi passi nel GS Assago. Poi a 9 anni un solo anno all'Accademia Internazionale (da sempre centro di formazione dell'Inter), prima di passare alle giovanili dell'Atalanta. È Zingonia la palestra di Palestra. Tutta la trafila nel settore giovanile, poi i complimenti indiretti di Gasp nel 2022, quando dopo un'amichevole contro l'AZ Alkmaar si lascia scappare una riflessione: "Ho sempre pensato che il settore giovanile dell’Atalanta potesse offrire risorse importanti sugli esterni. C’è anche un altro ragazzo della Primavera, di 17 anni che può dare altrettanto".

Il nome non viene neppure pronunciato, ma tutti riconoscono il ragazzo di Buccinasco nel profilo ritratto dal tecnico. Una presentazione al grande pubblico che sa quasi di benedizione. Più di due indizi che fanno una prova, anche perché, una decina di giorni prima, Gasp regala proprio a Palestra i suoi primi minuti con la Dea in un'altra amichevole a Nizza. Stazza fisica abbinata a corsa e resistenza, sulla carta sembra nato per correre senza sosta sulla fascia. Eppure Palestra inizia come mezzala, per poi trovare la definitiva consacrazione come esterno di centrocampo in Under 17. Sempre tra i primi nei test fisici, facendo a gara di velocità con Bellanova e di resistenza con Ederson. Poi la stagione 2023-24, trascorsa da protagonista assoluto in Serie C con l'Under 23 dell'Atalanta; quindi le 15 presenze nell'annata passata, proprio sotto la gestione di Gasp, che punta forte sul ragazzo.

Terminata l'ultima stagione, la convinzione di Palestra è una: giocare per crescere. Accumulare minutaggio per diventare grande, mentre intanto arrivano le prime chiamate anche dell'Italia Under 21. E Cagliari sembra la terra perfetta dove poter essere protagonista: una squadra in cui sentirsi importante, ma anche dove poter imparare. Il ragazzo farà ritorno a Bergamo a fine stagione, intanto continua a impressionare in campo (3 assist e prove di grande qualità). Messaggi espliciti per la Dea, ma anche per la Nazionale.

Chilometro "87"

Prodotto Made in Sardegna. Chilometro 0, o meglio, 87. Come la distanza che divide Sadali, città natale di Riyad Idrissi, e Asseminello, il centro sportivo del Cagliari. Nato il 13 giugno 2005 in un comune di 763 abitanti da genitori marocchini, ma in Italia fin da giovanissimi, quella della famiglia Idrissi è una storia di sacrifici, ma anche di belle soddisfazioni. Se non altro perché, di 4 figli, papà Mohammed e mamma Khadija ne contano ben 3 con la maglia del Cagliari cucita addosso. Oltre al più conosciuto Riyad, anche il fratello minore Ismail (Under 16) e la sorellina Ferdaous (Under 12). Per Idrissi inizia tutto nel Sadali, poi nella Polisportiva Isili. Gli osservatori del Cagliari lo notano fin da subito, l'ennesimo prodotto di una terra speciale. Ottantasette chilometri all'andata, ottantasette al ritorno. Uno sforzo enorme, ma sempre col sorriso. Fino allo sbocciare degli undici anni, quando Idrissi si sposta definitivamente ad Assemini. L'anno successivo entra a far parte dell'Under 13. Si trasforma da attaccante a mezzala, fino ad arrivare e stabilizzarsi sulla stessa scia di Palestra, sugli esterni.

Poi, chiaramente, il classico dei percorsi. Fino alla Primavera, dove incrocia per la prima volta quello che è ancora oggi il suo allenatore anche in prima squadra, Pisacane. Il Cagliari ci punta, vuole valorizzarne il talento: e allora l'opportunità di farsi le ossa col Modena, in Serie B. In Emilia Romagna tanta dedizione e voglia di fare: 29 presenze e un gol. Così il ritorno a casa, l'esordio da titolare ad agosto con la Virtus Entella. A Sadali è festa grande, ma lo sarà ancor di più una settimana dopo, quando Idrissi debutta anche in Serie A. Contro il Frosinone in Coppa Italia il primo assist; contro il Verona, a fine ottobre, il primo gol in Serie A. Intanto, anche l'Italia lo segue con attenzione: prima le chiamate e le presenze con Under 19 e Under 20, poi la convocazione e i primi minuti anche in Under 21.

Due esempi da cui (ri)partire. Due storie comuni, di lavoro quotidiano. Di opportunità cercate, sudate e trovate. Due talenti certamente ancora da sgrezzare e affinare, senza però rinunciare alla necessità di valorizzarne le qualità assolute. Il talento in prestito o prodotto in casa, ma comunque un patrimonio per il nostro calcio. 

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