Per Ranieri sarebbe la 2ª volta da selezionatore. Sul lavoro di Ct diceva: «Non è semplice»
Sir Claudio a gennaio 2025: «Una volta all’azzurro ho detto di no perché c’era la Roma». Nel 2014 guidò la Grecia per 5 mesi

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«Se un domani poi dovesse arrivare una nazionale che mi fa scattare un qualcosa, potrei dire di sì». Parola di Claudio Ranieri a Sky nel maggio del 2024, poco dopo aver centrato la salvezza col Cagliari e dato il suo primo addio alla panchina (di club). Poi è arrivata la chiamata della Roma, l’unica che avrebbe riportato in campo l’ormai ex tecnico romanista, a sistemare una situazione disastrosa e poi a compiere l’impresa valsa un posto in Europa League e l’inizio del percorso da dirigente e Senior Advisor dei Friedkin.
Lo scossone causato dall’esonero da ct della Nazionale per Spalletti è arrivato proprio nelle primissime battute del nuovo progetto tecnico con Gasperini alla guida, ma in effetti Sir Claudio non ha mai definitivamente chiuso la porta a un’avventura da selezionatore. Lo scorso gennaio poi, aveva svelato a la Gazzetta dello Sport che: «C’è stato in passato un momento in cui sono stato vicino alla Nazionale. Albertini mi ha detto spesso “Sei stato l’unico che mi ha detto di no”. E sapete perché? Perché di mezzo c’era sempre la Roma. Che per me è una cosa speciale».
Ora si attende l’offerta formale di Gravina e Ranieri ha aperto alla possibilità di fare il commissario tecnico degli Azzurri tentando di portarli al Mondiale del 2026 sostituendo Spalletti. Se la nomina dovesse avvenire, darebbe il via alla seconda avventura da selezionatore per Ranieri, dopo il flop con la Grecia del 2014. L’allenatore è arrivato dopo l’esperienza al Monaco (e prima di quella storica col Leicester) in un momento di rifondazione per i greci, ha firmato a luglio e guidato la squadra in quattro gare tra settembre e novembre per le qualificazioni agli Europei; ha subito un ko casalingo con la Romania, poi un pari in Finlandia prima di perdere nuovamente contro Irlanda del Nord e Isole Far Oer. Nel corso degli anni Ranieri ha già avuto modo di commentare il ruolo di selezionatore: «Hai pochi allenamenti, poi si gioca e la volta dopo ci si rivede dopo mesi - ha ammesso - le mie difficoltà erano queste. Conoscere bene il proprio calcio aiuta, ma comunque non è semplice. Devi inculcare le tue idee in pochissimo tempo quindi servono anche giocatori disponibili e grande chiarezza».
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