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VIDEO - Champions With Refugees, Tommasi: "Penso ci sia da fidarsi di Monchi"

Il presidente dell'AIC Damiano Tommasi è stato uno dei campioni presenti all'evento benefico in corso al Tre Fontane di Roma. Il calcio nel nome dell'integrazione

La Redazione
23 Giugno 2018 - 16:03

Oggi pomeriggio, allo stadio Tre Fontane si è disputata Champions #WithRefugees, una partita di beneficenza in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. L'evento, organizzato dall'agenzia ONU per i rifugiati, l'UNHCR, e patrocinato dall' A.S. Roma, la Figc ed il CONI Lazio ha potuto contare anche sul sostegno dell'Associazione Italiana Calciatori e dell'Associazione Italiana Allenatori di Calcio Onlus.

Una serie di ex campioni (Tommasi, Giannini e Candela tra gli altri) e di celebrità sfida la squadra dei rifugiati e richiedenti asilo della Città dei Ragazzi: al di là del calcio, l'argomento principale è stato quello dell'integrazione tra rifugiati, richiedenti asilo e le comunità ospitanti. La squadra degli ex-calciatori ha vinto 4-1 e tutti i partecipanti sono stati premiati con una medaglia.

Ecco l'intervento ai nostri microfoni di Damiano Tommasi:

Sull'iniziativa:

"Il fatto che sia già la seconda edizione gioca a favore di un percorso e di un messaggio che Non ha momento storico per essere importante è sempre importante. In questo lo sport e il calcio hanno un ruolo sociale che spesso viene dimenticato. Che è giusto ogni tanto ricordare".

Condivide la cessione di Nainggolan?

"Non conosco la situazione singola e non conosco di chi è stata la volontà di questa cessione. Fa parte del gioco del calcio. Il movimento di calciatori. In squadre che competono ad altissimo livello è normale, lo sappiamo bene in Italia e a Roma che le eccezioni sono quelli che non cambiano casacca. La cessione di Nainggolan rientra in una dinamica simile ad altre cessioni. Per quanto riguarda i tifosi, quello che non viene ceduta è la maglia e per quella bisogna continuare a tifare".

Un calciatore si giudica solo sul campo?

"Non conosco nello specifico il perché di questa cessione, le dinamiche e la storia di Radja alla Roma. Certo sorprende il fatto che non sia al mondiale che abbiamo fatto una scelta di questo tipo i tecnici della nazionale. L'Inter ha preso un giocatore che ha un grandissimo valore tecnico, al di fuori del campo non conosco le dinamiche ed è difficile commentare. Sicuramente il calciatore non è che si accende in campo e si spegne fuori, il calciatore è 24 ore al giorno un professionista".

Sul mercato della Roma...

"Monchi ha dimostrato anche in passato di conoscere il calcio è di conoscere le dinamiche soprattutto sportive. Credo che c'è da fidarsi e sperare che per la Roma possa ripetersi quanto successo l'anno scorso con una partenza in sordina e un finale a sorpresa che è stato meritato".

Dopo il presidente dell'AIC, ha rilasciato delle dichiarazioni anche Vincent Candela:

Che idea ti sei fatto della cessione di Nainggolan?

"Ho piena fiducia nel mister, non credo sia stata una scelta economica. Anche per quella ci vuole coraggio. Radja ha avuto indubbiamente una grande delusione con il mondiale e qui è l'idolo del popolo. Quando è così, ci sono passato anche io e tanti altri, è più difficile fare la differenza. Capisco la situazione della società che ha sicuro fatto altre scelte che vanno accettate e bisogna capire chi arriverà perchè ci sono altri nomi, alla fine si farà un bilancio".

Radja torna da Spalletti, alla Roma i soldi ed i cartellini di Santon e Zaniolo. Chi ha fatto l'affare?

" Sicuro Nainggolan farà bene perché ha sempre dato il massimo anche se l'ultimo anno è stato il suo peggiore da quando è arrivato. Non è una questione di aver fatto bene o no, ci sono stati problemi fuori dal campo, Radja è anche difficile da gestire. Vediamo chi arriva e, ripeto, facciamo un bilancio alla fine del mercato".

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