Giù le mani da San Siro
L’Onms ha inserito Inter-Roma tra gli eventi da attenzionare, passando la palla alla Questura di Milano. Il derby, ancora una volta, sarà il banco di prova. Sarebbe il sesto divieto

(GETTY IMAGES)
Ci son cascati di nuovo. Quelli dell’Onms o del Casms (che poi sono quasi gli stessi) ovviamente, non i romanisti. Altro giro, altro divieto di trasferta in vista, questa volta direzione Milano, per Inter-Roma del 27 aprile (data e orario ancora da stabilire), gara in cui dovrebbero essere interdetti i romanisti residenti nel Lazio. Questa è, purtroppo, la direzione tracciata dalle ultime decisioni prese dalle istituzioni e che, se confermata, porterà la Roma a giocare la sua sesta partita esterna del campionato senza il supporto della parte più calda del suo tifo: i gruppi organizzati e, più in generale, ogni romanista di Roma e dintorni che abbia il desiderio di viaggiare al seguito della sua passione. Considerando che le trasferte di campionato sono in tutto diciotto (la diciannovesima è Lazio-Roma, trasferta solo per la schedina e impossibile da chiudere) viene da sé che i tifosi della Roma potrebbero chiudere la Serie A 2024/25 con un viaggio negato ogni tre. Provvedimenti simili, infatti, sono già stati presi per le gare di: Napoli, Como, Bologna, Udine (poi annullato dal Tar del Friuli-Venezia Giulia) e Venezia.
Uscendo dalla statistica, impressionante comunque per dimensioni, e tornando alla fredda cronaca, la decisione arriverà soltanto nel corso della prossima settimana. Per il momento, infatti, dalla Questura di Milano tutto tace. Sarà l’ufficio del capoluogo lombardo a dover fare la prossima mossa, dopo che con la determinazione numero 13 del 1° aprile (niente scherzi stavolta, purtroppo) l’Onms ha indicato Inter-Roma tra gli eventi potenzialmente a rischio, spostandola sotto la lente d’ingrandimento del Casms e in attesa di mosse da Milano. Il tutto però, come si legge proprio dalla determinazione di cui sopra, senza aver ancora interrogato le questure di Milano e Roma, ma quella di Lecce. Non è stato specificato in realtà se il consulto dalla Puglia sia stato chiesto in vista di Juventus-Lecce, altra gara attenzionata, o se per i fatti del Via del Mare nel prepartita di Lecce-Roma, con le forze dell’ordine che però hanno impedito il contatto tra salentini e romanisti.
Tra i tanti interrogativi, una cosa è certa, gli occhi sono puntati su Lazio-Roma di domenica, vero ago della bilancia in vista della gara contro l’Inter. «Bisogna scendere in campo affinché il derby sia solo una festa», ha detto ieri a “La Politica nel Pallone” di Rai Radio 1 il Questore di Roma Roberto Massucci, aggiungendo: «All’andata ho visto uno stadio meraviglioso, pieno di persone che assistevano a uno spettacolo di grande emozione». In effetti proprio la Questura di Roma, dopo la gara del 5 gennaio scorso (Roma-Lazio 2-0, sempre bene ricordarlo), aveva sottolineato in un comunicato stampa come l’impegno degli agenti di polizia avesse evitato «ogni contatto o momento di tensione» tra le tifoserie. A livello disciplinare, la serata di gennaio terminò con un solo Daspo, emesso nei confronti di un tifoso laziale. Eppure, qualche giorno più tardi, l’Onms prima e il Casms poi avevano punito severamente le due tifoserie, chiudendo ai residenti della nostra regione le trasferte a Bologna e Udine (per i romanisti), Verona e Cagliari (per quegli altri). Insomma, se un derby terminato senza scontri né feriti e con un solo Daspo emesso aveva portato a una simile decisione, l’idea che la partita di domenica possa essere il banco di prova in vista di Inter-Roma non lascia troppo spazio alla speranza. Viva la Roma, viva i romanisti.
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