Il racconto della stagione 2024-2025: We are (quasi) champions
Nel rush finale la Roma va così forte da chiudere in Europa League, a un passo dal quarto posto

(GETTY IMAGES)
La 30ª giornata della stagione 2024/2025 è un momento cruciale per la Roma che affronta il Lecce fuori casa. Un bellissimo gol di Dovbyk allunga a sette la striscia delle vittorie consecutive e conduce i giallorossi a soli quattro punto di distanza dal quarto posto occupato dal Bologna. Non solo: la settimana successiva, all’Olimpico, è in programma la sfida alla Juventus in piena crisi di gioco e di risultati, tanto che la panchina bianconera non è più occupata da Thiago Motta, esonerato per lasciare spazio ad Igor Tudor.
Solo un consigliere
L’ambiente vive la partita contro la Juve come una finale: vincere significherebbe non solo dare continuità a questo periodo straordinario ma soprattutto agganciare “madama” a 55 punti andando anche in vantaggio negli scontri diretti. A pochi giorni dal fischio d’inizio, intanto, Hummels ufficializza il suo addio al calcio a fine stagione. Nel big match della 31ª giornata, la Juventus sembra averne di più, tanto da passare anche in vantaggio grazie ad una rete di Locatelli. Il pareggio romanista arriva nel secondo tempo grazie a Shomurodov e sarà questo il gol che deciderà la gara. Classico risultato da bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la domanda quindi è: occasione persa o non era possibile fare di più? In conferenza stampa, Ranieri, sembra idealmente rispondere al quesito: «Quando capisci che non puoi vincere, diventa importante non perdere. La Juventus è una grande squadra e scommetto che arriverà tra le prime quattro». Inoltre, oltre a rispondere «no grazie», all’ennesima domanda sulla possibilità di rinunciare a smettere di allenare a fine anno, il tecnico romano chiarisce il ruolo che assumerà in società: «Prima di morire voglio vedere cosa c’è oltre il calcio. Non credo che sarò un dirigente ma un consigliere del presidente, cambiano le prospettive. Mi auguro però che il presidente Friedkin possa avere fiducia cieca in me perché io cercherò di fare il bene della Roma. Poi Dio vedrà e provvederà». Inizia quindi la settimana che porta al derby che è naturalmente anche uno scontro diretto. La Lazio viene dalla trasferta, persa, contro il Bodø Glimt e potrebbe risentirne dal punto di vista della brillantezza. Questa differenza in realtà non è però visibile: la squadra di Baroni va in vantaggio e ci vuole una prodezza di Soulé e le solite grandi parate di Svilar per strappare un pareggio. Nel postgara, il coach giallorosso si sofferma su una criticità della rosa: «So che con due punte siamo più ficcanti ma se schiero entrambi i centravanti a disposizione poi non ho alternative in panchina che possono subentrare. Questo è l’unico freno che ho prima delle partite. Shomurodov quando entra è determinante e Dovbyk si sente meno isolato. Sta a me trovare la soluzione più idonea».
Corto muso
L’iniziativa di aprire le porte ai tifosi per un allenamento al Tre Fontane, viene ripetuta anche nella settimana di Pasqua e che culminerà, calcisticamente parlando, con la partita casalinga contro il Verona. L’iniziativa è un successo, con tremila romanisti in festa. C’è entusiasmo ma la saggezza di Ranieri, porta il tecnico a predicare calma in conferenza stampa: «Voi scommettereste un euro sulla qualificazione in Champions della Roma? Forse per perderlo. Se ci dovessimo arrivare è perché le altre sbragano e noi facciamo un capolavoro. Non è possibile siamo seri con i tifosi. I ragazzi stanno facendo il massimo, la squadra ha avuto una ripresa incredibile per tutto quello che gli era successo. Teniamoci stretti questi calciatori che stanno lottando con tutta la loro passione e voglia di far bene». Poi un appello al pubblico: «Chiedo il loro aiuto in questo rush finale, perché non dico che dipenderà da loro ma potranno davvero aiutarci tanto». Contro i gialloblu, basta un gol di Shomurodov per portarsi a casa i tre punti ma il grande appuntamento è quello in programma a Milano il 27 aprile: a San Siro c’è l’Inter in piena bagarre con il Napoli per la conquista dello scudetto. La Roma gioca forse la migliore partita del campionato: il solito Soulé porta in vantaggio i suoi e il primo tempo si crea con tante occasioni da gol create e sciupate dagli uomini di Ranieri. Gli assalti di Lautaro e compagni non sortiranno nessun effetto e dalla “Scala del Calcio” si uscirà con un successo importantissimo che vale il sesto posto e il 18º risultato utile consecutivo. Contro la Fiorentina, sette giorni più tardi, è un’altra partita della vita, il pubblico lo sa e torna a colorare l’Olimpico come nella notte contro il Bilbao. Lo sventolio delle bandiere giallorosse aiuta idealmente Dovbyk a segnare la rete della vittoria con Svilar decisivo in più occasioni. La squadra ha raggiunto la quarta posizione che deve condividere con Juve e Lazio, a fine gara c’è grande emozione per l’abbraccio della Sud ad Edoardo Bove che si commuove: «Non so dove possiamo arrivare – spiega Ranieri dopo il triplice fischio - ai miei giocatori chiedo sempre il massimo perché quest’estate dovremo andare al mare senza recriminazioni e felici di quello che saremo riusciti a fare. Abbiamo fatto una partita buonissima e sofferta e questo mi rende orgoglioso, perché quando chiedo la prestazione la squadra risponde sempre presente».
