La Roma Primavera è un'Alma-viva: tripletta all'Udinese, la crescita continua
Prima del ko di Misitano solo 203'. Senza il 9, Falsini ha puntato con coraggio su di lui. Adattamento e qualità al servizio dei compagni (e del risultato)

(GETTY IMAGES)
La perdita di Misitano, operato al metatarso, sembrava un ostacolo insormontabile per la Roma Primavera, privata del suo perno d'attacco. Un giocatore da quattordici gol e sei assist, oltre al prezioso lavoro in mezzo al campo per i compagni. Sembrava. D'altronde, sin dall'inizio della stagione Falsini ha trovato soluzioni su soluzioni alle avversità: quella del numero nove non è il primo o l'ultimo stop forzato del 2024-25. E così, il tecnico ha riadattato il suo undici. 4-2-3-1 o 4-3-2-1, il secondo ritrovato nelle ultime due uscite, e Mattia Almaviva a fare da riferimento lì davanti. Una scelta forte. Che sta a significare voglia di far crescere (e di crescere) da parte dell'allenatore giallorosso. Forse coraggiosa. Ma che sta ripagando.
Dall'Udinese... all'Udinese
Perché Almaviva, fino al ko del centravanti della Roma, aveva giocato appena 203 minuti con l'Under 20. Vale a dire meno di tre partite complessive, in quanto a minutaggio. Poi la svolta: 254' nelle ultime sei, che hanno visto Misitano assente e il classe 2006 crescere sensibilmente. In quei 203' aveva lasciato il segno solo una volta, nel 6-1 all'Udinese, nella gara d'andata del 14 dicembre scorso. Rete ininfluente, quella del momentaneo 6-0, a risultato già acquisito. Stavolta, invece, più di quattro mesi più tardi (e sempre coi friulani) ha inciso. Sul serio. Tre gol: 2-0, 3-0 e 4-0 nella goleada (9-0!) inflitta ai bianconeri. Uno su tap-in, l'altro rubando palla alla difesa e battendo Kristanciq. E la ciliegina sulla torta con un colpo di testa.
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Col Sassuolo era entrato solo nel finale, ma già con Bologna e Torino, dopo alcune gare di "assestamento" (e in cui era apparso in difficoltà), aveva dato una risposta. Nell'atteggiamento propositivo, nella comunicazione coi compagni, nei movimenti. Tutte componenti fondamentali. Specie in un momento come questo.
Applausi e speranze
La ricompensa è arrivata dagli spalti, quando all'uscita dal campo al 58', i romanisti presenti al Tre Fontane lo hanno applaudito per quanto fatto vedere. Sia in zona gol (dove tanti altri compagni hanno trovato la gioia), sia in posizione più arretrata. Virtù da apprezzare, nonostante ci si trovasse di fronte all'ultima in classifica, anche un po' scossa dalla situazione. Ciò che importa è l'applicazione, cosa che ad Almaviva non manca. Ora ne restano quattro, fino ai playoff, dove la Roma spera di partire dalle semifinali. Servirà anche il numero 21, "benedetto" dall'eterno Capitano (senza dimenticare DDR), per andare avanti. E sperare in una rivincita tanto attesa dalle parti di Trigoria.
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