Romano, una scelta di cuore
Il Torino di Baroni era fortemente interessato ma lui ha voluto solamente la Roma. Adesso c’è da convincere Gasperini in ritiro per avere delle occasioni anche in prima squadra

(GETTY IMAGES)
Se ti chiami Romano e sei nato il 17 giugno il destino ti sta indicando a chiari lettere quale sia la strada che dovresti percorrere. Anche se giochi con le giovanili della nazionale svizzera - nelle quali sei spesso stato capitano - e gli inizi della tua carriera sono al Winterthur, in un modo o nell’altro Roma ti sta chiamando. In questi ultimi giorni si è parlato tanto di Romano e della trattativa che lo avrebbe portato alla corte di Baroni al Torino. Il baby centrocampista della Roma era - ed è tutt’ora - apprezzatissimo dal tecnico e dai granata in generale, al punto che il Toro si era spinto ad offrire circa 6 milioni di euro per il cartellino del giocatore.
Sia chiaro: per la Roma, Romano non era un sacrificabile, ma era, ed è, uno dei migliori prospetti dell’intero settore giovanile. Ma i 6 milioni avrebbero aiutato il club nel discorso plusvalenze e avrebbero permesso al ragazzo di giocare in Serie A. A malincuore, poteva anche essere una soluzione in grado di offrire benefici ad entrambi e per un attimo è sembrata la strada da dover percorrere. Ma, come dicevamo prima, la strada da percorrere per Romano, nato il 17 giugno, doveva essere un’altra. E allora, no grazie. Romano ha gentilmente declinato l’offerta pur restando lusingato dagli interessi provenienti dalla Serie A. D’altro canto la Roma, che non era per niente convinta di sacrificare il suo gioiellino, è stata ben felice di tenerselo a casa. Per la precisione, Romano non ha rifiutato le altre squadre ma ha scelto fortemente di restare alla Roma. Ha scelto di restare nella squadra a cui è legatissimo - lui e parte della sua famiglia - e lo ha fatto con la consapevolezza che comunque ci sarà da lavorare e da faticare - a partire dal ritiro - per cercare di convincere Gasperini a concedergli una chance con la prima squadra. Questa scelta in realtà, Romano l’aveva già fatta altre volte: quando è arrivato nel 2022-2023 sul piatto c’era anche un’offerta dell’Arsenal mentre qualche mese fa, in scadenza di contratto, ha firmato nuovamente con la Roma nonostante le numerosissime richieste di club che lo avrebbero preso volentieri a parametro zero. Nulla di tutto questo però è riuscito in qualche modo a fargli cambiare idea. Romano ha deciso di seguire il suo destino, che speriamo lo porterà presto a difendere quei colori che in qualche modo porta con sé nel cognome fin dal giorno della nascita.
La sua avventura romanista
Romano arriva alla Roma nell’estate del 2022 e inizia a far parte dell’Under 17 di Ciaralli con la quale al primo anno riesce a vincere il campionato. Nella stagione seguente, la 2023-2024, Federico Guidi comincia ad utilizzarlo in Primavera nonostante fosse sotto età e da quel momento in poi ne diventa un perno, fino alla consacrazione avvenuta in questa stagione. 28 presenze, 6 gol e 3 assist conditi dalla prima convocazione con la prima squadra avvenuta sotto la gestione di Ranieri per Bologna-Roma. In quella partita non c’è stata la possibilità di esordire ma la soddisfazione è stata comunque grande. Per di più, nella stagione appena conclusa, Romano è stato il giocatore della Primavera presente con più continuità agli allenamenti con la prima squadra, sintomo di quanto il club creda nelle potenzialità del giocatore. Ad oggi la volontà del club è chiara: Romano dovrà lavorare durante gli allenamenti estivi con Gasperini il quale, vero esperto di talento giovanile, farà tutte quante le valutazioni del caso.
Le caratteristiche
Alessandro Romano è un playmaker di centrocampo. Vertice basso in un centrocampo a tre o mediano in un centrocampo a due, il baby talento romanista sa abbinare tanta fisicità - derivante dalla sua struttura fisica - a tante geometrie. Certamente da non sottovalutare il vizietto del gol. La stagione appena conclusa lo ha visto andare a segno in sei occasioni nonostante un ruolo non propriamente offensivo e in più, il centrocampista, ha dimostrato di avere una certa confidenza con le conclusioni dalla distanza. Capacità di segnare, di vincere i duelli in mezzo al campo e di giocare il pallone dunque; tutte caratteristiche perfette per il prototipo di centrocampista nel calcio di Gasperini, che avrà modo di allenarlo, crescerlo e migliorarlo come si deve per adattarlo alle necessità della prima squadra.
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