Europa Europa
Prima della gara contro l’Atalanta che potrebbe valere un passaporto per l’Europa più importante, l’allenatore romanista, dopo un confronto con Dan Friedkin in visita a Trigoria, sembra parlare un po’ diversamente riguardo i compiti che dovrà svolgere nel club a partire dal prossimo giugno. Se poche settimane prima si era definito “consigliere del presidente”, adesso invece è pronto per assumere un ruolo decisamente più centrale: «Ho parlato con il presidente e mi ha ribadito che avrò voce in capitolo come mi aveva detto nel nostro primo incontro. Per me è molto importante che me lo abbia confermato. So che sarà un ruolo difficile, ma per me che sono romanista dentro sarà bellissimo. Dateci credibilità, sbaglieremo sicuramente come tutti quelli che lavorano. Ma vogliamo riportare la Roma in alto». A Bergamo, nonostante una buona prova, si incapperà in un ko per 2-1, il primo in A dopo mesi. Tuttavia, non mancheranno le polemiche arbitrali per un calcio di rigore prima assegnato e poi tolto al Var, per un presunto fallo su Koné sull’1-1. Una decisione che porterà Sir Claudio a protestare in maniera vibrante davanti le telecamere: «Si può discutere se il penalty ci fosse oppure no ma ci hanno sempre detto che la tecnologia sarebbe intervenuta solo in caso di evidente errore. Io vedo che Pasalic sbaglia l’intervento e tocca il ginocchio del mio giocatore. Ci spiegassero come attenerci, perché lì il VAR non sarebbe dovuto intervenire. Queste sono le regole, se poi le vogliamo cambiare ci dispiace per la linearità di giudizio». Il 18/5 è l’ideale finale di campionato: oltre ad essere l’ultima in casa della stagione è anche l’ultima volta di Ranieri sulla panchina romanista e il pubblico gli riserva una bellissima scenografia che emozionerà molto il coach di San Saba. Inoltre, contro i rossoneri reduci dal ko in finale di Coppa Italia col Bologna, bisogna vincere per assicurarsi un posto in Europa anche se non si potrà sapere ancora in quale competizione. La gara darà ragione ai giallorossi che vinceranno 3-1 grazie alle reti di Mancini, Paredes e Cristante. L’ultima fermata è in Piemonte: un Torino senza più nulla da chiedere al campionato ospita la Roma mentre la Juventus, quarta e avanti di un punto, è in missione sul campo di un Venezia disperato che ha bisogno di vincere per rimanere in A. Gli ultimi 90’ sono un’altalena di emozioni che porteranno i tifosi giallorossi anche ad accarezzare il sogno Champions che però svanisce per il successo, molto sofferto, dei bianconeri in laguna. Il Il biglietto dell’aereo che porta in Europa, quindi, assegna un posto tra i sedili dell’Europa League. Ancora una volta la competizione che dopo quella maledetta serata di Budapest, non vediamo l’ora di riprenderci. Chissà che non sia la volta buona.
Come per alcuni film, concedeteci di dirvi che fine hanno fatto i protagonisti dopo il finale della storia. Nonostante le smentite di Ranieri, il 6 giugno 2025 Gian Piero Gasperini è stato annunciato come nuovo allenatore della Roma. Sir Claudio ha ricevuto un’offerta da Ct dell’Italia ma ha preferito declinare per svolgere il suo ruolo dirigenziale affidatogli dai Friedkin. Il 18 giugno l’As Roma ha interrotto, consensualmente, il rapporto con il ds Ghisolfi. Pochi giorni più tardi, verrà annunciato al suo posto Frederic Massara che aveva già lavorato a Trigoria dal 2011 al 2019.
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